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Il grillo e l’anatroccolo

C'è chi ha detto che la trattativa in diretta streaming fra Bersani e la coppia Crimi-Lombardi sia stata pura fiction, una messinscena. Io ci ho visto il dramma di un uomo. Un uomo distrutto. Al posto suo mi sarei chiesto: "Ma chi me lo fa fare?". Veramente ci mancava solo più che si mettesse in ginocchio: "Ragasshi, ve lo chiedo per favore, porca paletta!". Mi piangeva il cuore: era come vedere sparare alla mamma di Bambi o vedere la scena in cui abbandonano il brutto anatroccolo. Mia mamma mi racconta sempre che tornavo regolarmente da lei in lacrime dicendole di non abbandonarmi e di non morire mai e che la notte mi svegliavo con gli incubi e m'infilavo nel lettone. Questa volta le lacrime le ho trattenute, sto diventando un ometto, ma in fondo in fondo sono lo stesso bambino che tifa per lui: il brutto anatroccolo. La faccia che faceva Bersani, mentre la Lombardi gli ricordava i 20 anni d'insuccessi della vecchia politica, sembrava dire: "Ragasshi, ma guarda che sfondate una porta aperta, eh! Neanche io lo sopporto più D'Alema, Orco Boia, ma guardate che siam mica qui ad abbandonare i pitbull in tangenziale!".

La posizione granitica dei grillini, di fatto, ha sancito già la fine delle trattative. Da politica italiana a stallo messicano: i grillini non si fidan del PD, il PD non si fida dei grillini. L'unico che sventaglia grandi baci e abbracci è come al solito Berlusconi che richiama tutti a prendersi le proprie responsabilità. Siamo all'ossimoro.

Ma la trappola si vede lontano un miglio e Bersani non ci casca. Al culmine della sua disperazione, va pure a bussare alla porta dei leghisti che non vogliono tornare alle elezioni e sognano questa grande Repubblica Federale Padana sulla quale Berlusconi li ha sempre presi in giro. Forse questi imbarazzanti individui avrebbero finalmente concesso un armistizio al nemico deponendo armi, armature e le loro tanto decantate "lance sottopubiche", sempre puntate così minacciosamente contro i comunisti invasori e gli immigrati. Una nuova era di pace e prosperità per il Paese, per la Padania. Chi l'avrebbe mai detto che alla fine il bene del PD, se così si può dire, sarebbe dipeso proprio da loro? Chi l'avrebbe mai detto che proprio loro avrebbero potuto essere gli eroi delle elezioni? Nessuno, e infatti arriva puntualmente il due di picche di Maroni.

Insomma, chi si espone se la piglia nel polo Sud e a Bersani è toccato raccogliere la saponetta.

Purtroppo, però, qui non si parla di saponette e questa non è una puntata di Ballarò. Si parla di quel pezzo della parte buona dell'Italia che se ne va e chissà se mai tornerà: aziende che chiudono, talenti che emigrano, comuni in dissesto.

È vero: che la situazione non fosse delle migliori lo sapevamo ormai da tempo e non si può certo dire che la colpa sia degli ultimi arrivati. Quello che fa arrabbiare è la sensazione di un'occasione sprecata. Il Movimento 5 Stelle ha il merito di aver portato quel grande rinnovamento della politica che molti chiedevano. Il rischio è che alla fine, di rinnovato ci sia solo la diretta streaming. Per carità, io con lo streaming mi son divertito tantissimo. Sinceramente speravo che ci fosse qualche insulto, qualche schiaffetto in più. Quando la Lombardi ha detto “sembrava Ballarò” ho cominciato a gridare “Ris-sa! Ris-sa!”, ma niente. Per la prossima volta sul ring propongo De Luca, un fenomeno!

A parte gli scherzi, i grillini avrebbero potuto chiedere qualunque cosa a Bersani. Ha ragione Travaglio: bastava qualche nome e un po' di umiltà per tirare fuori assieme al PD un grande governo. Perché non l’hanno fatto? A che serve una maggioranza bulgara se hai già un potere enorme nella trattativa? La proposta Dario Fo Presidente fa pensare che non abbiano la più pallida idea dei grandi talenti sulla scena politica che abbiamo in Italia e son sempre stati messi da parte. Come dice il saggio meglio stare zitti e far credere di essere stupidi, piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio.

Comunque sia, se volevamo un rinnovamento della politica, abbiamo perso il treno. La sensazione che danno gli uomini scelti da Napolitano, questi 10 saggi riuniti in una specie di conclave pagana alla "Il Signore degli Anelli", è quello di vecchia politica: non una donna, non un giovane Frodo, al massimo qualcuno che sembra un Nazgul. Già c’è chi si lamenta della sua scelta, Crimi compreso, perché avrebbe dovuto essere chissà che svolta epocale. Beh, non so voi, ma sinceramente non è che mi aspettassi che Napolitano portasse la rivoluzione in giacca hawaiana ballando il tuca-tuca.

Ed ecco allora che riemerge l’incubo ricorrente di questi 20 anni: il Ritorno del Cavaliere Oscuro. Un genio! L’ha fatta di nuovo franca. Comincio a pensare che Berlusconi non ce lo toglieremo mai perché è una parte di noi, è un paradigma culturale. È quel diavoletto sulla spalla che ci spinge a fare i furbi. Quello che ci spinge a passare col rosso, a raccomandare gli amici, a dire “Massì, io c’ho Sky, cosa lo pago a fare il canone Rai?”.

C’è poco da ridere e molto da piangere, e non solo per il brutto anatroccolo. Adesso si facciano le leggi essenziali, quelle senza colore, quelle per fare le quali non si sarebbe dovuto aspettare 10 saggi. Poi tutti al voto, di nuovo, e speriamo che domani passi un'altra corriera.

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