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Il miglior mondo possibile

Dopo la scoperta del “nuovo mondo” da parte degli europei, l'economia divenne planetaria e “si posero le fondamenta” dell'odierno sistema globalizzato. Con il processo di accumulazione dei capitali, dal 1600 in poi, e con la conseguente prima rivoluzione industriale, si crearono le condizioni materiali per l'attuale sistema finanziario.

La rivoluzione industriale ebbe un grande impatto e considerevoli conseguenze sociali.

Essa distrusse le condizioni di vita feudali idilliache (in un contatto armonioso con la natura), distrusse i legami che nella società feudale avvincevano l'uomo, sia ai suoi superiori, che alla natura ed ha lasciato tra uomo e uomo solo il vicolo dell'interesse e del profitto. Inoltre grazie all'urbanizzazione crescente si avviò la formazione delle città moderne come noi le conosciamo, città votate al “collasso” e al “caos perenne”.

Con l'innovazione e la tecnologia, anche nel campo della medicina, si ridusse la mortalità e si avviò quella crescita demografica che poi sarebbe diventata in futuro “spropositata”. La prima rivoluzione industriale portò anche all'utilizzo, mai compiuto prima dei combustibili fossili: tale utilizzo porterà all'inquinamento ambientale odierno, causa del riscaldamento globale.

Come vediamo i “problemi” che abbiamo oggi, hanno cause che sono molto lontane da noi. “Il miglior mondo possibile” che ci siamo costruiti per il “nostro benessere”, ha portato diversi problemi al pianeta in cui viviamo, nondimeno ha reso la nostra esistenza più caotica e disordinata.

Il modo in cui affrontiamo la vita ci ha allontanati uno dall'altro e dalla natura, con la quale prima vivevamo in armonia ed equilibrio.

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