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Il vecchio presidente e le giovani mignotte. Dal regno televisivo al Bunga Bunga

Chi volesse denudare la vecchia politica italiana per rendersi conto della tristezza dei corpi torturati dal passato può leggersi “Mignottocrazia” (www.alibertieditore.it, 2010).

Il giornalista Paolo Guzzanti inizia il suo sfogo intellettuale cercando di sdrammatizzare le tragedie politiche italiane con scenari futuristi e surrealisti dove “Silviocè” racconta barzellette antisemite dichiarandosi amico di Israele e bestemmia mentre bacia anelli pastorali e dà pacche sulle spalle al papa, che s’incazza in tedesco. Ma purtroppo non sono riuscito a godermi serenamente questa lettura poiché mi è sorto il dubbio che senza un drastico e rapido rinnovamento della classe politica sarà l'intera Italia ad essere seppellita da una risata planetaria.

Del resto Guzzanti, senatore liberale, ha coniato il termine “Mignottocrazia”, che descrive così: è la “corruzione che ottiene potere in cambio di favori. Ci sono anche casi di mignotte per sesso, ma io intendo denunciare tutti coloro che ottengono potere o vantaggi di qualsiasi genere compiacendo il potente: in questo senso forse le più grandi mignotte sono uomini e io non voglio limitarmi alle sole questioni di natura sessuale. Speravo che da Berlusconi venisse una rivoluzione liberale, insieme a molti altri… E ora io sono una mignotta delusa, per restare alla metafora: Berlusconi ha voluto portare al potere il modello del potere aziendale, esautorando un Parlamento che non conta più nulla”. E ha tolto “le mutande alla Costituzione italiana per farsela contro un muro”.

Dopotutto il sistema giuridico italiano ha le mani legate da leggi settarie, antisociali e psicopatiche, formulate da una larga maggioranza di politici servi, incapaci e corrotti, per cui le soluzioni dovrebbero essere trovate dai politici europei. Si potrebbe iniziare da una legge amministrativa che escluda il carcere e la prescrizione, e che, agendo per via direttissima, punisca le varie forme di corruzione con la decurtazione immediata del 50 per cento e oltre del reddito e della pensione. Il fantasma delle torture della povertà a vita potrebbe ridimensionare notevolmente l’avidità dei vecchi burocrati che approfittano della loro posizione piena di privilegi. Si potrebbe istituire un nuova corte europea dove le amministrazioni pubbliche, le aziende private e i cittadini dei vari paesi possono richiedere un giudizio rapido e imparziale per punire gli amministratori e i cittadini disonesti di ogni nazione europea.

Inoltre la vitale rivoluzione liberale di cui l’Italia necessita per affrontare la competizione economica tra le nazioni potrebbe nascere da quattro semplici leggi: eliminare ogni forma di stage gratuito o con piccolo rimborso spese e sostituirlo con l’apprendistato dove non sono previsti tasse statali e contributi previdenziali (solo così le imprese saranno incentivate ad investire su persone capaci); vietare il cumulo delle cariche per i funzionari pubblici; obbligo del pensionamento a 65 anni per tutti i funzionari pubblici senza nessuna possibilità di deroga ed eventualmente facilitare i pensionamenti anticipati nei settori dove da troppi anni c’è il blocco delle assunzioni; estendere il diritto di voto ai sedicenni come in Austria. A mio parere, in questo modo, in meno di cinque anni, l’Italia riuscirebbe a recuperare la competitività necessaria ad affrontare degnamente il terzo millennio, ma senza nuovi leader politici si può solo continuare a starnazzare sulla fantapolitica.

D'altra parte Berlusconi ha trovato un terreno di incultura molto fertile e ha sfruttato al meglio il regno e “il mercato televisivo della carne, che ha funzionato e funziona come la forma più moderna e ipocrita di tratta delle bianche”. E soprattutto in molte regioni dell’Italia meridionale è sempre stato così: entrare nei “gioiosi palazzi del potere è l’obiettivo comune a una massa di ragazze e ragazzine, spesso accompagnate e istigate dalle stesse madri, un po’ come e sempre accaduto nel patetico mondo delle “Miss”: un mondo di fotografie, raccomandazioni, tentazioni, prestazioni, promesse e scambi di natura sessuale”.

L’Italia ha spesso anticipato molte grandi trasformazioni politiche e anche la politica internazionale ha raggiunto un bivio: o sceglie di perfezionare la vecchia politica dell’inganno, del commercio dei corpi e delle anime, e scatena una pericolosissima guerra economica senza limiti, o si struttura per creare e ricreare dei nuovi modi di gestire l’economia e la politica insieme ai più giovani. Purtroppo promuovere le libertà economiche e intellettuali dei cittadini è oggi un’attività da missionari, poiché “Il mondo moderno è una cospirazione contro ogni forma di vita interiore” (Georges Bernanos).

Però molti genitori italiani hanno avviato un processo rivoluzionario privato e hanno iniziato a liberare la mente delle loro figlie rendendole più acculturate, europee e indipendenti. Nei prossimi anni sempre più cittadini capiranno che “l’Italia deve aggrapparsi all’Europa per non precipitare nell’Africa” (Alcide De Gasperi, statista italiano nato cittadino austriaco). L’Italia sarà quel che sarà e Mister B sarà ricordato come il vecchio presidente che giocava al “Bunga Bunga” con le giovani mignotte.

Nota – Bunga Bunga: attività sessuale di gruppo che può includere rapporti anali. Il massimo della creatività berlusconiana si realizza nel Bunga Bunga, dove le combinazioni della sessualità e della prostituzione femminile sono infinite. 

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