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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Il quartetto di Joyce Moreno in concerto a Tokyo e Yokohama

Il quartetto di Joyce Moreno in concerto a Tokyo e Yokohama

Secondo una felice consuetudine in vigore da tempo, la cantautrice brasiliana Joyce Moreno (Rio de Janeiro, 31 gennaio 1948) si esibisce in Giappone una volta all’anno, di solito verso la fine dell’estate – inizio dell’autunno. Quest’anno ha suonato un giorno a Yokohama e quattro a Tokyo: due al Cotton Club e due al Blue Note. Assisto al primo set del primo giorno al Blue Note.

Sorridente, ringrazia il pubblico in sala ed inizia ad eseguire una Bossanova di Johnny Alf, “Ceu e mar”, introdotta da un tempo afro ben scandito da Tutty Moreno, il batterista del quartetto, sempre lo stesso da anni e perciò affiatato alla perfezione, completato da Helio Alves al pianoforte e Rodolfo Stroeter al basso elettrico e contrabbasso. Sin dalle prime note si manifesta la sua musicalità vocale e strumentale alla chitarra acustica.

Il brano successivo, “Voce e eu”, spetta a due grandi compositori della Bossanova, Carlos Lyra e Vinicius de Moraes, interpreti vocali assai amati dal pubblico. Tra i maggiori esponenti di quel genere, che fece esplodere la musica popolare brasiliana e conquistò le platee di tutto il mondo, non può mancare Antonio Carlos Jobim. Joyce interpreterà parecchie sue canzoni nel corso della serata, a partire da un ondeggiante ¾, “Chovendo na roseira”, nel quale, durante le sue dinamiche improvvisazioni secondo la tecnica dello Scat, si indirizzerà verso “All Blues” di Miles Davis.

Giunge il momento di rendere omaggio a Joao Gilberto, scomparso quest’estate. Joyce gli dedica un suo pezzo, “Quero ouvir Joao”, scritto in coppia con Paulo Cesar Pinheiro. E’ un samba veloce, molto ritmato, nel quale Helio Alves si mette in luce con un pregevole assolo.

Il gruppo si prende una pausa e Joyce alla chitarra esegue una Medley di due pezzi : la superinterpretata “Garota de Ipanema” di Tom e Vinicius e “Samba de verao”- “So Nice”(“Summer samba”) -, sempre più ricca di versioni, del tastierista e cantante Marcos Valle, atteso tra poco al Blue Note di Tokyo. E’ il momento più emozionante , che si verifica in ogni concerto quando il musicista, in solitudine, manifesta al meglio le proprie caratteristiche e qualità.

Dopo una veloce e jazzistica versione di “Samba de uma nota sò” di Jobim e Newton Mendonça, in cui emerge la tecnica con le spazzole di Tutty Moreno, arriva il momento di introdurre l’ospite di questo tour. Sale sul palco uno dei fondatori dello storico gruppo Bocalivre, il cantautore e chitarrista Zè Renato.

Insieme, interpretano vocalmente, prima Joyce, poi Zè, “Caminhos cruzados” di Jobim, ben sottolineata dal fruscio delle spazzole. Prima di prendersi una pausa, in modo da consentire al pubblico di conoscere meglio l’ospite, Joyce duetta con lui in una canzone composta assieme, “Pra voce gostar de mim”.

Zè esegue da solo “O escurinho”, di Geraldo Pereira: una prima parte lenta, una seconda ad una velocità notevole. Tornano sul palco i musicisti per eseguire un’altra canzone firmata Tom e Vinicius, “O amor em paz”, languidamente malinconica come sono spesso le canzoni brasiliane. Dopo l’esecuzione, Zè rivelerà con gioia di averla incisa con la partecipazione di Jobim. “Noite” è un altro pezzo originale, composto assieme a Joyce. Contenuto nell’ultimo CD , “Bebedouro”, è un gioioso afro-samba, in cui Zè improvvisa con un convincente Scat. Segue “Toada”, un brano di successo dei “Bocalivre”, composto da Zè con Claudio Nucci e Juca Filho.

L’esecuzione di “Agogo”, un bel samba swingante di Zè e Moacyr Luz, anche questo presente in “Bebedouro”, è il pretesto per il rientro sul palco di Joyce che conclude vocalmente il trascinante motivo.

Zè se ne va e Joyce esegue un pezzo, generalmente immancabile nei suoi recitals. E’ “Feminina”, che dà il titolo al suo album di maggior successo. A tempo medio nella prima parte, raddoppia nella seconda, mettendo in luce l’abilità del quartetto quanto a limpidezza stilistica e relax, persino nei momenti più concitati.

Il concerto si conclude con un altro classico della Bossanova, “O morro nao tem vez”, nuovamente della coppia Tom/Vinicius. L’inizio è lento, Joyce canta da sola. Poi quando la chitarra all’improvviso accelera, il trio entra simultaneamente con perfetto tempismo. Alves esegue un solo in uno stile “latin-jazz”, seguito da uno di Stroeter al basso elettrico a 5 corde.

Applausi affettuosi preludono al ritorno sul palco di tutti i musicisti. Il primo bis è ancora firmato da Joyce-Zè, “Um abraço no Japao” ed è contenuto in un Cd precedente di Zè, “Breves minutos”. E’ un samba tradizionale per rendere omaggio ad un Paese amante della musica brasiliana. Il secondo, “Chega de saudade”, di Tom e Vinicius, è il primo grande successo di Joao Gilberto, che sorprese tutti per il suo modo originale di cantare e di accompagnarsi alla chitarra.

Foto: Tsuneo Koga

 

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