In un posto bellissimo, la forza di Isabella Ragonese

Giorgia Cecere si affida completamente ad Isabella Ragonese per il suo In un posto bellissimo e lei le restituisce tutta la sua forza con un personaggio potente, difficile, che acquista consapevolezza della sua situazione e si aggrappa alle ultime risorse per cambiarla.

La Cecere sfrutta totalmente la presenza dell’attrice, gioca col suo volto, si attarda in dettagli del viso, in primi piani spinti, la lascia sempre in scena. Il risultato è una interpretazione importante.

La vicenda è di una tristezza notevole, forse perchè è in realtà la storia di molti di noi.

Lucia ha un marito impeccabile, un figlio, due genitori. Pian piano però la sua vita si è adagiata su un quotidiano in cui non si riconosce più e lei si accorge che forse è arrivato l’ultimo momento buono per cambiare le cose e tornare a vivere davero.

 

Non lo fa però con un colpo di testa, acquisisce pian piano consapevolezza, al contrario del marito, un glaciale Alessio Boni, che non si accorge (o forse non riesce a capire) quello che sta succedendo.
A tentare di rinascere le darà una mano un giovane marocchino, venditore ambulante davanti al suo negozio.

La vicenda è questa e la sceneggiatura ce la racconta con attenzione, sbocconcellando i particolari un po’ alla volta, senza forzare, con estrema naturalezza. Ci accorgiamo da subito che qualcosa non funziona, ma siamo portati a credere che si tratti di un tragico evento capitato nella vita di Lucia.

Ottima anche la partecipazione di Paolo Sassanelli e quella commovente di Piera degli Esposti, alla quale basta comparire in scena per pochi minuti per lasciare un segno forte e indelebile.

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