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 Home page > Attualità > Cronaca > Il furto di un ovetto Kinder blocca la giustizia italiana

Il furto di un ovetto Kinder blocca la giustizia italiana

È il caso di Donato, ragazzo salentino di Taranto di 20 anni che rischia di andare a processo per il furto di un ovetto kinder, episodio accaduto ben due anni fa, la sera del 4 agosto del 2009.

Sono i paradossi della giustizia italiana, capace di concedere grazie ed indulti a condannati ed assassini recidivi, e, ad un ragazzo che ha commesso una piccola bravata, la possibilità di avere per sempre etichetta da pregiudicato e di vedersi macchiata la fedina penale per un furto irrisorio. Tutto è accaduto, due anni fà, quando il ragazzo chiacchierava con un amico a Montedarena, sulla litoranea salentina, dinanzi all'Ape Poker di un rivenditore ambulante di frutta e dolciumi.

La cosa certa è che si è avvicinato del venditore (che di nome fa Luciano) per prendere un ovetto di cioccolato. Da qui in poi, però, le versioni saranno due. Il ragazzo ha sempre sostenuto di aver preso l'ovetto tra le mani e di averlo mostrato al commerciante per pagarlo regolarmente. Diversa invece la versione di Luciano, il commerciante, che invece sostiene di aver visto il ragazzo rubare l'uovo di cioccolato bicolore più amato dai bambini italiani, di averlo posto in tasca e di essere stato poi coperto da una pioggia di insulti. Da qui l'intervento dei carabinieri e l'identificazione e il trasporto in caserma del "pericoloso" Donato.
 
A nulla sono servite le trattative intavolate dal padre del ragazzo, capace da offrire al negoziante una somma pari a 1.600 euro come risarcimento dei danni, il tutto a fronte di un episodio che vede coinvolto un bene dal valore di 1 euro e 4 centesimi. Ed è proprio questo che può far pensare che all'interno della giustizia italiana qualcosa proprio non funziona. Il valore dell'ovetto non sarà infatti proporzionato alle spese del processo che vedrà coinvolto il ragazzo per furto e ingiurie.
 
Il costo del processo si aggira su migliaia di euro, comprendendo atti giudiziari, notifiche, tempo di lavoro per cancellieri, magistrati, carabinieri, avvocati e un atto di citazione ben superiore al valore della refurtiva. Eppure, dopo tale episodio, sembrano essere chiare le parole espresse dal presidente della Corte d'appello di Taranto, Mario Buffa, che ha parlato di "Roba dell'età della pietra" riferendosi alla giustizia presente nella cittadina pugliese e durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
 
L'avvocato del giovane, Gianluca Pierotti, conta di smontare l'accusa mossa dal commerciante puntando su un particolare: indossava un pantalone jeans a vita bassa aderente e tale da impedire l’intromissione nella tasca di un uovo di cioccolato”.
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