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In Portogallo la famigia Addams gestisce un ristorante

In una calda domenica d'inizio giugno se vuoi portare Jacopo a mangiare pesce vai dalla famiglia Addams.
La famiglia Addams gestice un ristorante in riva all'oceano.
Il ristorante è in un posto meraviglioso. È di fianco ad una spiaggia che da sola vale il viaggio a Lisbona, la spiaggia del Guincho.
Per arrivare al ristorante della famiglia Addams occorre inoltrarsi lungo uno sterrato per circa 5 km. Si percorre la costa più bella del mondo perché ancora selvaggia, incastonata tra dune di sabbia, una scogliera rosso fuoco, e l'oceano sullo sfondo.
Il ristorante è arroccato sulla scogliera sferzata dal vento, intorno solo roccia e sotto, a picco, l'oceano con le onde che s'infrangono sulle roccie.
Il ristorante è abbastanza vecchio da sembrare decadente ma con fascino, in perfetto stile portoghese.
Arriviamo al ristorante alle 14.00, il ristorante è vuoto. Dopo qualche minuto d'attesa in questo suggestivo e al contempo inquietante luogo, compare un uomo tutto vestito di nero che a me, più per i modi che per l'aspetto fisico, ricorda Lurch, quello che nella famiglia Addams diceva: "Chiamato?". Infatti lui con la stessa intonazione chiede: "Prenotato?".
Non abbiamo prenotato, ma gli chiediamo un tavolo nel vuoto ristorante e lui incredibilmente risponde che deve verificare. Data la situazione, fra le tante risposte che ci poteva dare, a questa non ero preparato.
Dopo qualche minuto ci invita a accomodarci ad un tavolo affacciato sull'oceano. Il tavolo è l'unico dove c'è scritto "riservato". Con un ghigno, che mi costringo ad interpretare come un sorriso, Lurch ci dice che ci stava aspettando.

Il livello d'inquietudine sale.
Noi ci accomodiamo e lui ci porta il menu. In un ristorante dove insieme a quello che mangi porti a casa anche l'oceano va da se che si ordini pesce, noi lo diamo per scontato. Quindi gli chiediamo un consiglio, e lui ci propone coniglio e maiale.
La risposta spiazza tutti, pertanto abbiamo bisogno di qualche minuto per decidere, forse riflettere. Lurch va via seccato, mugugnando qualcosa d'incomprensibile.
Noi non desistiamo, siamo venuti per il pesce e quindi ordineremo pesce.
Dopo qualche minuto riappare Lurch e ci porta gli antipasti che secondo le migliori tradizioni portoghesi sono olive e formaggio fresco.
Nel frattempo abbiamo deciso, quindi il nero Lurch estrae il nero taccuino, e con la nera matita è pronto a prendere le ordinazioni. Chiediamo un branzino, il primo della lista, stiamo per completare l'ordinazione, ma Lurch ci interrompe e letteralmente ci dice che a lui il branzino non gli piace. Il ragionamento non fa una piega, se a lui il branzino non piace, evidentemente anche a noi non può piacere. Quindi, senza troppo questionare, passiamo al numero due della lista, una bella orata, del resto tra branzino ed orata la differenza è sottile. Serio, vestito di nero, con il nero taccuino in mano, picchiettando la penna, ci dice che anche l'orata a lui non piace.
In un qualsiasi altro ristorante, dopo risposte di questo tipo, uno dovrebbe alzarsi ed andarsene, ma il suggestivo panorama, l'inquietante locale, e l'assurdo personaggio c'invogliano ad andare fino in fondo. Decido di cambiare strategia. A questo punto solo una domanda avrebbe senso, capire quali piatti a base di pesce siano consigliati, invece la domanda che mi sento di poter fare è cosa gli piacerebbe mangiare. Insomma cosa a lui, Lurch, il cameriere, andrebbe di mangiare se fosse al nostro posto. La situazione è paradossale, comunque senza troppo imbarazzo Lurch ci risponde baccalà e cervia. Noi date le circostanze non stiamo a questionare, ordiniamo baccalà e cervia.
Chiara la solita verdura cotta e Giacomo uovo all'occhio di bue. Lui prende nota, guarda Chiara, scuote la testa, e va in cucina.
Dopo qualche minuto riappare e ci chiede cosa vogliamo da bere. La lezione l'ho imparata quindi prima di fare un altro errore gli chiedo cosa gli piace, e lui mi risponde che tutti i vini nella lista sono buoni. Allora ordiniamo un vino verde. Sgrana gli occhi e ci suggerisce un'altra marca. A noi va benissimo, in fondo a pensarci bene era quella che avremmo scelto.
Ci porta i piatti senza parlare. Poco importa, noi pranziamo felicemente gustandoci il cibo e il panorama. Alla fine chiediamo il conto.
Il conto risulta essere un po' salato, però è opinione comune che ne è valsa la pena, non capita tutti i giorni di riuscire a mangiare tutto quello che piace al cameriere.
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