Il Pakistan oscura Twitter: tweet blasfemi su Maometto
AGGIORNAMENTO: Il Governo pakistano ha ritirato il blocco dopo 12 ore di oscuramento.
Il Pakistan ha imposto la censura a Twitter. In queste ore non è più possibile accedere al social network dei tweet dal paese a maggioranza musulmana. Il governo di Islamabad ha preso la decisione accusando Twitter di blasfemia per non aver censurato a sua volta la competizione Everybody Draw Mohammed Day, che si svolge proprio oggi.
Il concorso satirico è nato nel 2010 come forma di protesta per affermare la libertà di espressione contro l’integralismo islamico, dopo intimidazioni e minacce subite da alcuni autori che avevano osato raffigurare il profeta Maometto.
Il ministro per le Telecomunicazioni, Mohammad Yaseen, ha detto di aver chiesto senza successo ai gestori di Twitter di rimuovere i contenuti offensivi per l’islam. I responsabili di Facebook invece si sarebbero mostrati più collaborativi. Da notare che per la religione islamica anche la semplice raffigurazione del profeta Maometto è un atto blasfemo, a prescindere se si tratti di una caricatura.
Già nel 2010 il Pakistan aveva chiuso per due settimane Facebook, proprio in occasione di una precedente edizione del contest satirico. Nei paesi islamici il controllo su internet si fa sempre più stretto.
Come in Iran, dove il regime degli ayatollah progetta una rete ‘islamicamente corretta’ isolata dal resto del mondo. Nel mondo islamico si opera in vari modi per censurare internet, anche perché sempre di più vi esprimono le proprie idee e critiche i non credenti.
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