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Il futuro che ci aspetta...

Cosa accadrà dopo le elezioni del 2013?

Primavera del 2013. Il nuovo partito dei professori tecnocrati nato qualche settimana prima stravince le elezioni, smentendo tutte le previsioni che davano la Lega Nord al primo posto. Subito viene costituito il nuovo governo, un monocolore cattobocconiano con Corrado Passera come presidente del consiglio, mentre Monti diventa Presidente della Repubblica.

Alfano, Bersani e Casini sciolgono i rispettivi partiti che confluiscono in una nuova formazione, i Democratici per Passera, e si fanno fotografare insieme a Vasto, anche se non se ne accorge nessuno. I Democratici per Passera assicurano il loro appoggio al governo senza se e senza ma non rinunciando però orgogliosamente alle proprie idee, mentre Berlusconi che evidentemente non ha capito niente ripete, fra un processo e una serata "elegante" ad Arcore, che può staccare la spina quando vuole.

Segue una fase che verrà ricordata con raccapriccio dai posteri come il periodo delle otto manovre, 16 mesi durante i quali viene fatta una manovra ogni 60 giorni. Alla fine i consumi e la produzione crollano a zero, si ritorna al baratto ed è la grande recessione. Le caste si moltiplicano e l'unico modo per sopravvivere è - se si può - entrare a far parte di una casta. Nasce la casta dei portinai, quella dei venditori di limoni nei mercatini rionali e quella dei proprietari delle auto euro zero. La maggioranza dell'opinione pubblica, entusiasta per il continuo calo dello spread, conferma la fiducia nel governo e la ministra Fornero non fa più notizia perché ha esaurito la sua scorta di lacrime. 

Viene varata una nuova Costituzione all'insegna della sobrietà. L'articolo primo in sostituzione dell'attuale "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro", recita "L'Italia è una repubblica possibilmente democratica fondata sul rigore, sulla crescita e l'equità, armoniosamente coniugate". Gli ambientalisti presenti in modo trasversale in parlamento avrebbero voluto scrivere " ... armoniosamente coniugate, tutte le volte che le condizioni atmosferiche lo consentono", ma la proposta viene rigettata in quando ideologica e pauperistica.

La Lega propone che nella nuova costituzione venga inserito l'obbligo per Monti di farsi rilasciare lo scontrino fiscale quando va dal parrucchiere. Il Pd fa le barricate in parlamento e alla fine, dopo tre mesi di discussione, l'obbligo viene inserito ma con validità solo per i territori extra padani. Durante la discussione, Enrico Letta del Pd viene di nuovo beccato mentre manda un bigliettino al presidente del consiglio. Non più le parole di metà novembre: "Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile", ma "Corrado, fai di me quello che vuoi. Tuo per sempre. Enrico". La cosa fa scalpore. In commissione si propone di inserire in Costituzione il divieto per Letta di mandare bigliettini. Dopo ampia ed esauriente discussione, passa la proposta di estendere il divieto solo ai parlamentari dell'ex Pd. 

Nella nuova costituzione viene anche messa, fra le disposizioni transitorie, l'obbligo per i cittadini di frequentare almeno una volta nella vita un corso di cucina a punti. Il vincitore viene nominato senatore a vita.

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