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Il golpe della Boldrini e la vicenda Bankitalia

Illustrerò meglio il merito del provvedimento appena passato su Bankitalia nel prossimo pezzo, qui mi limito a dire che si tratta di un rivoltante regalo alle banche che, questo anno, daranno 1 miliardo e mezzo di tasse su questa operazione (ufficialmente destinati a coprire l’abolizione della seconda rata Imu), ma per incassarne circa 400 all’anno, da ora in poi, come dividendi sugli utili di Bankitalia e non si tratta solo di questo. Dunque, in quattro anni si saranno abbondantemente rifatte, ma nel prossimo pezzo mi spiegherò meglio.

Veniamo cosa è successo ieri: il M5s aveva avviato un serrato ostruzionismo per far decadere il decreto. I mezzi di informazione, sempre sensibili alle sollecitazioni di Quirinale, Palazzo Chigi, di Palazzo Koch, Palazzo Grazioli e di tutti i palazzi importanti di questo paese, avevano subito iniziato una campagna terroristica: “attenti che se i grillini vincono, poi pagate la seconda rata Imu, che sarebbe una tragedia”.

Per due mesi il Pd e la stampa caudataria ci aveva spiegato che l’Imu non era quella cosa così importante che si diceva, che era solo per la demagogia del Cavaliere che se ne parlava, ora, guarda un po’, è diventata la goccia che avrebbe fatto traboccare il bicchiere dei fallimenti aziendali e del tracollo delle famiglie.

Intendiamoci: l’Imu è stata una estorsione imposta dal governo Monti ed andava abolita, l’ho scritto ripetutamente, ma bisognata trovare la sostituzione del gettito in direzione delle rendite finanziarie, cosa che fa semplicemente inorridire il Pd che è lo scendiletto delle banche.

Banche che, a loro volta hanno un problema serio, per l’avvicinarsi degli stress test della Bce, per cui occorre rivalutare i rispettivi asset. Allora qualcuno ha una idea: rivalutiamo di colpo Bankitalia, il che significa rivalutare le quote possedute in essa dalle banche. Semplice e con un tratto di penna. Solo che bisogna pur giustificare nei confronti della gente questo provvedimento che qualcosa costa allo Stato, ed ecco che qualcuno inventa il nesso Imu-Bankitalia per far digerire la cosa alla gente (insomma: fra qualche mese si vota ed un po’ di maquillage fiscale non guasta).

La cartina di tornasole? Semplice: si sarebbe potuto tranquillamente procedere con un decreto ad hoc per la seconda rata Imu o magari scorporare il provvedimento per Bankitalia, cercando altra copertura, ma così sarebbe venuto fuori che il vero obiettivo non era far risparmiare ai poveri cittadini la seconda rata dell’iniqua gabella (sino a ieri pervicacemente difesa).

Cosa succederà gli anni prossimi quando non ci sarà questo gettito una tantum di 1 miliardo e mezzo ed, anzi, le banche incasseranno netti altri 400 milioni? E chi se ne frega! Ci sarà la Tares opportunamente rivalutata o chissà quale altra stravagante sigla e si andrà avanti.

Nel frattempo il regalo è fatto e le elezioni europee passate, per le politiche (posto che ci siano nel 2015, ma già l’ineffabile Renzi parla di possibile scadenza naturale nel 2018) si vedrà che altro inventarci e poi c’è sempre il ricorso all’ortopedia di una qualche legge truffa elettorale.

E sin qui la sostanza del problema. Veniamo al “contorno”. L’operazione è passata grazie alla decisione della Boldrini che ha posto il testo in votazione troncando la discussione. Per la verità nel regolamento una simile possibilità non c’è, si tratta di una misura ipotizzata da Luciano Violante (quale nome!) con una sua ardita interpretazione del medesimo, ma in concreto applicata in questa occasione per la prima volta.

Qualche riflessione la merita anche il comportamento del gruppo parlamentare del M5s al quale va dato atto, in primo luogo, di aver condotto una battaglia generosa e con molto coraggio, ma che ha delle cadute di stile preoccupanti. Anzi, diciamola tutta, dal punto di vista delle capacità comunicative, i parlamentari grillini sono una vera frana.

