Il nord del Kosovo

Il 17 febbraio del 2008 la Provincia Autonoma del Kosovo (sotto protettorato ONU dal 1999) auto-proclama la propria indipendenza. Ad oggi l'Indipendenza di Pristina è stata riconosciuta da 75 Stati Membri ONU, mentre 117 Stati Membri ONU considerano il Kosovo una Provincia Autonoma della Serbia.

La questione del Kosovo ha spaccato in due la comunità internazionale viste le posizioni dei 5 Stati Membri Permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU. Da una parte Russia e Cina che appoggiano la posizione di Belgrado e considerano il Kosovo territorio serbo mentre dall'altra parte USA, Regno Unito e Francia che appoggiano l'Indipendenza di Pristina.

22 dei 25 Stati Membri dell'Unione Europea riconoscono il Kosovo come stato sovrano mentre Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia non riconoscono la separazione del Kosovo dalla Serbia e appoggiano Belgrado. L'Unione Europea è partita in Kosovo con la missione EULEX nel 2008 per rafforzare lo stato e aiutare il Kosovo nei suoi primi anni di Indipendenza. La Serbia non riconosce l'Indipendenza e considera il Kosovo una sua Provincia Autonoma. Il Kosovo quindi ad oggi rimane un problema internazionale da risolvere e per ora è un territorio a statuto conteso e controverso. Il Governo Separatista del Kosovo esercita la sua sovranità su quasi tutto il Kosovo. Esclusa la parte Nord, chiamata anche come ``Nord Del Kosovo`` dove il Governo di Belgrado esercita ancora la sua sovranità. Questa parte del Kosovo rimane una delle poche zone oggi sotto controllo di Belgrado, Le autorità di Pristina hanno ormai preso sotto il proprio controllo quasi tutto il resto del Kosovo. Ma qui vista la forte maggioranza di popolazione serba si vive ancora sotto le leggi di Belgrado e sventolano le bandiere serbe. La parte Nord della città di Kosovska Mitrovica ha circa 20.000 abitanti (a maggioranza serbi) fa da capoluogo all'area del Nord che si oppone fortemente all'Indipendenza di Pristina. Nella parte Nord del Kosovo abitano all'incirca 60.000 abitanti (90% serbi).

Il fiume Ibar passa in mezzo alla città di Kosovska Mitrovica e la divide in due, La parte a Nord è abitata dai serbi mentre a Sud abitano gli albanesi (80.000 abitanti). In questa regione si usa ancora il Dinaro Serbo a differenza del resto del Kosovo dove si usa l'euro. L'ipotesi di una spartizione del Nord dal resto della Provincia indipendentista è stata chiamata piu volte dalla comunità Internazionale ma fino ad ora nè Belgrado ne Pristina sembrano essere d'accordo. Insomma a 12 anni dalla Guerra il futuro del Kosovo è incerto ma ancora di piu lo è quello della regione del Nord Del Kosovo sotto controllo della Serbia. Si spera ora che il dialogo da poco incominciato fra Belgrado e Pristina (con l' UE che fà da interprete ) porti qualche risultato anche per il Nord Del Kosovo. Pristina si dice disposta a concedere ai serbi del Nord una larga Autonomia all'interno della Repubblica del Kosovo, ma i Serbi in alcun modo non accettano lo stato del Kosovo e il Nord continua ad essere la roccaforte della battaglia diplomatica dei Serbi del Kosovo contro l'Indipendenza. Dal 1999 Di fatto il Nord resta indipendente dal Governo a maggioranza albanese di Pristina, si continuano ad utilizzare i simboli nazionali serbi e la popolazione partecipa alle elezioni serbe. Inoltre va notato che la maggioranza della popolazione non solo rifiuta l'idea di vivere in un Kosovo Indipendente ma osteggia anche l'ipotesi di vivere in un Kosovo che pur unito alla Serbia sia dominato da un Governo a maggioranza Albanese. Una possibile soluzione potrebbe essere di separare le terre a Nord dell'Ibar dal resto del Kosovo e lasciarle alla Serbia, ma Pristina dichiara che se cio dovesse succedere la parte Sud della Serbia si riunificherà al Kosovo. Quest'ultima ipotesi è molto improbabile visto la presenza massiccia dell'esercito serbo nel sud del paese (Zona Presevo a maggioranza albanese). Entrambe le parti però sembrano essere d'acccordo su una cosa; bisogna risolvere la questione del Nord molto probabilmente se ne potrà gia parlare nel dialogo fatto partire dall'UE fra Belgrado e Pristina.

Sperando in un buon esito di questo dialogo mi auguro che la popolazione del Nord (Serbi e anche i pochi Albanesi rimasti) possano finalmente trovare una giusta soluzione e continuare a vivere nelle loro terre.