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 Home page > Tribuna Libera > Il mercato siamo noi. L’etica e l’economia responsabile

Il mercato siamo noi. L’etica e l’economia responsabile

Leonardo Becchetti ha pubblicato “Il mercato siamo noi” (Mondadori, 2012), un saggio limpido, armonioso e dettagliato che illustra le principali problematiche economiche. “Nessuna schiavitù è più vergognosa di quella volontaria”. Seneca (“Lettere a Lucilio”). “Esiste solo un capo supremo: il cliente. Il cliente può licenziare tutti nell'azienda, dal presidente in giù, semplicemente spendendo i suoi soldi da un'altra parte”. Sam Walton (Fondatore di Wal-Mart).

Il saggio si presenta con un dato inoppugnabile: negli Stati Uniti, nel 1929 e nel 2007, in concomitanza con le due più grandi crisi economiche degli ultimi cento anni, si sono verificati i due maggiori picchi di concentrazione della ricchezza, con quasi un quarto della ricchezza nazionale in mano all’uno per cento degli individui più ricchi. Perciò le tasse sulle rendite finanziarie e sui beni di lusso sono necessarie per ripristinare il riequilibrio economico. Infatti negli anni 30 il presidente Roosevelt, grazie ai suggerimenti dell’economista Keynes, riuscì a risollevare l’economia.

Però uno dei problemi economici più significativi risiede nell’incapacità di misurare fattori invisibili e fondamentali come il capitale sociale. Infatti le relazioni e “le cose che contano non si possono contare”. Tutte le economie possiedono una parte invisibile “fatta di elementi come la speranza nel futuro, la fiducia, il capitale sociale, l’autostima e la reputazione” (p. 100). Il denaro non può diventare il metro di misura di tutte le relazioni e di tutte le cose: “Sembra che la nuova etica americana del lavoro… abbia fatto di noi delle tali puttane che se il prezzo è giusto tutto è in vendita!” (lavoratore americano del settore high-tech su www.fastcompany.com).

La fallacia dell’ideologia iperliberista è dimostrata dal famoso “paradosso di Easterlin”: dal 1946 al 1996, mentre il Pil pro capite aumentava, la quota delle persone molto felici, dopo una piccola variazione positiva giunta fino alla fine degli anni cinquanta, iniziava a scendere progressivamente. Con il passare degli anni quasi tutte le persone hanno maturato delle aspettative più elevate, si sono indebitate a causa delle pressioni consumistiche indotte dalla pubblicità, hanno passato troppo tempo a lavorare e hanno trascurato le relazioni interpersonali e la tutela della salute.

Così, “dietro il giallo del paradosso di Easterlin si cela una crescita economica drogata dal debito che prima o poi diventa insostenibile”. Seguono inevitabilmente le crisi finanziarie, causate anche dall’egoismo miope che pensa solo ai guadagni a breve termine. Un grosso limite del libero mercato è l’anonimità, che favorisce “i comportamenti opportunistici rispetto a quelli cooperativi, con effetti negativi per il benessere della società” a medio e lungo termine.

Del resto secondo alcuni studiosi le crisi finanziarie “sono strumenti ordinari, ricorrentemente adoperati, per l’accumulazione di capitale mediante trasferimento in parte fraudolento, in parte forzato” (“La moneta copernicana”, Marco Della Luna e Nino Galloni, Nexus Edizioni, 2008). Infatti esistono delle procedure quasi segrete che creano liquidità bancaria dal nulla a favore delle grandi banche e dei grandi fondi finanziari. Ad esempio il trading delle MTNs (Medium Term Note Trading) ha gonfiato a dismisura le varie bolle speculative. In genere questi titoli sono denominati in dollari americani e in euro, “il taglio normale è cinquecento milioni di dollari… pagano correntemente un interesse del 6,5 per cento annuo” (“La moneta copernicana”, p. 209).

Purtroppo i cittadini sono diventati sempre più passivi, servili e schiavi del denaro, e non hanno ancora imparato a votare col portafoglio in maniera responsabile. D’altra parte quasi tutte le aziende e le banche non vogliono stringere delle vere alleanze con i consumatori. Ma lo cosa più assurda è che, nonostante i ricorrenti titoli truffaldini, troppe persone non riescono ancora a capire che “tutto ciò che rende di più, rende di più perché è anche più rischioso”.

Comunque la responsabilità sociale d’impresa (CSR) è determinata da questi fattori principali: “filantropia, diritti dei lavoratori, rispetto dell’ambiente, diritti umani nei paesi in cui si fanno investimenti diretti, corporate governance, qualità del prodotto, attività in settori controversi”. Inoltre esistono anche vere e proprie agenzie di rating sociale: RiskMetrics-KLD. Di solito le politiche aziendali etiche ripagano le energie e i capitali investiti con significativi ritorni pubblicitari e “gli studi finanziari che misurano il rischio attraverso vari indicatori di volatilità evidenziano abbastanza chiaramente che la CSR riduce il rischio delle imprese quotate” (p. 189).

Per quanto riguarda la decrescita, Becchetti è molto chiaro e diretto, si possono ridurre i beni di consumo e aumentare i beni culturali, “resta comunque il problema serio della creazione dei posti di lavoro, del pagamento dei debiti e del mantenimento della qualità del welfare e dello Stato sociale in presenza di un Pil che non cresce. Ai sostenitori della decrescita l’onere di dimostrare che conciliare queste cose è possibile” (p. 53). E la cosa sembra molto difficile, poiché il mantra materialista degli attuali manager, banchieri e politici recita: “Soldi, soldi, soldi dappertutto… ma non un centesimo per pensare” (William Whyte, giornalista e studioso americano).

