• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > I Pianisti e la legge sbagliata

I Pianisti e la legge sbagliata

Mandereste la vostra giovane moglie in crociera con un "pianista"?
Strafottenti e strapagati: il sistema ci sarebbe!!

Dareste il compito di educare i vostri figli, affidereste tutte le spese della vostra famiglia, mandereste la vostra giovane moglie in crociera, comprereste un’auto usata o un oggetto di valore da un “pianista”?

Il “pianista” è quell’individuo che in Parlamento infila tutte e due le mani (come appunto un suonatore di piano) nella macchinetta per le votazioni in aula non solo per lui ma anche per il suo vicino di partito assente. Falsifica il voto e fa attribuire l’indennità di presenza al suo collega in altre faccende affaccendato, sempre con l’accordo della reciprocità del voto se la situazione si dovesse invertire. Una cosa infantile, stupida, illegale, inopportuna tanto più se compiuta da un eletto e rappresentante del popolo.

La risposta alla domanda non può naturalmente essere che no, non affiderei mai l’educazione di mio figlio ad un individuo di così scarsi principi morali, e meno che mai manderei la mia giovane moglie in crociera con un tipo del genere.

Tuttavia questo individuo, sulla cui moralità non voglio fare commenti, porta davanti al nome quell’appellativo “onorevole” che oltre ad essere la parolina magica che apre tutte le porte, è anche quello che colloca la persona nella posizione di poter decidere dello stesso futuro del Paese.

Può decidere, ad esempio, chi favorire con certi contributi, se dare cioè ai ricchi o ai poveri, agli operai delle fabbriche in cassa integrazione oppure sostenere economicamente le banche e i ricchi mercanti. E’ lo stesso che può decidere sullo sviluppo energetico del Paese, se dare cioè i soldi agli amici delle industrie petrolifere (vedere la faccenda del Cip6, uno scandalo nazionale che ognuno dovrebbe conoscere, oscurata dai media), oppure se destinare gli stessi fondi allo sviluppo delle energie rinnovabili. Insomma chi non ha remore a fare questa scorrettezza, addirittura davanti ad una telecamera, che garanzie può dare quando manovra la politica del Paese?


Il Presidente Fini ci ha fatto spendere molti soldi per il sistema elettronico che impedisce la questa pratica disonesta. Solo 19 deputati non hanno dato le proprie impronte. Fini dice che fornirà i nomi ma non è molto importante. I soldi si potevano spendere in altro modo ma ben altri sono gli sprechi. Lo spettacolo peggiore, che farà ridere l’Europa e che abbasserà ancora di più la nostra considerazione (se è ancora possibile scendere più in basso), sono i volti sorridenti dei deputati ripresi dalle telecamere mentre eseguivano la doppia votazione. In palese evidenza, con la consapevolezza di essere ripresi, sorridevano come di scherno, forse con la consapevolezza della loro immunità ed impunità ma soprattutto senza il minimo disagio psicologico di stare facendo una cosa riprovevole. Questo è il pericolo maggiore, la cosa più offensiva e irritante: la mancanza di ogni senso di vergogna, di disagio, di consapevolezza della gravità morale del gesto. Un gesto compiuto con grande strafottenza!

 

Ecco, strafottenza. Siamo guidati da persone non solo strapagate, colme di privilegi, di benefit, che a loro discrezione possono anche lavorare poche ore a settimana, con uffici, segretarie, bar, ristoranti, barbieri, portaborse, aerei treni e navi gratuite, auto blu con autista e scorta, viaggi in tutto il mondo a volete con numeroso seguito di familiari e amici. Ma queste persone si divertono anche ad esibirci, con strafottenza, questi loro privilegi! E poi, alla fine del loro mandato, o anche prima per mezzo di una leggina che si sono ritagliati su misura, una bella pensione a vita. Non si chiama pensione, ha un altro nome, forse per vergogna nei confronti di chi la pensione ce l’ha da fame dopo 40 anni di lavoro in fabbrica. I Presidenti del Consiglio e chi ha ricoperto incarichi importanti della Repubblica possono continuare ad avere il loro ufficio e la loro segretaria personale mantenendo, a vita, tutti i privilegi del passato.

Anche i pianisti hanno gli stessi privilegi perché il presidente Fini non ha stabilito sanzioni per questo disonorevole comportamento, non ha minacciato di cacciare fuori dal Parlamento e dal Partito chi si macchia di questa azione vergognosa. Togliendo magari anche tutti i loro privilegi che fanno dell’onorevole un lavoratore così particolare, ma è stato costretto a far progettare un congegno che dovrebbe porre fine alla questione. E’ un congegno elettronico molto sofisticato e costoso che si basa addirittura sulle impronte digitali, talmente sofisticato da impedire a questi “onorevoli” di trovare un sistema alternativo pur di continuare nella loro opera.

Io comunque avevo già, assai prima di Fini, pensato ad un congegno che avrebbe sicuramente posto fine a questa odiosa pratica parlamentare.

Un congegno molto semplice che si basava sul fatto che infilando la mano all’interno della macchinetta per la votazione si attivava una piccola telecamera che confermava la effettiva presenza del parlamentare sulla sedia posta dietro. In caso positivo il voto si attivava e compariva regolarmente sul tabellone elettronico dell’aula, in caso invece di assenza del parlamentare si armava automaticamente un lama che, con un taglio netto, asportava direttamente le dita del “pianista”. In questo modo, molto semplice, efficace ed anche economico, si sarebbero ottenuti, al contrario di quello di Fini molto più costoso, due importanti risultati: si sarebbe scoperto subito il colpevole dell’atto moralmente riprovevole e nello steso tempo si sarebbe impedito che l’operazione, in mancanza delle dita, si potesse ripetere nelle votazioni successive.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares