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Il ruolo dei feromoni nell’attività sessuale

Il ruolo dei feromoni all’interno della sessualità umana è tutt’oggi oggetto di molte controversie, in quanto molti scienziati credono che essi influenzino la scelta del partner sessuale mentre altri sembrano essere più scettici.

A differenza degli ormoni, ovvero sostanze endogene che agiscono solo all’interno dell’organismo che li sintetizza, i feromoni sono degli ecto-ormoni, ovvero vengono secreti fuori dal corpo e possono influenzare il comportamento di altri individui.

La produzione di feromoni è molto importante in alcune specie di insetti e nei mammiferi in quanto può innescare reazioni comportamentali diverse. Ad esempio, alcuni vengono secreti per marcare il territorio, altri per evidenziare la presenza di cibo ed altri ancora per il richiamo sessuale.

Negli animali è presente l’organo vomeronasale, o organo di Jocobson, che costituisce un sistema olfattivo accessorio, situato nella cavità nasale ma fisicamente separato dall’epitelio olfattivo. Si trova alla base della cavità nasale, all’interno del setto cartilagineo, con piccole aperture verso l’esterno. Negli animali quest’organo ha la funzione di captare segnali trasmessi dagli individui della propria specie, sotto forma di feromoni.

Grazie al loro ruolo, i feromoni sessuali vengono prodotti in laboratorio e, spesso, vengono impiegati per disorientare l’attività sessuale degli insetti dannosi o anche per attirarli in trappole apposite. L’idea che la fisiologia del corpo umano ed il suo comportamento possano reagire se esposti a feromoni umani deriva dal fatto che anche negli animali esiste questo meccanismo e potrebbe essersi, quindi, conservato anche negli esseri umani. Nonostante una massiva attività di ricerca, si possiedono ancora informazioni molto frammentarie a riguardo. Il limite più evidente della ricerca è dato dal fatto che la quantità di soggetti su cui possono essere fatte le analisi sono abbastanza ridotte. Un ulteriore problema è dato dal fatto che gli umani, non sono influenzati dalla chimica dei feromoni allo stesso modo degli insetti o dei mammiferi. Infatti, gli umani, al di là degli impulsi dettati dalla presenza dei feromoni, si comportano considerando largamente anche l’esperienza ed il contesto.

Il ruolo dei feromoni nella scelta del partner sembra, quindi, essere marginale, anche se, tuttavia, alcuni dati clinici indicano che il nostro comportamento potrebbe essere, in parte, influenzato da questi segnali chimici. Una nuova ricerca ha identificato due composti steroidei che potrebbero aiutare a spiegare in che modo gli odori del corpo influenzano l’eccitazione sessuale.

Wen Zhou, insieme a dei colleghi, psicologi e studiosi dell’olfatto dell’Accademia delle scienze cinese, hanno esaminato due composti presenti nei fluidi corporei che, secondo studi precedenti, sono buoni candidati al ruolo di feromoni umani: l’androstadienone, associato agli uomini e l’estratetraenolo, appartenente alle donne. Nei test, infatti, questi due steroidi hanno stimolato risposte nettamente differenti nei soggetti maschili e femminili. È stato analizzato e studiato un campione composto da 96 soggetti, di cui metà femmine e metà maschi. Metà dei soggetti, si dichiarava eterosessuale e l’altra metà omosessuale o, nel caso delle donne, anche bisessuale. Ad ogni soggetto veniva mostrato su uno schermo un insieme di punti che ritraeva il profilo di una figura umana che camminava. Cambiando la posizione dei punti si poteva far apparire una figura maschile, femminile o androgina e i soggetti dovevano riconoscere se la figura proiettata apparteneva ad un uomo o ad una donna. Una volta annotata la classificazione delle figure da parte dei soggetti esaminati, i ricercatori hanno mostrato ai partecipanti altri profili, esponendoli contemporaneamente ad una soluzione che odorava di chiodi di garofano che poteva contenere estratetraenolo, androstadienone o soltanto il profumo di chiodi di garofano. Zhou e colleghi hanno scoperto che l’esposizione agli steroidi influenzava le risposte dei soggetti eterosessuali che guardavano profili di figure di genere neutro. I maschi eterosessuali erano più propensi ad identificare una figura femminile se erano esposti all’estratetraenolo, mentre le donne eterosessuali riconoscevano maggiormente il profilo di un uomo quando erano esposte all’androstadienone. I maschi omosessuali rispondevano all’androstadienone in modo più simile a quello delle donne eterosessuali e le donne omosessuali o bisessuali, al contrario, non mostravano alcuna distorsione legata né all’uno né all’altro steroide. Secondo gli studiosi è però presto per affermare che questi due steroidi siano feromoni umani, in quanto i soggetti della ricerca sono stati esposti a steroidi in concentrazioni molto più elevate di quelle naturalmente prodotte dalle persone e sarebbe, quindi, molto importante esaminare gli effetti degli steroidi a concentrazioni ecologicamente rilevanti.

Anche se persistono molte controversie riguardo questo argomento, sembra che i feromoni abbiano un ruolo, anche se marginale, nella scelta del partner sessuale. E’ stato effettuato un ulteriore studio da alcuni scienziati del Monell Chemical Senses Center di Filadelfia su 82 uomini e donne, eterosessuali od omosessuali, ai quali è stato chiesto di indicare una preferenza fra gli odori provenienti dal sudore raccolto da 24 soggetti di vario sesso e orientamento sessuale. I risultati mostrarono che le preferenze dei soggetti omosessuali differivano da quelli dei soggetti eterosessuali, infatti, i maschi omosessuali preferivano odori provenienti da altri maschi omosessuali e da donne eterosessuali, mentre i loro odori risultavano meno graditi dai maschi eterosessuali e dalle donne omosessuali. I risultati delle ricerche indicano, dunque, che i feromoni potrebbero avere un ruolo nelle scelte sessuali degli esseri umani, capacità che si è conservata durante l’evoluzione e che appartiene ancora alle specie animali, anche se per accertare il loro ruolo specifico negli uomini bisognerebbe effettuare ulteriori ricerche.

 

Tirocinante: Laura Massaro

Tutor: Fabiana Salucci

 
Questo articolo è stato pubblicato qui

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