Prendiamo l’esempio di Giorgio Sorial, che ha definito “boia” Napolitano. A proposito: ho letto che sarebbe stato aperto un fascicolo dalla Procura di Roma sul deputato M5s, per vilipendio del Capo dello Stato.

Mi sembrava di ricordare che “I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni” (art. 68 comma I della Costituzione): devono aver riformato la Costituzione senza dircelo.

La cosa non mi scandalizza neanche un po’ ed anche se trovo l’appellativo spropositato, offensivo ed impolitico (tenendo anche conto che, per un minimo di rispetto dell’Istituzione, se non della persona, è bene ponderare le parole quando si tratta del Presidente della Repubblica) mi pare che si tratti di una venialità, soprattutto tenendo conto che la censurabilità dell’uscita di Sorial è una bazzecola rispetto a quella che meriterebbero i comportamenti del Presidente.

Quindi, va bene, Sorial va difeso, però è evidente a chiunque che i giornali stanno con il fucile spianato, a cercare ogni minimo pretesto per sparare addosso al M5s e non mi pare il caso di andargli a fornire ragioni.

Bisogna capire una cosa: partiti, giornali ecc sono convinti che il M5s sia una specie di incidente di percorso, destinato ad essere tolto di mezzo rapidamente, per cui pensano che un sistematico mobbing sia il modo migliore per ottenere il risultato. Personalmente sono convinto che la cosa non funzionerà e che, semmai, il M5s abbia da temere di più dai suoi errori politici ed organizzativi.

Ma, lasciando perdere questo discorso che andrebbe troppo per le lunghe, una cosa si può fare già da subito: un corso di comunicazione per i parlamentari 5s che serva almeno ad evitare gli errori più marchiani. Non sono affatto un estimatore del “politicamente corretto”, e mi pare di dimostrarlo su queste pagine, però, se una dose equilibrata di forza nella denuncia è necessaria, un eccesso di violenza verbale è sempre controproducente.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.238) 31 gennaio 2014 19:07

    Comunque , a prescindere dalle ragioni (vere o fittizie) , un comportamento come quello dei pentastellati non è accettabile .Il Parlamento non può essere trasformato in un campo di battaglia in stile Chiomonte .Ci sono procedure e regolamenti da rispettare ,almeno fino a quando siamo ancora in una democrazia .
    Su Sorial si applica la riformulazione dell’art.68 , che ha subito una modifica procedurale . Prima era necessario per procedere a carico di un parlamentare richiedere espressamente l’autorizzazione della camera di appartenenza ,ora il giudice può procedere a meno che la camera non intervenga ,esprimendo un parere negativo .
    Quindi se e fino a quando non interverrà il Parlamento ,il giudice può procedere .

    Anche su Sorial vale il principio che la libertà di critica non deve prescindere dal rispetto istituzionale del capo dello stato , perché non si offende chi occupa tale carica ma l’intero popolo italiano . Esattamente come quando Bossi dichiarava di spazzarsi il culo con la bandiera italiana . Difatti è stato condannato.
    ciao

  • Di (---.---.---.10) 1 febbraio 2014 19:05

    Grazie sig. Giannuli, ho apprezzato il suo articolo.

    A Paolo rispondo che è libero di non apprezzare il comportamento dei grillini, ma questa è una sua semplice opinione. La mia opinione è diversa: se le istituzioni non meritano rispetto, nessuno mi imporrà di rispettarle, se non con la forza; e in tal caso userò la forza a mia volta.

    Chiaro Paolo? Nessuno si può arrogare il diritto di chiudere la bocca di qualcun altro; il resto sono chiacchiere, specialmente quelle che dicono che il presidente rappresenta il popolo italiano. Lui non mi rappresenta, non lo ho votato, anzi ne prendo le distanze: per me, questo presidente costituisce l’ostacolo fra me e la democrazia.

    Saluti,

    Gottardo

  • Di (---.---.---.239) 1 febbraio 2014 20:09

    Alle considerazioni di Gottardo ne aggiungerei altre due:

    1) il" politically correct" è un’invenzione americana il cui primo scopo è quello di intortare le persone semplici, che notoriamente parlano "come mangiano": si ottiene così un duplice vantaggio, metterli in stato di soggezione per il loro modo di esprimersi non conforme, e far scomparire la sostanza di quello che cercano di comunicare con la censura per il linguaggio scorretto utilizzato.

