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Il paese più sessista d’Europa

“Ma le donne no” è il libro più trascurato del 2010 poiché racconta come si vive male nel paese più maschilista del mondo occidentale (Caterina Soffici,www.feltrinelli.it, 2010).

Gli uomini lottano per il potere, le donne possono cambiare il mondo.

“Il potere dell’amore può sconfiggere l’amore per il potere”. (Jenni Williams, attivista)

 

Non occorre molto tempo per comprendere lo stato pietoso in cui si trova la società italiana. Ogni giorno si succedono “Storie, tabelle, dati, sfilze di numeri che descrivono le donne ultime in tutto: in politica, negli uffici, nei ruoli di potere, nei consigli di amministrazione. Mogli sottomesse, lavoratrici discriminate, mobbizzate, donne che lasciano il lavoro alla nascita dei figli… Donne precarie senza uno straccio di legge che tuteli la loro maternità e i loro diritti” (p. 16).

Le donne guadagnano il 26 percento in meno dei colleghi maschi, mentre gli uomini hanno 81 minuti di tempo libero in più e quindi è come se “avessero due mesi di ferie in più rispetto alla donne”. Bisogna poi considerare che più del 70 per cento degli italiani (uomini e donne), “non sa neppure che certi comportamenti sono illegali. Spesso la prima domanda che viene fatta a una donna durante un colloquio di lavoro è: sei sposata, hai intenzione di fare figli? In America basta questo per ricorrere a un giudice e far partire una richiesta di risarcimento danni”. Forse basterebbe suggerire alle donne di smettere di sculettare e di iniziare a muoversi nel modo giusto con un bel registratore in tasca, così i soliti maschi inizierebbero a tenere la coda tra le gambe.

Del resto il mondo della politica respinge e immobilizza le donne in un angolo: in circa il 20 per cento dei comuni, delle provincie e delle regioni non c’è nemmeno una donna. Nel Parlamento la presenza delle donne è inferiore al 20 per cento e questo dato ci colloca agli ultimi posti in Europa. Anche per questo motivo in Italia è ancora diffusa l’abominevole richiesta di firmare la dichiarazione in bianco di dimissioni volontarie, contestualmente alla lettera d’assunzione (verrà poi utilizzata in caso di maternità o di malattia prolungata).

E come mai la norma che impediva le “dimissioni in bianco” tramite la registrazione telematica è rimasta in vigore soltanto tre mesi? A quanto pare il governo del più grande estimatore e amatore dei servizi femminili ha deciso per la sua abolizione. E anche la legge della Prestigiacomo sulle “quote rosa” in politica non ha avuto maggior fortuna. In Italia siamo sempre in ritardo nell’applicare il principio della differenza che giudica giuste, eque e accettabili le disuguaglianze che avvantaggiano i gruppi più svantaggiati di cittadini (John Rawls, Una teoria della giustizia).

Caterina Soffici è convinta che “le donne in Italia non lottano più perché, convinte di essere libere, pensano non sia più necessario. Chi invece si indigna e vuole reagire non ha più gli strumenti per farlo, non si sono più fatte leggi per reagire”. Ma forse si tratta prevalentemente della generale pigrizia intellettuale e morale dei cittadini italiani e del buon senso che preferisce farsi fottere in cambio del quieto vivere…

Naturalmente ci vuole molto “tempo per cambiare la mentalità di un popolo. Ma ci vogliono le leggi per intervenire su una cultura popolare secolare. Basti pensare a quanto sono recenti alcune di queste conquiste: l’abolizione del delitto d’onore è del 1981. Lo stupro è diventato un delitto contro la persona e non più contro la morale solo nel 1996. Il retaggio era pesante… E solo le leggi possono porre dei paletti, dei limiti oltre i quali non si può andare” (p. 19).

Il rinnovamento culturale e politico italiano sarebbe facilitato da un sincero “mea culpa” delle gerarchie cattoliche della burocrazia religiosa capitolina, per il primitivo lavaggio del cervello che da troppi secoli impongono alle donne, alle ragazze e alle bambine, costringendole inconsciamente al ruolo di comparse o di sottomesse.

