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 Home page > Attualità > Economia > Il debito pubblico continua a salire

Il debito pubblico continua a salire

Il Corriere della Sera riferisce che "È nuovo record per il debito pubblico italiano: a ottobre - secondo quanto risulta dal supplemento al Bollettino Statistico di Bankitalia - si è attestato a 1.670,6 miliardi. A settembre si era registrata invece una contrazione (1.648,6 miliardi) dopo il record raggiunto in agosto (a 1.666,6 miliardi)."

Visto che quella di Corsera è un’analisi su base mensile sono andato a verificare l’andamento degli ultimi anni sul sito del Dipartimento del Tesoro.

 

Sul sito si legge quanto segue (in rosso le mie considerazioni):

Il debito pubblico è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, enti locali e istituti previdenziali pubblici).

  • interessante il termine "consolidate". Vale a dire che quello riportato è il debito che è stato calcolato al 31 dicembre. Poi c’è il debito nuovo, quello che si sta formando mentre leggete questo post. Tra un anno, quando oramai i soldi saranno stati già utilizzati, conosceremo il nuovo consolidato.

Il debito è costituito da biglietti, monete e depositi, titoli diversi dalle azioni – esclusi gli strumenti finanziari derivati – e prestiti, secondo le definizioni del SEC 95.

  • per "biglietti" si intendono le banconote. Quelle che usiamo per fare le nostre spese. A noi sembra di avere un valore positivo tra le mani ma lo Stato, cioè noi, è debitore verso la tipografia che le ha stampate. Questo si chiama signoraggio.

 

Il valore si riferisce al 31 dicembre di ciascun anno. 

Anno

Debito Pubblico (milioni di €)

PIL (milioni di €)

2004 1.444.604 1.391.530
2005 1.512.779 1.428.375
2006 1.582.009 1.479.981
2007 1.598.762 1.535.540

  • come potete osservare, il debito è in costante aumento. Questo alla faccia delle finanziarie sempre più "stritapalle". In soli 4 anni, dal 2004 al 2007,è aumentato di 150 miliardi di euro. È molto interessante notare che ancheil PIL è aumentato negli stessi anni e, guarda caso, della stessa somma! In pratica la crescita economica produce un aumento del debito. Lo spiega questo articolo: Le ragioni del debito. In questi 4 anni la destra e la sinistra italiana si sono alternate quindi la responsabilità è di entrambe. Questo a maggior ragione se si considera che le conseguenze di alcune scelte politiche possono manifestarsi anche a distanza di alcuni anni.

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze - Notifica del Deficit e del Debito Pubblico
inviata alla Commissione Europea ex Reg. CE 3605/93, così come modificato dal Reg. 2103/05

Andamento del rapporto Debito Pubblico/PIL

  • questo sarebbe il grafico preferito dai politici: il rapporto tra debito e PIL è in discesa. Se qualche politico parlerà del debito userà sicuramente questi dati! 
  • Una cosa che non riesco a comprendere è perchè si dà tanta importanza a questo rapporto visto che il PIL include anche gli affari tra imprese private. Sarebbe più utile un rapporto tra debito e capacità di ripagarlo. Oppure, ancora meglio, un rapporto tra spesa pubblica annuale / entrate fiscali annuali relazionato col debito.

L’ammontare dei titoli di Stato in circolazione si riferisce invece a tutti i titoli emessi dallo Stato, sia sul mercato interno (BOT, CTZ, CCT, BTP e BTP€I), sia sul mercato estero (programmi Global, MTN e Carta commerciale). Il valore viene aggiornato mensilmente con l’ultimo dato ufficiale disponibile.

Al 31 dicembre 2007 i titoli di Stato rappresentano circa l’81%% del debito pubblico.

  • 81% del debito sono titoli di stato. Non viene riportata la variazione di questa aliquota durante gli anni. Tuttavia è facile supporre che sia cresciuta. Questo significherebbe che i governi pagano i debiti, quindi i titoli di stato in scadenza, facendo altri debiti, cioè vendendo altri titolidi stato. Questo spiega anche perchè la durata media dei titoli si sia allungata (grafico). In pratica i nostri governi cercano di spingere sempre più in là i pagamenti in modo che poi saranno problemi dei governi successivi.

Composizione del Debito Pubblico al 31/12/2007

Commenti all'articolo

  • Di Salvatore (---.---.---.252) 13 gennaio 2009 18:25

    Articolo chiaro ed illuminante. Grazie.

