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Il dito, la luna, la logica ed Equitalia

Uno dei grandi classici di una classe politica di pifferai è la promessa di eliminare Equitalia o comunque di renderla inoffensiva. Già lo scorso anno abbiamo avuto un’ondata di proposte per umanizzare la riscossione, molte delle quali si sono risolte in un inevitabile allentamento delle procedure ed in un calo delle somme incassate.

La cosa di per sé non è censurabile, a patto di avere consapevolezza che si tratta di risorse che andranno a mancare ai preventivi di finanza pubblica. Ora, visto che gli spasmi elettorali sono sempre più forti e in qualche modo occorre rilanciare lo spin, giunge la proposta di legge del M5S, relativa all’abolizione di Equitalia ed alla incorporazione delle sue funzioni nell’Agenzia delle Entrate. Come sempre accade quando ci sono di mezzo i grillini, le proposte sono un misto di pensiero magico e scarsa comprensione della realtà.

Intanto, sarebbe opportuno smettere di pensare che Equitalia sia la causa dei mali del mondo, visto che si tratta “solo” di una entità di riscossione, che riceve direttive dai suoi controllori. Di questo parleremo a breve. I grillini lamentano l’eccessiva onerosità della riscossione, in particolare dell’odiato aggio (oggi all’8% delle somme dovute), la cui funzione economica è quella di “remunerazione onnicomprensiva per il servizio svolto“.

Esiste, in altri termini, un costo di riscossione, legato all’utilizzo di risorse umane e materiali per tale attività. Se questo costo sia eccessivo, adeguato o sottodimensionato rispetto agli effettivi oneri sostenuti per il recupero dovrebbe essere oggetto di indagine. Per i grillini, tale costo è eccessivo e va abbattuto, internalizzando Equitalia nell’Agenzia delle Entrate, mentre l’aggio andrebbe sostituito con una maggiorazione pari al tasso euribor a 12 mesi. Siamo certi che questa remunerazione copra i costi dell’attività di riscossione o invece che non produca ulteriori costi, che finirebbero a carico della fiscalità generale? Non è dato sapere, in assenza di dati.

E veniamo alla asserita intrinseca malvagità di Equitalia. Che altro non è che l’esecuzione di un mandato a riscuotere, sulla base di norme stabilite dall’Agenzia delle Entrate. Quindi, se vogliamo combattere il Male, sciogliere Equitalia entro l’AdE non pare esattamente la soluzione migliore, non trovate? Invece, per i grillini lo è: l’AdE è buona, Equitalia è malvagia. Ma soprattutto, Equitalia è una società per azioni (brrr!):

Quanto asserito è legale perché regolamentato dal codice civile, ma al contempo profondamente ingiusto in quanto Equitalia, essendo una Società per Azioni, non punta a recuperare crediti non pagati ma a garantirsi un guadagno.

Orrore, signora mia, Equitalia è una SpA! Ora tutto è chiaro, questi maledetti avvoltoi capitalisti che cercano di profittare del dolore umano celandosi dietro le loro strutture di mercato! Ma chi sono gli azionisti di Equitalia? Il Bilderberg, BlackRock, Belzebù? No, sono l’Agenzia delle Entrate (al 51%) e l’Inps (al 49%). Quindi, come vedete, la buona Agenzia delle Entrate specula sul dolore altrui per incassare lauti dividendi da girare al Tesoro. A giudicare dai conti recenti di Equitalia questa disumana redditività non la si percepisce, ma forse qualcosa continua a sfuggirci. A proposito, avete notato che in Equitalia i costi del personale sono il 50% dei ricavi?

E poi, come indicato nella proposta di legge, bisogna tenere conto dell’abietto conflitto d’interessi insito nella procedura di riscossione:

Oltre al danno la beffa di avere un palese conflitto d’interesse che si manifesta con il doppio incarico dato al Direttore dell’Agenzia delle Entrate che diviene anche Presidente della società Equitalia, in quanto l’Agenzia delle Entrate vanta una partecipazione societaria pari al 51 per cento nella medesima. Per tal motivo si palesa una circostanza in base alla quale il controllato è anche controllore di se stesso.

Giusto, perdio, basta con questi abominevoli incesti. I grillini hanno la soluzione per neutralizzare il conflitto di interesse dell’Agenzia delle Entrate, azionista di maggioranza assoluta di Equitalia: assegnare le funzioni di Equitalia alla Agenzia delle Entrate medesima:

Nella presente proposta di legge, all’articolo 1 si prevede l’abolizione di Equitalia a decorrere dal 1 Gennaio 2015 e il passaggio delle relative funzioni all’Agenzia delle entrate, esercitate, concretamente, dalla Direzione centrale per la riscossione, la quale subentra integralmente nei diritti e negli oneri relativi all’esercizio delle funzioni di riscossione della società Equitalia S.p.a. e delle società pubbliche ad essa collegate.

Che, come i più induttivi tra voi avranno notato, è il modo migliore per rimuovere in radice il conflitto d’interesse in carico all’AdE, giusto? In questo modo, il direttore della medesima non potrebbe più mettere naso e bocca nell’attività di riscossione perché verrebbe edificato un chinese wall di proporzioni bibliche entro la struttura dell’Agenzia. E poi, volete mettere l’eliminazione dei fenomeni corruttivi?

Quindi, in sintesi: contro la malvagità di Equitalia su procedure di riscossione definite a monte (in fase di accertamento ed ancora più su, per lettera di norme spesso scritte dall’AdE in vece del parlamento) ed a valle (con il controllo societario di Equitalia medesima) dalla AdE, la soluzione grillina consiste nell’accorciare la catena di controllo “privatistico”, internalizzando tutto in capo alla Agenzia delle Entrate. Eventuali maggiori oneri di struttura rispetto al quantum dell’aggio sarebbero posti in carico alla fiscalità generale.

Riguardo invece la necessità di legiferare ancora più a monte, in termini di garanzie per il contribuente nella procedura di accertamento, e di perseguire una effettiva terzietà dei giudici tributari, i grillini risultano non pervenuti. Perché per loro il dito (medio) conta molto più della luna, notoriamente. Resta il quesito di fondo: solo una incoercibile ignoranza o anche spregevole cinismo politico che si alimenta della orgogliosa rivendicazione di “populismo”?

Foto: Flickr/Cau Napoli Collettivo

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli (---.---.---.104) 18 aprile 2014 15:58

    Non sono grillino nè potrei esserlo, se li voterò sarà solo per alcune cose che posso condividere del M5S. Preciso ancora una cosa: non avendo loro a cuore o se si preferisce in agenda nè la tutela e/o la riabilitazione dei falliti , nè qualcosa che possa permettere la cancellazione dal libro nero delle centrali rischi, e come loro non ce l’hanno nemmeno altri partiti o movimenti, non possono calamitare il mio interesse per idee che non hanno poi fondamenta. Sopratutto se non si indicano,mai poi mai, i tempi tecnici dei cambiamenti e la data di inizio degli effetti. Quanto sopra vale anche per i giustizialisti , per coloro che godono nel vedere se non le persone suicidarsi, quanto meno sono felici di vedere i commercianti e gli artigiani chiudere: del resto falliscono perché non sanno stare nel mercato e non sono flessibili.
    Se poi tu hai invece qualche idea tua o che condividi su Equitalia, la leggerei volentieri.

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