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Il Carnevale di Barra: la pioggia non ferma i ragazzi de "Il tappeto di Iqbal"

Ci svegliamo sotto un cielo grigio, cupo; ammassi di nuvole cariche di pioggia all’orizzonte non promettono nulla di buono. Ma è il giorno di Carnevale, e si scende a far festa comunque a Barra.

I ragazzi del circo sociale "Il tappeto di Iqbal" si presentano tutti, mascherati, truccati, carichi di entusiasmo. Il “professore” (Giovanni Savino) non si scoraggia e decide di uscire comunque coi suoi ragazzi che, armati di fischietti, maschere, trampoli, giochi e canzoni, animano le strade di Barra in quella che si è presentata come una piovosissima giornata. Ma la differenza l’hanno fatta loro, i ragazzi, che, in qualità di giocolieri, trampolieri, sputa fuoco e animatori, hanno portato luce, gioia, calore e vitalità per le strade del loro quartiere. E domenica prossima, 17 febbraio si replica.

Non perché tutti siano artisti… ma perché nessuno sia schiavo” – (G. Rodari)

Questa la citazione che si può leggere appena si accede alla homepage del sito della cooperativa sociale "Il tappeto di Iqbal" di Barra – quartiere di Napoli - che, assieme ad "Inlusio", da più di 10 anni si occupa di recupero di ragazzi a rischio attraverso numerose attività, tra cui la pedagogia circense. Il nome scelto per la cooperativa fa riferimento alla storia di Iqbal Masih, un bambino pakistano, simbolo della lotta contro il lavoro infantile nell’industria tessile del tappeto, ucciso a soli 12 anni da due sicari della criminalità locale.

Giovanni Savino, deus ex machina della cooperativa, è un ingegnere che un giorno ha scelto di dedicare la sua esistenza ai ragazzi, e che attraverso un lungo e faticoso lavoro sul territorio è riuscito nel corso degli anni a farsi prima accettare dalla comunità e poi amare attraverso il suo quotidiano impegno nella lotta contro la dispersione scolastica, a favore della diffusione della cultura della legalità e del rispetto per gli altri, rappresentando spesso l’unica vera alternativa di molti ragazzi ad una vita di strada.

Ad oggi "Il Tappeto di Iqbal" si occupa di interventi sociali e progettualità educative per minori e famiglie, di politiche e interventi contro la dispersione scolastica, di orientamento ai servizi, di promozione nell’educazione interculturale e ambientale, teatro civile e circo sociale. Nei loro numerosi programmi in corso figura anche l’ offerta formativa per le scuole, affiancati da "Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", in cui propongono tra l’altro fiabe educative di teatro, circo laboratorio artistici, pedagogia circense, e teatro di denuncia, come lo spettacolo  “Lui chi è?”, primo spettacolo della compagnia teatrale de "Il Tappeto di Iqbal". Portato in scena in numerose città italiane come Roma, Pisa, Rimini, Reggio Emilia festival “NoiControleMafie”, Napoli, Marano Spot Ragazzi Festival, Padova Presidio Silvia Ruotolo, ha permesso a questi ragazzi di raggiungere un significativo grado di coscienza civica e partecipazione al cambiamento di un quartiere come quello di Barra segnato da un destino di violenza e sangue.

Il racconto pone l'accento sul cambiamento avvenuto comunque, nonostante la mancanza di fondi, e che ha trasformato sia i ragazzi che il quartiere stesso. Lo ripetiamo, “Il tappeto di Iqbal” non beneficia di alcun tipo di sostegno economico, né da parte dei privati né delle istituzioni: è totalmente autofinanziato dalla passione e dal sacrificio dei suoi fondatori e coloro che credono nell’importanza che questa associazione riveste per i ragazzi e per l’intero territorio. Per questo è importantissimo sostenere l’attività di questa cooperativa sociale attraverso le donazioni che noi tutti possiamo effettuare tramite PayPal, PostePay e carte di credito sui riferimenti che troverete chiari sul sitoE’ dovere di noi tutti sostenere questi ragazzi. 

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