  • Di ascanio montisci (---.---.---.250) 14 gennaio 2009 19:53
    ascanio montisci

    La banca centrale va tolta dalle mani

    delle banche e delle oligarchie private e ricondotta in ambito

    costituzionale, cioè pubblico.

    VEDI ON LINE:
    Testo

    Il termine del 28 Dicembre 2008 per riportare la Banca d’Italia nella legalità e nuovamente proprietà del Popolo Italiano è scaduto:

     

    pubblicazione nella gazzetta ufficiale della legge n.262 atta a ri-trasferire, entro il 2008, le quote di partecipazione a Bankitalia attualmente in mano a imprese private, allo Stato ed agli enti pubblici.

    Art 19, comma 10: <<10. Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.>> http://www.camera.it/parlam/leggi/05262l.htm

    Qualche telegiornale ne ha parlato, qualche giornalista ne ha parlato, qualche politico ne ha parlato, qualche italiano ne ha parlato?

    Il silenzio è assordante, diceva il finale di una delle ultime canzoni di De Andrè.

    Intanto comunque, abbiamo assistito ad una strana diatriba e uno strano scontro fra il ministro Giulio Tremonti e il beneamato goldman sachs man e governatore della Banca d’ Italia (sic!) Mario Draghi:

    Il 24 dicembre, il quotidiano Il Riformista ha scritto che "ai livelli più autorevoli dell’esecutivo" c’è chi "ha suggerito a Berlusconi di prepararsi a un nuovo cambio in corsa all’Economia, come nel 2004", quando Tremonti pagò con le dimissioni lo scontro con la Banca d’Italia. Le indiscrezioni del Riformista sono state pubblicate all’indomani di una accesa riunione della "cabina di regia" del Popolo della Libertà, in cui Tremonti sarebbe stato messo sotto attacco da Renato Brunetta e Claudio Scajola.

    All’origine delle pressioni su Berlusconi c’è la rabbia della fazione del "Britannia", capeggiata dal governatore di Bankitalia e capo del Financial Stability Forum Mario Draghi e rappresentata da squallidi individui come Francesco Giavazzi, che il 23 dicembre ha chiesto dalle colonne del Corriere della Sera che Berlusconi prenda una decisione su Tremonti.

    Per chi non sapesse a cosa ci si riferisce con fazione del Britannia si consiglia una rapida ricerca in internet inserendo in un qualsiasi motore di ricerca questa famigerata parola (è usata spesso dai complottisti, attenzione!).

    La fazione del Britannia vede in Tremonti, assieme al Presidente francese Sarkozy e a LaRouche, un punto di riferimento delle forze internazionali che stanno sfidando il potere dell’oligarchia finanziaria filo-britannica e propongono un nuovo sistema economico rooseveltiano. L’ultimo atto di questo scontro si è consumato nella settimana precedente al Natale, quando LaRouche ha tuonato, a Strasburgo, contro la "folle" politica delle banche centrali, che vogliono salvare il sistema a tutti i costi. Due giorni dopo Tremonti, a Parigi, ha chiamato "demenziale" il prestare ascolto a chi, come Draghi e il FSF, "non hanno capito niente della crisi".

    "Se Berlusconi si piega alle pressioni e sostituisce Tremonti, il suo governo è spacciato", ha commentato LaRouche lapidario.

    Fra l’altro sul Britannia a quella riunione era presente anche Tremonti; ha successivamente cambiato idea sulle decisioni che si sono prese in quella sede a seguito di una illuminazione sulla via di Damasco o era forse un ‘insider’?

    Ma allora dico io doveva attendere 16 anni prima di fare casino con Mario Draghi?

    Cosa si sta giocando realmente dietro le quinte? A noi poveri italiani non è dato sapere.

    Intanto sta svanendo un’opportunità storica ed è già scaduto il limite di tempo dato dalla succitata legge, per cui cari italiani rimarremo ancora parecchio tempo con una Banca d’Italia privata e fuorilegge e con dei politici assenti dalla realtà.

    Ma di nuovo ’il silenzio è assordante’.

     
  • Di Stack (---.---.---.207) 18 gennaio 2009 19:33

    Chiarissimo articolo. Un bellissimo lavoro di lettura della disinformazione che ci passano i media.

    Mi sono permesso di linkarlo dal mio blog.

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