• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il governo impegnato nella lotta contro la frode fiscale

Il governo impegnato nella lotta contro la frode fiscale

A forza di considerare il calcio come una religione, l’Italia ha trasformato la frode fiscale in uno sport nazionale assiduamente praticato dall’ex Premier Silvio Berlusconi, i cui eccessi sono costati al nostro Paese una reputazione tutt’altro che invidiabile. In passato, il governo italiano si contentava di confiscare il Rolex del discusso Maradona per passare la spugna sui suoi problemi con l’erario. Il vento è cambiato con i recenti governi, che si sono impegnati con più serietà nel contrasto alla frode fiscale. Il governo Renzi partecipa a sua volta alla lotta contro questa piaga nazionale.

Lo stile Renzi 

Fin dalla nomina, Renzi ha cavalcato l’onda del contrasto alla frode fiscale, rifacendosi ai valori di «disciplina e onore». Il Premier, che definisce il «cittadino comune vero eroe della quotidianità», si prefigge l’obiettivo di far cambiare il Pese presentando una vasta riforma della pubblica amministrazione. E della mentalità. Perché il Primo Ministro non si contenta di giocare a guardia e ladri, ma intende «cambiare approccio verso il cittadino che si deve sentire moralmente accompagnato e il pubblico non è solo controllore ma diventa il consulente. Per chi sbaglia non ci sono scappatoie, va stangato ma le norme vanno rese più semplici, la semplicità è presupposto per il contrasto alla criminalità».

È quanto ha dettagliatamente illustrato all’inaugurazione della Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza nello scorso novembre, accanto al Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, proponendo così una nuova svolta nel contrasto all’evasione fiscale. Un’iniziativa più che giustificata, perché questa rappresenta oltre 90 miliardi di euro, un mancato guadagno su cui il governo conta per rimpinguare le casse dello Stato e rivendicare una nuova credibilità sulla scena internazionale.

Risultati concreti

L’amore per la filosofia non impedisce al Premier di essere efficace. L’anno scorso, infatti, l’azione del governo ha prodotto risultati concreti. Tra i numerosi scandali che si sono susseguiti nel nostro, Paese, è emersa una rete di evasione che ha causato una perdita di circa due miliardi di euro per l’amministrazione italiana. Dopo due anni d’inchieste, sono addirittura 62 gli indagati per frode e riciclaggio, ma anche per corruzione. La frode si è protratta per almeno 13 anni grazie a una rete ben organizzata, che coinvolge società di San Marino e del Lussemburgo. Altro scandalo, quello dell’azienda francese Smartbox, accusata dal fisco di aver occultato 110 milioni di euro di ricavi e evaso 12 milioni di euro dovuti dalla filiale italiana. Anche in questo caso, il gioco a nascondino con il fisco era ben organizzato, poiché l’azienda faceva transitare una parte dei redditi dalla casa madre situata a Dublino. Smartbox ha saputo sfruttare l’elasticità della legislazione irlandese per installarvi la società madre Smartbox Experience Ltd, ma si trova ormai nel mirino di un governo italiano sempre più combattivo in materia di frode. La prossima vittima sarà forse Berlusconi, condannato per frode fiscale (oltre 7 milioni) nell’emblematico processo Mediaset? Oggi, molti criticano Renzi per la discussa norma che prevede l’introduzione di una franchigia d’imponibile (3%) al di sotto della quale un reato fiscale non sarebbe perseguibile. Tale misura potrebbe avvantaggiare il Cavaliere. Il Premier tenta di rassicurare: «Sulla norma del 3% stiamo valutando, verificando, vedremo se cambiarla e come». Poco importa l’epilogo di tale episodio, che resta comunque di stampo politico: il governo ha già predisposto solidi strumenti a sostegno della sua volontà di trasformare l’Italia in un paese sano.

Contrasto 2.0

Dal suo arrivo al potere, infatti, Renzi moltiplica gli annunci sulle nuove misure applicabili. Cardine della strategia italiana, la riforma fiscale 2.0 consente una migliore tracciabilità dei pagamenti e una maggiore trasparenza. Questa collocazione numerica nasce dalle misure già adottate dai governi Monti e Letta, tra cui il Redditometro, che consente di misurare il tenore di vita dei contribuenti accedendo ai loro conti correnti e rilevando le eventuali incoerenze tra dichiarazioni dei redditi e spese reali delle famiglie. Altro alleato in questa crociata antifrode, il sistema informativo Serpico, che realizza complesse operazioni per un controllo incrociato dei dati dei contribuenti. Grazie a tali metodologie, il fisco è riuscito a recuperare il 10% circa della frode totale, pari approssimativamente a 12 miliardi l’anno. Una motivazione stimolante per Renzi, che intende fare di più e recuperare 3.5 miliardi supplementari rispetto al 2014, grazie ad alcune misure della legge di stabilità. Il Premier crede al successo del nuovo modello 730 precompilato, destinato a semplificare e automatizzare le dichiarazioni dei redditi. Gli sforzi si concentreranno, inoltre, sulle misure di contrasto all’evasione dell’IVA. In tale prospettiva, all’inizio del 2015, il governo ha inaugurato il sistema detto «Mini sportello unico» (Mini One Stop Shop o MoSS), destinato a diventare il riferimento in tema di IVA nei futuri scambi di beni e servizi tra paesi dell’UE. Il settore dei servizi elettronici e di telecomunicazione inaugura questo nuovo meccanismo, che consentirà di arginare l’evasione. Questa misura illustra perfettamente la volontà di Renzi di lottare a livello globale contro la frode fiscale e di schierarsi con gli altri paesi europei. A sua volta, l’inversione dell’onere dell’Iva, o reverse charge, è in linea con la direttiva europea 2008, che entra progressivamente in vigore nell’Unione.

In questa opera di contrasto, il governo troverà certamente un alleato di grande valore: il nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Foto: Wikimedia

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità