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Il viaggio confuso di un italiano

Il bello del "Freccia Rossa" Roma-Milano è poter ascoltare una rassegna (stampa) di opinioni. Annotiamo queste profonde riflessioni ascoltate "per caso" a poche ore dalla decisione parlamentare di fiducia o sfiducia al governo. 

Il vecchio pendolino, il vecchio Eurostar, la vecchia tratta Roma-Milano ora è divenuta ad alta velocità.

Bel modo per un osservatore di guardare il viaggio sempre più confuso di questa Italia.

Roma, ore 10.15, siedo al mio posto. Quest'oggi decido di dedicare il mio tempo nel viaggio ad un romanzo e non ai soliti quotidiani. 

Carrozza 7 posto 91. Proprio nel corridoio stretto al fianco un uomo proveniente da Napoli e diretto, come capirò più tardi, a Firenze. Non posso fare a meno di notare che sul suo banco in un ordine compulsivo vi è poggiato il quotidiano "Libero" diretto attualmente da Maurizio Belpietro. 

Poco male, se la sorte dopo pochi minuti non avesse giocato un brutto scherzetto a me e forse a tutta la carrozza. Sale a bordo, infatti, un altro individuo. Dirompente e affannato con chiarissimo accento toscano. Guardandosi intorno il passeggero si accorge di aver trovato la sistemazione certificata dal suo biglietto. Proprio lì. Dinnanzi al signor "libero". 

Qualche secondo di relax e subito dalla sua cartelletta spunta "Il Giornale" del subentrato direttore Alessandro Sallusti. 

Minuti di silenzio accompagnano la mia lettura dopodiché comincia il comizio. Non posso più leggere, non resisto e così tendo l'orecchio verso i miei compagni di viaggio.

I due si riconoscono subito:

<< Napoli ... Aah.. l'ottimismo di voi napoletani è irresistibile >> e continuando << vengo spesso a Napoli e mi piace il vostro ottimismo >>. L'interlocutore sorride subito compiaciuto. Il sostantivo spesso sentito da chi ci governa sembra piacergli e presto diventano buoni amici.

Il napoletano per alimentare la conversazione non esita a dire la sua:

<< Certo, vedrete riusciremo sicuramente a battere i poteri forti >>. Il treno inizia la sua corsa e nel trambusto riesco appena a percepire il suo astio verso la magistratura e Bassolino, i poteri forti insomma.

Il toscano rosso in viso e leggermente sorridente abbozza il suo discorso facendo leva sul già elencato ottimismo e sul fatto che << ce la faremo >>... Parola che ripete spesso.

Il freccia rossa prende la via di fuga dalla metropoli romana quando il tempo sembra fermarsi nel vero senso della parola. Al di là del mio finestrino si scorgono le campagne laziali mentre le parole del toscano sembrano accendersi e dalla mia parte della carrozza si sente: 

<< Non c'è niente da fare, a volte bisogna capire, a volte la formula è "Ein Volk, ein Reich, ein Führer"! Bisogna far stare lì una persona che ci governi tranquillo almeno 10 anni! >>.

<< Ha ha ha >>, risatine fioche... e gelo in tutto il vagone!

Il signore astenuto del mio biposto sembra voler sprofondare dall'imbarazzo. Io ho un ghigno di riflesso, chiudo il mio romanzo e faccio finta di appuntarmi alcune date sull'agendina.

Non resisto e faccio in fretta ad annotarmi il comizio o almeno le frasi chiave come quelle appena citate.

Il viaggio segue ed io sono confuso già dai primi chilometri. Penso che avrebbero dovuto dirmi che questa carrozza era "vietata ai minori". Io, pur non essendolo, non mi sento immune da queste parole e rabbrividisco.

I due si promettono, dopo un'attenta lettura, uno scambio di quotidiani. Il toscano, prima di aprire "Il Giornale", ringrazia e afferma: 

<< Comincio con questo, lo sfoglio un po' così mi preparo >>.

Confuso più di prima, posso solo augurarmi che il treno arrivi presto nella bella Firenze.

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