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I misteri di Walter Ganapini

Dalle trattative segrete tra mafia e Stato in Sicilia ai presunti coinvolgimenti dei servizi segreti e della Presidenza della Repubblica nello scandalo rifiuti in Campania, stando alle parole dell’assessore regionale all’ambiente Walter Ganapini, registrate di nascosto durante un incontro con le associazioni ambientaliste l’anno scorso. Ganapini tuttavia si è affrettato a smentire tutto.

L’assessore regionale all’ambiente Walter Ganapini, ex presidente di Greenpeace e membro della sezione Ambiente in Europa, è in questi giorni al centro di una vicenda dai contorni oscuri e tutti da chiarire.

Autore di coraggiose denunce, fra cui un video rilasciato su Youtube dove accusa il Governo di non aver fronteggiato correttamente l’emergenza rifiuti in Campania, oggi è il principale firmatario di un accordo che avvantaggerà i cementifici di aziende coinvolte in delicate inchieste giudiziarie.

Cementir, Moccia e Italcementi
potranno infatti utilizzare i CDR a norma, ovvero i rifiuti impacchettati dagli omonimi impianti, come bio-carburante per il ciclo del cemento, aggirando così tutta una serie di normative europee in materia. Un peso sulle tasche e soprattutto sulla salute dei cittadini. Una metamorfosi questa dell’assessore che forse può avere a che fare con le intimidazioni subìte nei mesi passati, ma partiamo con ordine.

Il 6 gennaio del 2008, durante i giorni caldi della rivolta antidiscarica di Pianura a Napoli, Ganapini (non ancora assessore) rilasciò un’intervista al Manifesto in cui denunciava la chiara commistione tra le lobby dell’energia e la politica riguardo l’emergenza rifiuti in Campania. La prima di una serie di denunce che lo porteranno in seguito ad assumere una posizione sempre più radicale, fino a bollare le misure intraprese dal Governo Berlusconi come "chiaramente a favore degli inceneritoristi".



Ma la vicenda centrale che riguarda Waler Ganapini si chiama "Parco Saurino". Il sito, secondo l’assessore, ospitava una vasca in grado di accogliere per parecchio tempo tutti i rifiuti campani, permettendo così la realizzazione di una corretta filiera del riciclaggio tramite l’utilizzo di impianti, attrezzature e piani di smaltimento già pronti da tempo in Campania. Tuttavia il Governo preferì portare la monnezza a Chiaiano, espropriando cave appartenenti a uomini dei clan ed una in particolare appartenente alla solita Impregilo. Di Parco Saurino non se ne fece più nulla, anche a causa di un’inchiesta giudiziaria che portò al sequestro del sito. Ma negli ultimi giorni un video caricato su Youtube ha di fatto riaperto il caso. La voce di Ganapini viene registrata di nascosto durante un incontro con le associazioni ambientaliste tenutosi nel mese di luglio dell’anno scorso. L’assessore rivela di essere stato chiamato per due volte dal capo dei servizi segreti, che gli avrebbe urlato del coinvolgimento della Presidenza della Repubblica nella vicenda di Parco Saurino. Rivela inoltre di essere stato tamponato in autostrada e di aver subìto un tentativo di aggressione da parte di quattro individui col volto coperto da caschi in Piazza del Gesù, nel pieno centro storico di Napoli. Si dice infine ansioso di voler conoscere un certo Isidoro Perrotta, il tecnico di Casal di Principe che rilasciò il parere al prefetto Alessandro Pansa che consentì a quest’ultimo di cancellare la discarica.



L’audio caricato su Youtube non è comunque quello integrale, che dovrebbe essere pubblicato a breve sul sito wikileaks.org, ma ha già suscitato le prime reazioni da parte dei giornalisti e dei politici. Il quotidiano "la Repubblica" di Napoli è stato il primo a rendere nota l’esistenza della registrazione audio, seguito anche da altre testate che hanno mostrato interesse. Perfino un blog tedesco ha deciso di dare risalto alla notizia. Ma la risposta di Ganapini è stata inaspettata: a suo dire l’audio è un falso, prodotto con vari spezzoni riuniti secondo un ordine preciso, e anche un illecito, perché realizzato a sua insaputa e dunque privo di fondamento.

Accuse gravi e tutte da dimostrare, soprattutto quando si riserva di non fare alcuna menzione delle minacce ricevute in Piazza del Gesù, soffermandosi semplicemente sulla presunta falsità della registrazione, su cui la Procura ha intenzione di aprire un’indagine. Reazioni "soft" anche da parte di Tommaso Sodano e Amato Lamberti, che si sono limitati ad attendere ulteriori sviluppi sulla vicenda. Quello che attendiamo anche noi, nella fragile speranza di avere i nomi e i cognomi dei colpevoli del disastro Campania.

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