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Ici-Chiesa: annunciata la legge, trovato l’inganno

Il premier Monti aveva annunciato di voler finalmente imporre l’Ici-Imu sulle proprietà ecclesiastiche a uso anche solo parzialmente commerciali. Vescovi e scuole cattoliche hanno subito elevato alti lamenti. E il governo sembra proprio volerne prendere atto.

Tutto ruota, infatti, alla definizione di ‘commerciale’. Come ha spiegato Lorenzo Salvia oggi sul Corriere della Sera, è sufficiente che le scuole paritarie non producano utili per essere ’salvate’ dalla tassazione. E l’interpretazione potrebbe estendersi a ospedali e alberghi. Come sa bene chiunque abbia consultato qualche bilancio, per far uscire un risultato in pareggio non occorrono grandi voli pindarici. Anche quando, facendo un giro su internet, si può incappare in scuole primarie già foraggiate da Stato e Regione che chiedono 2.655 euro + 900 euro per rette e mensa.

Del resto, il provvedimento era malvisto da gran parte della maggioranza che sostiene il governo. L’esponente ultracattolico del PD Giorgio Merlo aveva già ieri invitato l’esecutivo a non cedere alle pressioni “laiciste e anticlericali”: oggi Beppe Fioroni, leader di quella corrente, ha lanciato a sua volta l’allarme dalle colonne del Messaggero: “Chiuderebbero tutte le materne gestite dai religiosi”. Ma anche l’house organ di casa Berlusconi, Il Giornale, ha aperto oggi con un apologetico editoriale del direttore Alessandro Sallusti dal titolo L’Ici alla Chiesa ha il sapore della vendetta.

Insomma, sembra proprio che anche questa volta la lobby cattolica ce l’abbia fatta. Come ha ricordato ieri sera Luciana Littizzetto a Che tempo che fa, la Chiesa rimane al momento l’unica realtà non toccata dal governo Monti. O governo Bagnasco che dir si voglia. Come dimenticare il conflitto d’interessi della sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini, preside del liceo privato ‘Malpighi’ di Bologna?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.224) 27 febbraio 2012 21:37

    mah, io possiedo un paio di case diroccate e disabitate che non producono utili e ci pago sopra l’ICI, anche la casa in cui abito non produce utili e io pago lo stesso, sarebbe un trucco troppo sporco, ci credo poco, ma potrei essere smentito. Come sarebbe possibile che nessun cittadino sia esentato dall’ICI se l’immobile non gli produce reddito e il Vaticano si? Mi parrebbe proprio troppo.

    Sembra che comunque un trucco grosso ci sia gia’: da ciò che ho letto pare che al Vaticano vengano abbuonati tutti gli arretrati, mentre una sentenza europea imporrebbe il pagamento dell’ICI arretrata dal 2005: non sarebbe un trucchetto da poco!

    • Di (---.---.---.37) 28 febbraio 2012 09:01
      • MOLTI ITALIANI SI TROVANO SULLA STESSA POSIZIONE ED ANCH’IO HO FATTO RILEVARE QUANTO DA TE POSTATO. DOVE SI COCRETIZZA LA PAROLONA" EQUITA’"????????
        Nel periodo che l’abitazione non produce reddito non si dovrebbe pagare l’imu.
  • Di (---.---.---.36) 28 febbraio 2012 10:50

    Quindi, se la mia azienda non produce utili non è "commerciale"...mi basterebbe il pareggio di bilancio.
    Mi pare una cosa fuori dal mondo.
    Prima di parlare e sperare certe cose, sarebbe il caso di vedere l’applicazione concreta
    della legge.
    Ovviamente sono sicuro che poi ci saranno le pubblichie scuse nel caso l’interpretazione della legge non sia quella da voi dedotta.Ovviamente... Certo, nel giornalismo funziona così, è risaputo...
    OVVIAMENTE, ribadisco 

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