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In Sicilia il progetto “CEPROCON” dà il via allo sviluppo etico e sostenibile

Salvatore Passarello è un ingegnere elettronico con un’esperienza trentennale nel settore industriale, la sua attività di ricerca è maturata in Italia e all’estero attraverso il confronto con realtà di largo respiro che gli hanno consentito di orientare la sua attività scientifica verso modelli di sviluppo innovativi, assolutamente in grado di stravolgere i tradizionale modelli vecchi ed obsoleti. E’ siciliano ed ha analizzato su solide basi storiche e socio-antropologiche i mali di cui soffre la sua terra, in tal senso il progetto CEPROCON costituisce la risposta efficace e concreta al sottosviluppo, all’emancipazione dalla politica, alla valorizzazione delle risorse, all’occupazione del sud, in un momento critico maggiormente aggravato dalla crisi globale e dalla mancanza di progetti concreti di sviluppo.

Ing. Passarello quali sono le sue esperienze formative ed i riferimenti programmatici di CEPROCON su un territorio che soffre da sempre della malpolitica?

Sono specialista di processi di sviluppo industriale sostenibili. In particolare sono un ingegnere elettronico con un’esperienza industriale maturata in 27 anni di cui 20 trascorsi al Nord Italia e all’estero. Negli ultimi anni ho prodotto una collana di testi scientifici che realizzano la velocizzazione della spesa dei fondi comunitari. Il progetto CEPROCON utilizza come base di partenza proprio la tecnologia della programmazione territoriale strategica, secondo la vision dei programmi operativi regionali 2007-2013 della Regione Siciliana, indispensabile per ogni processo di sviluppo. Purtroppo essa è ignorata della Regione Siciliana e per tale motivo non solo la spesa non decolla, ma si continua a permanere in una condizione di sottosviluppo.

Dal punto di vista operativo cosa intende realizzare il consorzio CEPROCON?

Il Consorzio Etico Produttori Consumatori è un modello innovativo di rete di commercializzazione e vendita con due soli anelli di mia ideazione che realizza l’offerta strutturata interfiliera e la vendita diretta ai consumatori del paniere dei prodotti agroalimentari, dal produttore al consumatore senza intermediari. Il progetto è applicabile a qualunque territorio, riesce a sincronizzare migliaia di imprenditori per costruire il paniere di prodotti tipici e di qualità locali per farlo arrivare e renderlo fruibile a tutti i consumatori.

Come avviene il processo che lei definisce di sincronizzazione tra produttori e consumatori?

Viene utilizzato il sistema innovativo delle imprese in rete e la Piattaforma Logistica Integrata che utilizza i concetti dell’ingegneria delle reti e delle centrali di commutazione. I produttori portano i loro prodotti presso la Piattaforma Logistica in cui viene realizzato il paniere stagionale. Successivamente, si porta il paniere al supermercato del territorio che tratta soltanto prodotti tipici e di qualità locali comportandosi da filtro rispetto ai prodotti di scarsa qualità che provengono dall’esterno. Questa rete innovativa sostituisce la lunga rete tradizionale utilizzata da altri operatori commerciali, specialmente dalla GDO, per portare i prodotti dal produttore al consumatore con il risultato dell’aumento dei prezzi e di risorse che si disperdono in canali che producono il risultato di impoverire i veri fruitori della produzione. La rivoluzione del mercato consiste proprio nell’aver trovato un canale che sia solo a vantaggio dei produttori e dei consumatori. Il modello da me proposto attualmente è il solo che realizza la tracciabilità e rintracciabilità di prodotti e per questo aderente alle direttive europee.

Quali sono le cifre degli introiti economici per il produttore e per il consumatore?

Il produttore potrà vendere con certezza i propri prodotti ad un prezzo superiore al 50% rispetto agli standard attuali, perché non ci sono intermediari. Il consumatore a sua volta risparmierà sull’acquisto un 20% rispetto ai costi di mercato. E’ certo che il 90% dei consumatori desidera acquistare i prodotti direttamente per i suddetti motivi.

Si tratta della filiera corta in larga scala?

Proprio così. Il sistema proposto riuscirà certamente a risolvere la crisi del sistema agroalimentare siciliano e meridionale sinergicamente con la rete commerciale e di vendita collettiva di proprietà dei produttori e dei consumatori, esattamente ciò che manca in Sicilia e che tecnicamente ha generato la crisi. Questo modello è applicabile all’intera area delle regioni meridionale ed intende realizzare il grande Mercato Unico Meridionale del settore agroalimentare ed artigianale utilizzando lo slogan autoproduzione ed autoconsumo: no prodotti esterni.

Cosa ne pensano i soggetti del progetto e le Istituzioni?

 Un grande successo. Le Istituzioni Pubbliche territoriali come i comuni, provincie, associazioni datoriali, gli imprenditori agricoli ed i consumatori sono in fermento ed aspettano che si realizzi praticamente. I comuni della provincia di Enna hanno già sottoscritto il protocollo d’intesa e costituiranno la prima macro-area di realizzazione del progetto che peraltro è aderente alle direttive di sviluppo della Regione Siciliana e per questo inserite nel PSR 2007-2013. Inoltre il progetto è stato approvato anche da RESINT Sicilia (Rete Siciliana Innovazione).Tecnologica, MIUR e diversi professori di Agraria. Diverse Organizzazioni di Produttori hanno approvato il progetto che è pronto per essere realizzato in tutte le province siciliane e meridionali.

Come sarà realizzato il progetto dal punto di vista attuativo e dei finanziamenti?

Il programma di attuazione, già inviato alla Cabina di Regia dei Fondi Strutturali della Regione Siciliana nel giugno 2010, prevede due fasi. La prima darà risposte urgenti ed immediate alla crisi del sistema agroalimentare e sarà realizzata in un semestre. Si prevede di riunire 200 imprenditori agricoli suddivisi per paniere di prodotti, sarà utilizzato un magazzino di 1000 mq come piattaforma logistica provvisoria e quattro punti vendita pei principali comuni del territorio.

La seconda fase prevede la costruzione della grande Piattaforma Logistica Integrata su progetto innovativo da me ideato, la rete di imprese rivolta a tutti i produttori e trasformatori della provincia, i punti vendita a km 0 in tutti i comuni ed altri punti vendita nel nord Italia ed all’estero attraverso i meccanismi di internazionalizzazione. Per il finanziamento del progetto sarà realizzato un unico Contratto di Programma per territorio che utilizzerà i fondi dei vari PO 2007-2013 della Regione Siciliana e che finanzierà anche la formazione alla classe dirigente ovvero la cessione degli strumenti e della tecnologia che ho ideato. La mia produzione scritta è il risultato di anni di ricerca scientifica che ho raccolto in 240 pagine di documenti esecutivi.

Qual e il ruolo dell’Università e della ricerca?

La fase della ricostruzione delle filiere prevede la programmazione strategica rispetto ai bisogni inevasi dei produttori agricoli. Proprio i problemi irrisolti di cui allo stato dell’arte non si conosce la soluzione saranno oggetto di ricerca e sviluppo. Tutte le facoltà ed il mondo accademico potranno lavorare su questo progetto, specialmente quelle di agrarie e di innovazione tecnologica.

E’ in grado di dare allo stato dell’arte qualche cifra sull’impatto lavorativo?

Assolutamente si prevede un allargamento e la realizzazioni di nuovi posti di lavoro nella misura del 5% per tutte le professionalità e saranno coinvolti soprattutto i giovani. 

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