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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > I Fondi Storici della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia

I Fondi Storici della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia

‘La Tastiera Italiana’ è un progetto che ruota attorno allo studio delle fonti musicali antiche del nostro Paese, il quale rivela un patrimonio ricco di tesori ancora inediti e spesso conservati in copie uniche e manoscritte nelle biblioteche pubbliche o in archivi privati di difficile accessibilità.

È nato nel 2007 – dando vita, finora, all’edizione di 4 CD per RCA Red Seal – dall’incontro tra il pianista genovese Andrea Bacchetti (1977) e lo storico della musica Mario Marcarini. L’ultima incisione, dedicata alle sonate di Domenico Scarlatti (Napoli 1685-Madrid 1757), è stata presentata nei giorni scorsi a Venezia nelle sale monumentali della biblioteca nazionale Marciana, attraverso un’intensa giornata di studio, culminata con l’esibizione, applauditissima, dell’ancor giovane pianista ligure. Le sonate registrate appartengono al manoscritto cartaceo codice italiano IV, 201, contenente il primo libro delle ‘Sonate per cembalo’ del 1752 , di proprietà allora della regina di Spagna Maria Barbara di Braganza.

La pubblicazione, sostenuta dalla banca Carige, segna l’inizio di un primo effettivo accordo di collaborazione con ‘La tastiera italiana’, al fine di conservare e valorizzare testimonianze culturali considerate uniche per la musica tutta. Il manoscritto, si legge nelle note stilate nel libretto del disco da Anna Claut, responsabile della sezione musica della Marciana, contiene trenta sonate per cembalo. Come tutti gli altri presenti a Venezia, “è legato in marocchino rosso, riccamente decorato con fregi oro e bellissimi fiori, in 4° formato traverso. Nel caso di Scarlatti, non ci è pervenuto alcun autografo. Pertanto, nonostante l’impegno degli studiosi, gli enigmi sull’immenso tesoro delle sonate, o lessons, ovvero esercizi come già all’inizio dell’Ottocento potevano definirsi, permangono comunque fitti, e ancora non è stata fatta piena luce nemmeno sull’esatta cronologia di composizione delle stesse, che sono state datate prevalentemente in base a dati stilistici”.

In una sala affollatissima, ancora una volta Andrea Bacchetti ha evidenziato una maturità artistica ed una abilità tecnica che gli consentono ormai di misurarsi con qualunque tipo di repertorio classico, grazie ad un ardore e ad un modo assai passionale di avvicinarsi allo spartito.

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