Il destino del Villaggio Coppola
E' cominciata da poco la costruzione di un nuovo porto turistico da 1200 posti barca presso il Villaggio Coppola, con la promessa di rilanciare il turismo e di riqualificare il litorale domizio. L'ennesima speculazione dietro il pretesto dello sviluppo del territorio: i costruttori, infatti, sono ancora una volta i C.
Inutile ribadire il degrado in cui versa il Villaggio Coppola. I palazzi fatiscenti, le spiagge enormi e abbandonate, il mare inquinato, le tante discariche disseminate qua e là danno la sensazione di un paesaggio post atomico. Nelle case, la maggior parte disabitate, rimane ancora qualche erede di quelle famiglie della piccola e media borghesia (soprattutto medici) che negli anni '60 decisero di stabilirvisi per le vacanze. Ricordi di fanciullezza che spingono questi audaci a ripetere brevi periodi di riposo durante l'estate; il resto della popolazione è composta dalle famiglie sfollate del bradisismo e del terremoto in Irpinia degli anni '80 nonché dalla piccola delinquenza locale, insieme a numerosi nuclei familiari originari dell'Africa. D'inverno diventa un paese fantasma.
Ma un nuovo progetto promette di rilanciare l'interesse del turismo nazionale e internazionale nell'area, ovvero la costruzione di un porto turistico su un'area di 756.500 mq per un totale di 1200 posti barca, la creazione di pontili per aliscafi e di un indotto da centinaia di posti di lavoro, il tutto a un costo complessivo di 85 milioni di euro. I lavori sono cominciati da pochi giorni e si prevede che dureranno circa 3 anni. Il Gruppo Mirabella Spa, l'aggiudicatario dell'appalto, costituì nel 2008 una società ad hoc, la Marina di Castello Spa, che gestisce la costruzione del nuovo porto. Peccato che il Gruppo Mirabella appartenga alla famiglia, la stessa che ha cementificato l'intero territorio a Sud di Castelvolturno. Una famiglia, che deve la propria ripresa economica ad un altro investimento speculativo realizzato nel territorio casertano, più precisamente a Gricignano d'Aversa.
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