• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Il femminicidio linguistico di Marilia Rodrigues, «la brasiliana»

Il femminicidio linguistico di Marilia Rodrigues, «la brasiliana»

Marilia Rodrigues (foto), la cittadina brasiliana di 29 anni assassinata in provincia di Brescia, viene uccisa in queste ore una seconda volta, in quanto donna, in quanto bella e in quanto straniera ed extracomunitaria e in quanto proveniente da un paese al quale facciamo corrispondere stereotipi razzisti e sessisti sulla presunta disponibilità della donna. E in un paese, l’Italia, dove l’ex-ministro della difesa Ignazio La Russa definì il Brasile come un paese buono per ballerine ma non per giuristi, siamo di fronte ad una triste conferma sulla nostra incapacità di stare al mondo.

Se fosse stata francese o tedesca o bresciana la povera Marilia non sarebbe stata etichettata come «la tedesca» o «la bresciana». Sarebbe stata «la cittadina tedesca» oppure sarebbe stata «la ragazza francese». Oppure «la donna inglese» , o «la signora svizzera», spesso definendone lo status sociale, in modo più sbrigativo per «donna», più deferente per «signora». Invece basta fare una piccola ricerca per prendere atto che, per la maggior parte dei giornali, Marilia è solo «la brasiliana» (ma poteva anche essere «la siciliana» o «la napoletana») con un senso tra il lascivo e il razzista che si coglie dall’ellissi dell’identità che i media si sentono liberi di fare quando non si sentono liberi di dare per scontato un passato scomodo (o meglio facile) per la vittima.

Dobbiamo rifarci alla stampa brasiliana per sapere qualcosa di più di lei e restituirle un po’ di identità al di fuori degli stereotipi. Veniva da Uberlândia Marilia, città di poco meno di un milione di abitanti nello stato di Minas Gerais. Questo è uno dei grandi stati industriali della potenza brasiliana, una specie di Lombardia, caratteristica che fa fatica a essere associata dalla nostra stampa a quel paese e non ha neanche una grande squadra di calcio da ricordare o un carnevale notevole, ammesso che interessi davvero sapere da dove veniva quella vita spezzata nella provincia lombarda.

Invece Marilia viveva a Milano con la mamma da circa dieci anni. Solo di recente la madre era tornata a Uberlândia. Marilia, che non aveva altri parenti in Italia, aveva continuato a vivere e lavorare a Milano fino a quando aveva cominciato a far la pendolare col paese dove aveva trovato lavoro e avrebbe poi trovato la morte. Non è vero quindi che «la ragazza del trolley» fosse senza fissa dimora (quindi sbandata, quindi disposta a saltare nel letto del primo che le offrisse un pasto caldo). Non faceva né la ballerina, né la «ragazza immagine», né le pulizie nel posto dove è stata uccisa, ammesso e non concesso che tali professioni umilino - per motivi diversi - la dignità della donna. Anzi, in quell’impresa che col Brasile lavorava, Marilia aveva guadagnato un ruolo amministrativo di responsabilità nel quale faceva valere le sue competenze linguistiche in portoghese, la sua conoscenza del paese, i suoi studi specifici e avrebbe col tempo superato la precarietà dei ragazzi della sua generazione con un buon avvenire davanti. In ogni caso il suo, insindacabile, e al quale aveva diritto.

Infatti, nei dieci anni in Italia, aveva studiato turismo e aveva lavorato come hostess per una compagnia aerea. Marilia non era la brasiliana «misteriosa e sfuggente» che magari usava l’avvenenza per campare alle spalle del bravo italiano che avesse «perso la testa per lei» ma era una giovane donna che aveva scelto di vivere, studiare e lavorare tra noi per buona parte della sua vita adulta. Nulla di misterioso né di border-line e, probabilmente, ad avere la pazienza di cercarli, decine di amici possono raccontarla.

Per scrivere questi pochi dati non ho fatto alcuno sforzo: ho perso cinque minuti su O Globo e un altro paio di noti quotidiani brasiliani che ne hanno ricostruito il passato. In Italia al contrario si trova ben poco per una notizia in prima pagina nella quale, come spesso accade, i media scelgono di appoggiarsi all’accomodamento, allo stereotipo, al razzismo e al sessismo aperto nel liquidare Marilia «la brasiliana» come altro da noi. Presto prenderanno posizioni giustificazioniste per l’assassino, vedrete.

Questo articolo è stato pubblicato qui

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.249) 5 settembre 2013 10:01

    Ho visto come e triste la storia di questa ragazza ucisa, ma perche pensano che in brasile ce solo sesso? che tutte le done sono putane? no e cosi in brasile ci sono donne brave di famiglia

    io sono brasiliana ma no sono d’acordo quando sento le persone dire che in brasile ci sono solo donne che fa la ballerina no e vero hos studiato gurisprudenza oggi vivo a Londra , sono sposata con un Italiano ma mi sento triste quando la gente ce questi tipi di ragionamenti stupidi!!
    crediamo che un giorno Italia cami il modo di pensiero delle stranieri
     
  • Di (---.---.---.238) 4 settembre 2013 13:45

    Quindi mi stai dicendo che se io dico "l’africano" sono razzista mentre se dico "l’inglese" non lo sono?

    Non dirle in giro ste robe, che fai già abbastanza danno a scriverle qui. Ricordati che siamo in Italia, paese ricco di creduloni, boccaloni e chi piu’ ne ha piu’ ne metta... la gente potrebbe anche finire col crederti. ;)
    PS: mi dispiace cmq per la ragazza uccisa, e spero che il colpevole stia gia’ pagando ciò che gli spetta.
  • Di (---.---.---.5) 4 settembre 2013 17:14

    Ormai sto pensando di lasciare l’Italia come cittadino indesiderato.

    Noi italiani siamo diventati di troppo a quanto pare.
  • Di (---.---.---.241) 6 settembre 2013 13:40

    Onestamente, mi sembra un articolo che tende solo a gridare allo scandalo più per attirare lettori sul vosro sito che per una reale empatia con Marilia.
    Non so dove abbiate pescato questi assurde definizioni di "ragazza del trolley", "ballerina", "ragazza immagine"... Forse da qualche sito-spazzatura.
    Da quando è successo, i servizi della RAI e gli articolo dei giornali che ho letto (Corriere", "Stampa" e "Repubblica") hanno sempre parlato di lei più che correttamente, illustrando i dettagli della sua vita che riportate anche voi. Tutte cose che si sapevano già, non raccontate niente di nuovo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.233) 4 settembre 2013 13:32

    ok, in italia siamo tutti razzisti. tolleranza e mente aperta a tutti i costi, costi quel che costi, come facebook vi sta insegnando. tolleriamo anche quelli come te che hai scritto st’articolo. adesso rilassati però.

  • Di (---.---.---.238) 4 settembre 2013 13:45

    Quindi mi stai dicendo che se io dico "l’africano" sono razzista mentre se dico "l’inglese" non lo sono?

    Non dirle in giro ste robe, che fai già abbastanza danno a scriverle qui. Ricordati che siamo in Italia, paese ricco di creduloni, boccaloni e chi piu’ ne ha piu’ ne metta... la gente potrebbe anche finire col crederti. ;)
    PS: mi dispiace cmq per la ragazza uccisa, e spero che il colpevole stia gia’ pagando ciò che gli spetta.
  • Di (---.---.---.5) 4 settembre 2013 17:14

    Ormai sto pensando di lasciare l’Italia come cittadino indesiderato.

    Noi italiani siamo diventati di troppo a quanto pare.
  • Di (---.---.---.63) 4 settembre 2013 21:35

    sta solo dicendo che "la brasiliana" è diventato un dispregiativo, esattamente come "l’extracomunitario" (non per "l’americano", che pure lui è un extracomunitario, ma per il romeno si, anche se è comunitario ormai da un sacco di tempo), "la badante", "la romena, "l’albanese".
    Ha assolutamente ragione, ho sentito con le mie orecchie "non fare il romeno!"
    Romeno è una nazionalità, non una categoria di delinquenti.
     

