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In Svezia neonazi in Parlamento, il Premier "Non li toccherei neanche con le pinze"

Weekend elettorale in Svezia. Una tornata elettorale che segna la fine del modello libertario del paese scandinavo.

L'estrema destra xenofoba, a volte definita addirittura neonazista, entra in Parlamento: i Democratici di Svezia, nome quasi in controsenso, hanno superato lo sbarramento del 4% per accedere alla ripartizione dei seggi.

Vincitrice delle consultazioni, è la coalizione di centrodestra Alleanza. Riconfermato quindi Reinfeldt, premier uscente, che però con il 49,2% non dispone della maggioranza necessaria per formare il nuovo governo. "Non li toccherei neanche con le pinze" ha dichiarato, riferendosi appunto all'estrema destra, e che cercherà l'appoggio dei Verdi; un sospiro di sollievo per il 14% di stranieri che compongono la popolazione svedese.

Nonostante sia Reinfeldt che la Sahlin (Mona, leader dei socialdemocratici) abbiano categoricamente escluso una collaborazione con il partito xenofobo e anti-islamico, la formazione si ritrova a fare da ago della bilancia.

Secondo Anders Hellstrom, esperto di neonazionalismo in Scandinavia, Akesson è solo la parte visibile del partito, mentre la direzione ideologica di Sd tenta di trovare una via "tra l’estremismo e il populismo". "Si potrebbe dire " ha aggiunto "che cerchino di spingere più in là i limiti del legittimo, in equilibrio sul filo dell’accettabile".

Estremismo, populismo, immigrazione = criminalità... Le argomentazioni sono sempre le stesse.

Per finire un piccolo appunto su SD: nel 1995 c’erano ancora militanti vestiti in uniforme nazista.

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