 

Leonardo Becchetti insegna Economia all’Università di Roma Tor Vergata, è membro del consiglio di presidenza della Società Italiana degli Economisti e presidente del Comitato Etico di Banca Etica. Per reperire maggiori informazioni si può fare riferimento al profilo Linkedin.

 

Note – In Colombia esiste una tassa su tutti i prelievi dal bancomat che riesce a “catturare parte del denaro illegale abbondantemente prodotto nel paese del narcotraffico” (p. 40).

- Al Centro-Nord Italia, il 45 per cento degli adulti insegna ai propri figli che ci si può fidare degli altri, mentre la percentuale si riduce al 20 per cento nel Mezzogiorno (Guiso, Sapienza e Zingales).

- In uno studio del 1982, il sociologo economista e premio Nobel George Akerlof, ha scoperto che un aumento di stipendio “ingiustificato” (inteso come dono) produce il risultato di un aumento di produttività dei dipendenti (una specie di controdono).

- La Banca Etica ha finanziato oltre 4700 progetti dell’economia sociale per un valore che supera i 645 milioni di euro (fino all’agosto 2011); Oxfamitalia è uno dei migliori esempi delle società multinazionali che operano nell’economia sociale.

- In realtà il potere della moneta è determinato dalla fiducia e dal lavoro di tutti i cittadini, per cui la privatizzazione dell’emissione di moneta da parte delle banche centrali può essere considerata come un abuso di potere privato e incostituzionale, attuato con l’approvazione impropria da parte dei vari governi (American Monetary Institute; Stephen Zarlenga, “The Lost Science of Money”, 2002).

- Lincoln affermò: “Il privilegio di creare ed emettere moneta non è solo la suprema prerogativa dello Stato, ma anche la sua massima risorsa creativa. Mediante l’adozione di questi principi, al contribuente verranno risparmiati immensi importi di interessi passivi sul debito pubblico”. Questa affermazione risale al 1962 e questa filosofia consentì a Lincoln di autorizzare il Ministero del Tesoro a emettere direttamente biglietti di Stato a corso legale. Il presidente americano fu però ucciso in un attentato nel 1865 e le cose cambiarono presto in peggio. Kennedy fece la stessa fine.

-Anche il presidente Jefferson fu molto esplicito: “Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di gestire l’emissione della sua moneta, allora, alternando inflazione e deflazione, le banche e le società finanziarie che cresceranno intorno a esse spoglieranno il popolo di ogni proprietà, sinché i suoi figli si sveglieranno senza un tetto nel continente che i loro padri conquistarono” (1816, in “La moneta copernicana”, nota p. 142).

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.223) 6 novembre 2012 12:03

    Il libero mercato è L’Esca gettata dal capitalismo dando vita hai mostri che guidano L’ECONOMIA ITALIANA . 
    Ci hanno costretto ad’ accettare interscambi importando merce che produciamo 
    Creando crisi NE L’INDUSTRIA e L’AGRICOLTURA ITALIANA . 
    L’AMERICA Padre del libero mercato ci impone regole che loro non rispettano . 
    Provate a invadere il mercato AMERICANO e mettere in crisi le loro INDUSTRIE e la loro AGRICOLTURA automaticamente scatterebbe sulle merci importate ( dazio ed embargo) 
    Questa prepotenza è imposta dai Manager spocchiosi di oggi. 
    I Manager da prendere ad esempio sono i vecchi imprenditori Della piccola e media Industria (Padri del Boom Economico) i più nati dalla gavetta Iniziando dal basso sono arrivati al vertice ricchi di esperienza (e umanità) vera LAUREA indispensabile ad un MANAGER. 
    Nel dopo guerra (ricordo che) in vari settori compreso il settore ARTIGIANO 
    Lavoravamo 10 mesi l’anno allora la cassa integrazione non esisteva nei due mesi di fermo lavoravamo al rinnovo del campionario per conquistare nuove fette di mercato il tutto a spese del titolare. 

    La cassa integrazione Figlia dei Bocconiani è nata dopo il boom economico per difendere ( solo ) le grandi Industrie e i loro capitali Dando vita ad un nuovo mercato da sfruttare che è L’ITALIA 

    PAESE  di NAVIGANTI ALLA DERIVA  In cerca di un faro che non c’è
    Sballottati come fuscelli nella tempesta mediatica. Le voci delle sirene offuscano le menti dei marinai Portando la nave senza nocchiere verso gli scogli.
    DOVREMMO metterci i tappi nelle orecchie e andare avanti 
    alla ricerca del nuovo da plasmare sperando che l’odissea abbia fine. 

    Alle prossime Elezioni Ho deciso di tornare a votare e dare la mia fiducia al (movimento 5 stelle 
    Come si usa dire a Firenze non c’è rimasto nemmeno gli occhi per piangere
    non avendo niente da perdere anzi per la prima volta Ha 73 anni 
    direi di poterci guadagnare un futuro per i figli e per tutti i giovani .

    Le prossime Elezioni saranno il Banco di prova per il Nuovo che sta nascendo.
    Fungerà da (Spada di Damocle) sulla testa di chi ci ha sfruttato per 64 anni

    Sarà di esempio guadagnandosi sul campo la Fiducia del Popolo degli Onesti. 

    PS Una volta le persone disoneste venivano mandate in esilio senza ritorno 
    cosa aspettiamo a indire un referendum per ripristinarlo.
    Ci sarebbe l’isola di Pianosa 
    Penso che sia sufficiente ha contenere tutti i Politici disonesti. VITTORIO
  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.197) 6 novembre 2012 12:14
    Damiano Mazzotti

    In effetti molte delle cose affermate da Vittorio sono reali e condivisibili. Ma senza nessun genere di lotta non si può ottenere nessun genere di potere e di libertà.

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