Ma oggigiorno le responsabilità maggiori sono da attribuire alla Tv e alla pubblicità: i comportamenti indotti dalla pubblicità volgare e sessista “sono talmente potenti che non solo le ragazzine, ma addirittura le donne mature, le quarantenni e le cinquantenni, si vestono come prostitute senza rendersene conto” (Ico Gasparri, fotografo). L’attuale pubblicità italiana si può definire come “l’evoluzione del puttanone da calendario del camionista, che diventa superchic ma non cambia la sostanza del messaggio”. Per avere un’ulteriore conferma è sufficiente visionare il sito www.ilcorpodelledonne.net di Lorella Zanardo, autrice di un bellissimo documentario.

Inoltre c’è il grande problema degli amministratori e dei dirigenti tradizionalisti che non vedono di buon occhio offrire posti di lavoro part-time, quando in Europa è un rapporto di lavoro molto diffuso. Per fortuna nel libro si riporta anche l’esempio delle fortunate lavoratrici dell’Ikea, che sono riuscite a trovare un ambiente di lavoro a misura di donna anche in Italia. E viene citato il ministro tedesco della famiglia che ha finanziato l’apertura di nuovi asili con posti gratis per tutti i bambini. E noi siamo rimasti all’età della pietra e dei gessetti e ci affidiamo ai nonni e al loro modo di fare da vecchietti. L’Italia è il paese più vecchio del mondo e i pregiudizi educativi sessisti in questo modo si diffondono più velocemente dei virus. In un certo senso le nonne sono le peggiori amiche delle donne.

Comunque nei paese civili si è affermato il principio secondo cui “l’impresa riconosciuta colpevole di discriminazione deve essere sanzionata al di là della compensazione finanziaria dovuta alla vittima”. Per esempio negli Stati Uniti si è deciso di escludere dai contratti pubblici le imprese condannate, mentre in Italia esiste una normativa simile da parecchi anni, ma non è mai stata applicata, seguendo il classico lassismo metodico degli italiani pigri e ruffiani.

Caterina Soffici vive a Milano e si occupa di cultura e attualità per “il Riformista” e “Vanity Fair”. In passato ha collaborato con “la Repubblica”, “Italia oggi”, “L’Indipendente”, Rai due, Radio3, ecc.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.105) 3 dicembre 2010 13:29
    Damiano Mazzotti


    Naturalmente queste condizioni e le scarse retribuzioni dei giovani (quando riecono a trovare lavoro), comportano la selezione dei meno validi...

    Cioè gli italiani più validi vanno a lavorare all’estero e fanno guadagnare molti soldi alle casse delle aziende private e degli stati in cui lavoro... E lo stato italiano se li fa sfuggire dopo avergli pagato molti livelli di studio, compreso l’Università e Dottorati..

    Per questo motivo la qualità del lavoro e della vita sta decandendo in Italia...

    E per questo motivo è difficile allevare anche dei buoni politici che siano passati anche dal settore privato italiano...

  • Di Marica Trevisan 72 (---.---.---.243) 24 luglio 2018 01:51

    La madre delle donne stupide femministe affette da misandria demenziale partorisce sempre !

    L " Italia è un paese schifosamente femminista con misandria demeziale e perfino criminale-femminista poiché nei tribunali femministi italiani la violenza femminile sugli uomini molto raramente viene punita dalla legge italiana se la vittima è un uomo e la criminale è una donna !

    Dal 1970 in Italia è in vigore una legge sessista femminista non scritta e non paritaria sessualmente riservata a tutte le donne criminali italiane di poter compiere impunite un delitto d" onore contro un uomo ! La vecchia legge maschilista sul delitto d" onore poteva essere usata anche dalle donne (era un giudice a decidere la applicazione del delitto d" onore come forte sconto di pena ) . Dal 1970 diventata l" Italia un paese femminista perciò tutte le donne criminali godono di un forte sconto di pena inferiore di circa l" 80 per cento rispetto ad un uomo . Per lo stesso identico reato penale un uomo si becca 5 anni la donna 1 . Inoltre la donna criminale che ha usato la violenza femminile su un uomo a parità di reato penale la donna ha un sconto di pena grazie alla legge non scritta sul delitto d" onore riservato solo alle femminucce del 99 % cento della pena detentiva . Esempio : la donna italiana respinta che quasi uccide il suo ex uomo mutilandolo dei suoi organi genitali maschili perché la donna stupra l " uomo e lo rovina per sempre con un coltello affilato sapete quanti anni di galera si fanno queste donne stupratrici violente e mutilatrici di uomini ? 1 solo mese di galera si fanno queste donne in qualche raro caso 12 mesi scarsi poi queste donne sono LIBERE di rifare lo stesso reato con un altro uomo . Se fosse un uomo respinto ad infilzare la donna infilandogli un coltello dentro la vagina l " uomo viene condannato per stupro -tentato femminicidio -mutilazione parziale sessuale femminile ad almeno 20 anni di galera ! 