    2) i parlamentari 5stelle sono soli, totalmente e disperatamente soli, giacchè conducono una guerra in cui anche gli occasionali alleati sono totalmente inaffidabili: augurarsi di imbrigliarli nella camicia di forza delle "procedure e regolamenti da rispettare", sistematicamente disattesi e violati in questioni di ben più grande rilevanza da chi pretende la loro osservanza, equivale ad augurarsi la loro omologazione. E questo, mi perdonerà Giannuli, come sostenitore del M5S è l’ultima cosa che desidero che accada. Qualche caduta di stile ci può stare, è l’effetto naturale ed umano di un onesto e sincero impegno politico.
  • Di paolo (---.---.---.238) 7 febbraio 2014 14:50

    E chi ti dice che devi chiuderti la bocca ,Gottardo ?
    Esprimi pure quello che pensi ,critica chi vuoi anche duramente , dissociati . Ma chi te lo impedisce ?

    Ma le leggi ,finché in democrazia non vengono cambiate , le devi rispettare anche tu e anche se non hai votato l’istituzione che preferisci . E’ un principio che vale in democrazia , anche se tu non hai votato Napolitano ( se è per questo non l’avrei fatto neppure io ) ,ciò non di meno devi rispetto a colui che è stato eletto Presidente da una maggioranza rappresentativa del popolo italiano . Altrimenti datti alla macchia e fai il tupamoros .
    Ergo quando il diritto di critica diventa villipendio , in quanto reato previsto dalla legge , va perseguito e punito .

    Cari grilleschi vi manca il minimo sindacale di concezione democratica ,mancate dei fondamentali .
    Cari "eroici combattenti grillini " state diventando una macchietta in stile "sturm truppen " , se continuate cosi’ vanificate tutto quello che c’è di buono .

  • Di (---.---.---.234) 8 febbraio 2014 10:10

    Caro Paolo,

    stai facendo confusione. Un conto è dire che la Presidenza della Repubblica (l’istituzione) è una boiata. Un altro conto è dire che Napolitano (un politico, non l’Istituzione) svolge male il suo compito. Il minimo sindacale della democrazia manca a te, quando sei perfettamenete al corrente di quello che è successo e ti ostini a dire che Napolitano è stato eletto da "una maggioranza rappresentativa" del popolo (due persone che comandano a un esercito di parlamentari i quali NON HANNO VINCOLO DI MANDATO) mentre fuori dal palazzo c’era una parte di popolo che protestava (ed eri pure d’accordo con loro, mi dici). Quanto al vilipendio, ti ricordo che "boia" non è un vilipendio, ma una figura professionale, pur se spiacevole come può esserlo un becchino. Infine, il giudice può procedere senza autorizzazione della camera, ma questo non cambia il fatto che "i parlamentari non sono perseguibili per le opinioni espresse nell’ambito ...".

    Per il parlamento trasformato in campo di battaglia, contravvenendo così al regolamento, ricordati che era una risposta a QUALCUN ALTRO che aveva contravvenuto al regolamento in un modo COSI’ GRAVE che non era mai successo nella storia repubblicana. Perché le cose è giusto dirle tutte.

    Mi dispiace, quello che dici è giusto in linea generale ma non applicabile in questo caso. Sei tu che assomigli alle sturm truppen, con la loro rigida e acritica affezione alle regole, ma estranea al buon senso e quindi comica.

    Ciao,

    Gottardo

  • Di paolo (---.---.---.238) 8 febbraio 2014 16:41

    Caro Gottardo ,è inutile che ci giri intorno ,le tue argomentazioni sono inconsistenti .
    Definire "boia " il Presidente della Repubblica (questo è il termine esatto usato da Sorial ) non può essere inteso in modo dissociativo ,ovvero rivolto alla persona Napolitano e non alla istituzione che rappresenta .
    Per di più è stata pronunciata da un parlamentare in un ambito istituzionale (Senato ) .

