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Il giallo delle dimissioni di Silvio

Diventano un giallo le dimissioni del premier. Silvio Berlusconi sarebbe rientrato a Milano per parlare con i figli e con i vertici delle sue aziende, Fedele Confalonieri in prima linea, sull’ipotesi di dimettersi già questa sera o domani.

Uno scenario che ha fatto immediatamente il giro della rete, ma smentito seccamente dall’entourage del Cavaliere: «Le voci di mie dimissioni sono destituite di fondamento e non capisco come siano circolate». Poi, a colloquio con Libero, lancia la sfida ai pasdaran: «Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi».

Si era già capito durante il drammatico vertice di questa notte a Palazzo Grazioli con Gianni Letta e Angelino Alfano come era realmente la situazione in casa della maggioranza. Si è discusso a lungo delle conseguenze di affrontare il voto della Camera con il rischio di veder sgretolata la maggioranza, dato i numeri ridotti e le defezioni in continuo aumento, o di anticipare i tempi e salire al Quirinale. Un’altra soluzione accennata potrebbe essere quella di far approvare le misure anti-crisi dal Parlamento, con la promessa solenne che una volta varato il pacchetto il premier salirà al Quirinale consegnando il suo mandato al Presidente Napolitano.

Il resoconto della giornata. Il pressing del Pdl e dei suoi collaboratori più stretti per fare un passo indietro è sempre più forte. «Che Berlusconi stia per cedere il passo ormai è una cosa acclarata. Si tratta di ore, qualcuno dice perfino di minuti», dice Giuliano Ferrara sul Foglio.it. Mentre Franco Bechis, vicedirettore di Libero, scrive su Twitter: «Ora ho notizie dirette. Berlusconi si dimette».

Stamattina la Borsa aveva subìto un crollo e una nuova impennata dello spread Btp-Bund a 488. Quando la notizia di possibili dimissioni del premier è cominciata a circolare con insistenza tra i media, i mercati hanno reagito con una netta inversione di tendenza: lo spread è crollato da 490 a 471 punti base, il rendimento del Btp decennale è passato dal 6,66% al 6,53%, e l’indice della Borsa di Milano è schizzato a +2,3% (da -2%), facendo di Piazza Affari la piazza principale in Europa. Poi, dopo la smentita, è di nuovo scesa.

Berlusconi oggi a Milano potrebbe incontrare Umberto Bossi in un colloquio, forse, decisivo per le sorti del governo. Una fine, quello dell’attuale esecutivo, che in ogni caso non elimina gli impegni presi con l’Ue: «Nel passaggio da un governo a un altro, gli impegni assunti non si rinnovano e non cadono ma continuano. Si chiama principio della continuità amministrativa» ribadisce Gianni Letta.

LEGGI ANCHE: Bechis su Twitter: "Berlusconi si dimette tra stasera e domani"

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.187) 7 novembre 2011 19:56

    Lascito >

    Con un Debito da 1900 miliardi ed un tasso di crescita intorno allo zero il rendimento dei nostri Btp supera il 6,5%.
    Significa circa 20 miliardi all’anno di ulteriori interessi da pagare.
    Una cifra superiore all’entrate previste dall’intero piano triennale di dismissioni del patrimonio pubblico.

    Oltre alla Commissione UE ora sarà anche l’Fmi a “monitorare” i nostri conti e “verificare” nei fatti l’attuazione delle misure promesse dal governo.
    Significa che l’auspicabile recupero di fiducia dei mercati finanziari dipenderà dagli esiti della “supervisione” di tali Organi terzi.

    Intanto Berlusconi ripete che resta a Palazzo Chigi con “gran sacrificio”.
    Non lo fa, spiega, per il suo bene, ma per rendere il paese “più forte e più libero”.
    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce limiti o remore fino a …

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