    Solo in un paese femminista criminale vengono emesse tali sentenze femministe non paritarie sessualmente !

  • Di Emilia Cardani (---.---.---.241) 5 agosto 2018 18:48

    Sii hai ragione l " Italia è il paese più sessista femminista e affetto da misandria criminale d" Europa !!

    In Italia un uomo non guadagna MAI gli stessi soldi che guadagna una donna a parità di mansione , qualifica e ore lavorate !

    Una donna che lavora 160 ore al mese guadagna più soldi del suo collega di lavoro uomo !

    Un uomo per poter guadagnare lo stesso stipendio della sua collega di lavoro donna deve svolgere mansioni più impegnative è pesanti !

  • Di Andrea ex volontario PCI (---.---.---.241) 5 agosto 2018 19:17

    L " Italia è il paese più femminista d " Europa !

    Sono stato un delegato sindacale e vi assicuro che a parità di lavoro svolto in tutte le ditte private italiane gli uomini guadagnano di meno rispetto alle donne che godono di svariati privilegi !

    Le donne che non vogliono lavorare godono di privilegi perfino se vanno a fare le volontarie nelle svariate associazioni di finto volontariato retribuito !

    Per esempio tutte le donne -bambine sporcaccione , strane e pelandrone che non vogliono lavorare vanno a fare le volontarie presso la Protezione Civile Italiana perché gli viene regalato dalla collettività 1 mese e mezzo di ferie extra al "anno in più !

    Teoricamente queste < volontarie> Protezione in Civile Italiana dovrebbero fare 100 ore di volontariato obbligatorie al "anno e avrebbero diritto ad 1 mese di ferie extra retribuite dalla protezione civile .

    In realtà però queste volontarie finte DONNE possono fare solo 20 o 30 ore al "anno di finto volontariato se c " è da lavorare si rendono IRREPERIBILI le donne volontarie PCI queste donne finte volontarie però hanno svariati privilegi mangiano ,bevono, si masturbano ,trombano e si divertono e guadagnano soldi extra !

    Tanto a lavorare al posto delle DONNE volontarie assenteiste o scansafatiche ci sono gli UOMINI volontari che sono OBBLIGATI a lavorare !

    Gli uomini volontari PCI sono costretti a fare almeno 150 ore di volontariato e se non le fanno sono buttati fuori !

    Inoltre gli uomini volontari PCI sono anche costretti ad accettare di venir DISCRIMINATI SESSUALMENTE -  MALTRATTATI -MOLESTATI - NON POSSONO SOCIALIZZARE perché gli è VIETATO dalla PCI associazione femminista !

    Inoltre gli uomini volontari PCI non hanno nemmeno il diritto ad avere informazioni e il necessario vestiario !

    Il volontario UOMO PCI che osa protestare un po’ perché

    è stato discriminato ,molestato o maltrattato oppure che trova qualcosa da ridire sulle volontarie donne che non fanno un tubo e sono sempre privilegiate in tutto viene buttato fuori !

    Che schifo !

  • Di Sergio Calomeni (---.---.---.241) 6 agosto 2018 14:25

    L " Italia da mezzo secolo è un paese sessista femminista affetto da criminale misandria anche istituzionale ! 

    Esempio : perché sui telegiornali italiani non viene messo il numero dei MASCHICIDI ?

    Perché sui TG italiani non vengono MAI punite le donne criminali che denunciano e calunniano un uomo inventandosi che le aveva molestate o stuprate ? Perché non viene messo in TV il numero degli uomini ingiustamente calunniati ed infamati da una donna criminale ?

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