    Quindi un conto è dire che Napolitano sbaglia ,che non è alla altezza del ruolo ,che non è super partes ,che si arroga poteri arbitrari ,ecc... e qui siamo su un piano di legittimo giudizio politico ,altro conto è definirlo "boia " che , almeno a casa mia e anche per il codice , è un insulto . ("figura professionale " !! ?stai scherzando. ) .
    Ma pensa se Grillo avesse la maggioranza assoluta , come pensi che si comporterebbero i tuoi robottini ? In piena autonomia ?

    Infine ,tanto per entrare nel merito , ti faccio notare che se è vero che la Boldrini ha compiuto un atto politicamente criticabile , tuttavia non sta scritto da nessuna parte che non rientrava nei suoi poteri  ,costituendo è vero un precedente preoccupante che imporrà una revisione normativa della disciplina dei disegni di conversione dei decreti in legge . Ma da qui a definirlo golpe , dopo tre giorni di seduta fiume ............. ma dai !

    Certo però che è curioso , Grillo criticava il Parlamento che perde tempo e non legifera ,poi va in parlamento e tenta di inchiodarlo con l’ostruzionismo ad oltranza ! C’è qualcosa che non torna.
    ciao

  • Di (---.---.---.217) 9 febbraio 2014 09:52

    Caro Paolo,

    sei tu che ci giri intorno. La critica è che Napolitano, nel suo ruolo di Presidente della Repubblica, invece di rappresentare e difendere il Popolo Italiano ha commesso una serie di azioni che affossano l’Italia con leggi incostituzionali (tutte regolarmente firmate), decreti legge incostituzionali (tutti firmati), scelte politiche fallimentari, probabilmente dettate da poteri che risiedono fuori dall’Italia - a cominciare dalla defenestrazione di Berlusconi, in spregio alle procedure dettate dalla costituzione. Si è comportato esattamente come un boia (leggiti il dizionario): esecutore delle condanne a morte. Le condanne sono state decise da altri, e lui le ha messe in pratica allegramente contravvenendo alla Costituzione e al suo compito di garanzia. Ti sei mai chiesto perché è il Presidente che emana tutte le leggi? Perché è il Presidente che nomina ministri e governi? Perché viene definito "la più alta carica dello Stato"? La responsabilità del Presidente della Repubblica Italiana è immane, così come i suoi poteri (sono rari se non assenti, in altre democrazie, figure presidenziali con tanti poteri come quella italiana). Ma il nostro caro presidente mica lo sa. Firma leggi sbagliate scusandosi con "tanto se non la firmo adesso, poi me la ripresentano...". Ha le idee chiarissime riguardo al suo ruolo. 

    E anche sulla Boldrini ti sbagli. Il meccanismo che ha messo in opera è descritto nel regolamento del senato, non in quello della camera. Il compito istituzionale dei presidenti delle due camere è di garanzia, infatti per prassi si nominano esponenti delle opposizioni (la maggioranza non ha bisogno di essere "garantita") o magari persone terze. Il compito dei presidenti è far rispettare il regolamento, specialmente nella parte che riguarda il diritto a esprimersi dell’opposizione. Diversamente non ci sarebbe bisogno di un presidente, ti pare? E difatti la Boldrini, DISAPPLICANDO il regolamento che sancisce all’opposizione il diritto di esprimersi, è venuta meno al suo ruolo. E, di nuovo, stiamo parlando della TERZA CARICA dello stato, non di un assessore o di un messo comunale. La definizione di golpe (leggiti un dizionario serio) è la prevaricazione di una parte sull’altra in via illegittima.

    Dimostri di non capire o di fare il finto tonto quando poi dici che i grillini, dopo aver accusato il parlamento di non lavorare, lo intralciano. E’ vero che il parlamento non lavora: si limita ad approvare decreti legge (che tu sai che dovrebbero riguardare solo decisioni d’urgenza). Ma quando il parlamento, ciecamente, vuole approvare un decreto ANTICOSTITUZIONALE, è più che legittimo opporsi con metodi democratici previsti dal regolamento. Insomma, non capisci una mazza.

    Ciao,

    Gottardo

    • Di (---.---.---.217) 9 febbraio 2014 11:21

      Scusa Paolo,

      mi sono lasciato trascinare dal discorso e ho chiuso con una brutta frase, mi dispiace. Mi pareva impossibile che certi concetti basilari potessero essere ignorati o travisati, e perciò mi sono alterato. Chiedo scusa.

      Ciao,

      Gottardo

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