Il Papa in Brasile: la manipolazione anti-atea di Studio Aperto

Nel clima di papolatria, intensificato dalla trasferta di Francesco in Brasile, capita persino di sentire che gli atei e gli agnostici hanno dato luogo a scontri di piazza. Studio Aperto, proprio ieri durante l’edizione delle 12:25 su Italia1, ha mandato in onda un servizio in cui sostiene che “nella confusione i manifestanti, facenti parte di associazioni atee e agnostiche, hanno iniziato le proteste e gli scontri con la polizia” davanti a Palácio da Guanabara a Rio de Janeiro, dove il Papa ha incontrato la presidentessa Dilma Rousseff, con tanto di persone ferite — tra cui un agente e un fotografo — con incendio di “alcuni manichini rappresentanti il papa”.
Poco dopo parte un servizio sugli scontri notturni fuori dal comune di Rio, dove si vedono però gli indignati che da settimane stanno protestando contro il taglio dei servizi sociali e i finanziamenti per i mondiali di calcio. Ma le proteste anti-governative sono assolutamente trasversali: c’è di tutto, persino religiosi.
In realtà i non credenti della locale associazione Atea hanno organizzato in alcune città (Curitiba, Belo Horizonte, Rio de Janeiro, Ribeirão Preto, San Paolo), delle piccole manifestazioni in cui denunciavano i costi della visita papale per la giornata mondiale della gioventù e promuovevano uno “sbattezzo” collettivo in chiave goliardica, con tanto di phon per asciugarsi l’acqua benedetta dalla fronte. Basta vedere un servizio andato in onda sulla tv brasiliana, sul presidio organizzato da alcuni attivisti laici davanti alla cattedrale del Sé a San Paolo nel pomeriggio, tant’è che c’è ancora la luce del sole.
Per ribadire il tono tutt’altro che bellicoso dei movimenti laici critici verso la Chiesa cattolica, basti ricordare il “beijaço” (“bacione”) collettivo di gay, sempre dalle parti di Largo do Machado, vicino al palazzo e davanti a una chiesa. Iniziative simili da parte di omosessuali e femministe seguiranno nei prossimi giorni.
Il servizio italiano, per come è stato frettolosamente confezionato, ha diffuso invece l’idea che fossero quelli di Atea ad aver scatenato i tafferugli con la polizia. Certo, non sappiamo dire se volutamente o per scarsa professionalità, ma risulta comunque preoccupante che un telegiornale nazionale faccia questi scivoloni.
Una confusione che può essere stata alimentata dal fatto che Anonymous, sempre davanti al palazzo e circa alla stessa ora, ha chiamato a raccolta per una manifestazione che le forze dell’ordine hanno cercato di disperdere dando luogo ai disordini, ma in serata. Proprio l’associazione Atea, alla quale abbiamo chiesto lumi, ha risposto che ricostruzioni che mettono in mezzo gli atei non le hanno diffuse nemmeno i notiziari brasiliani, smaccatamente cattolici. Ma che, nonostante ciò, non raggiungono i livelli di ateofobia dei nostri tiggì.
Foto: Ministério da Defensa/Flickr
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