    • Di (---.---.---.171) 4 settembre 2013 22:16

      Sei sicuro? Ed allora perchè quanto apro un giornale nella rubrica culturtale non si vedono nomi ne albanesi ne romeni a differenza delle pagine di cronaca nera e di incidenti stradali ove invece costoro spadroneggiano alla grande, al punto che viene spontaneo chiederci se in realtà essi siano presenti con percentuali decisamente superiori rspetto a quelle propagandate dal regime oppure vi sia un’alta incidenza a delinquere da parte sempre di costoro?

  • Di (---.---.---.249) 5 settembre 2013 10:01

    Ho visto come e triste la storia di questa ragazza ucisa, ma perche pensano che in brasile ce solo sesso? che tutte le done sono putane? no e cosi in brasile ci sono donne brave di famiglia

    io sono brasiliana ma no sono d’acordo quando sento le persone dire che in brasile ci sono solo donne che fa la ballerina no e vero hos studiato gurisprudenza oggi vivo a Londra , sono sposata con un Italiano ma mi sento triste quando la gente ce questi tipi di ragionamenti stupidi!!
    crediamo che un giorno Italia cami il modo di pensiero delle stranieri
     
    • Di (---.---.---.191) 7 settembre 2013 08:35

      L’eccezzione che conferma la regola-
      Nulla di nuovo!

    • Di (---.---.---.191) 7 settembre 2013 08:43

      Allora se non fanno le zoccole si mettono a cercare un tonto utalico da farsi mettere incinta per poi farsi sposare??
      E qual è la differenza?? Forse solo nella metodologia??

    • Di (---.---.---.97) 7 settembre 2013 18:53

      Concordo com você, em tudo.
      Única coisa que não gostei muito desse bom artigo é a pesquisa que foi feita atráves de O Globo, entre outros "sem nome", com certeza melhores.
      Mas é apenas uma minha opinião e posição contra a Globo, GloboTV, etc, mais nada.

      Sono d’accordo con te, in tutto.
      L’unica cosa che non mi è piaciuta molto di questo buon articolo
      è la ricerca che è stata fatta su "O Globo", insieme ad altre pagine non citate,
      sicuramente più valide.
      Ma non è che una mia opinione e posizione contro questa multinazionale, nient’altro.

  • Di (---.---.---.241) 6 settembre 2013 13:40

    Onestamente, mi sembra un articolo che tende solo a gridare allo scandalo più per attirare lettori sul vosro sito che per una reale empatia con Marilia.
    Non so dove abbiate pescato questi assurde definizioni di "ragazza del trolley", "ballerina", "ragazza immagine"... Forse da qualche sito-spazzatura.
    Da quando è successo, i servizi della RAI e gli articolo dei giornali che ho letto (Corriere", "Stampa" e "Repubblica") hanno sempre parlato di lei più che correttamente, illustrando i dettagli della sua vita che riportate anche voi. Tutte cose che si sapevano già, non raccontate niente di nuovo.

  • Di (---.---.---.63) 6 settembre 2013 18:55

    forse non ti è mai capitato di aprire i giornali alla pagina giusta.
    avresti letto anche degli italiani presi al chilo come MAFIOSI, visto che la mafia è stata inventata qui.
    perciò si, sono sicuro. romeno è un’etnia, non una categoria.
    Se i giornali raccontano solo dei delinquenti è perché il lettore becero vuole leggere quello, vuole dare la colpa a qualcun altro, non glie ne frega una cippa dei romeni che non fanno gesti clamorosi, né in positivo, né in negativo. Ma se ti guardassi intorno, chissà quanti "delinquenti" che fanno il loro lavoro onestamente vedi... ma non c’è più cieco di colui che non vuole vedere...

    • Di (---.---.---.191) 7 settembre 2013 08:40

      Infatti sono mafiosi ma non zoccole.
      Quindi ad ognuno la sua peculiarità o forse ci vuoi far credere che i brasiliani che vengono in Italia lo fanno per aprire delle imprese, piuttosto che farsi mettere incinta trovando il tonto italico di turno??
      Comunque su una cosa hai ragione, non solo zoccole, ci sono anche i trans brasiliani!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares