Il testamento di Aldo Busi

Aldo Busi ha affidato a Dagospia le sue “ultime volontà”, che concernono soprattutto il trattamento che dovrà ricevere il corpo dopo la sua morte. Lo scrittore chiede di essere cremato dopo tre giorni, anche se avrebbe “preferito una fossa comune in un terreno neutro senza lapidi né contrassegni idolatrici di sorta, ma purtroppo non c’è”.
Dopo aver rimarcato che “io non “volo in cielo” o altrove né “riposo” come un comune animale umano, una volta morto, sono morto e basta”, Busi dice “no” alla dispersione in un “luogo della memoria”: va bene, se capiterà all’estero, anche “una pira o coccodrilli o ghiottonerie per cannibali secondo i costumi locali, basta non mi si compia attorno alcun tipo di rito di alcuna sorta”.
E conclude: “non ci sarà, va da sé, alcuna funzione religiosa né veglia né esposizione pubblica delle spoglie del cotanto, la gente se ne stia a casa propria evitando di sporcarmi in giro almeno stavolta, grazie”.
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