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Il reato di tortura non si tocca: l’appello al presidente del Senato

Dopo che ci sono voluti quasi 30 anni per introdurre, nel 2017, il reato di tortura nel codice penale italiano, questa importante conquista nel campo dei diritti umani è a rischio.

In questi sei anni, nelle carceri e in altri luoghi di detenzione, non sono purtroppo mancati episodi di violenza perpetrati da pubblici ufficiali di gravità e caratteristiche tali da essere perseguiti come atti di tortura.

Al Senato sono in discussione due disegni di legge, uno per modificare la legge e uno per abrogarla, derubricando la tortura ad aggravante comune.

Per questo motivo, Amnesty International Italia ha lanciato un appello, indirizzato al presidente del Senato Ignazio La Russa per chiedere di rigettare ogni ipotesi di abrogazione del reato di tortura.

“L’accoglimento di una proposta di abrogazione del reato di tortura costituirebbe un arretramento grave per la tutela dei diritti umani nel nostro paese e metterebbe a rischio la punibilità di chi usa la tortura come strumento di sopraffazione e la possibilità di assicurare giustizia per le vittime”, si legge nell’appello.

 

 

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