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I 10 migliori acquisti non mediatici: l’altro calciomercato


I media riempiono pagine e schermi coi dentoni sbrilluccicanti di Ronaldinho, la chioma selvatica di Amauri, la faccia sferoidale di Mutu e le gambe trotterellanti di Mancini. Solo uno sguardo fugace agli altri acquisti che fanno da corollario necessario alle trattative dei soldoni. Ma a giugno, spesso, gli acquisti di secondo piano diventano fondamentali per i diversi obiettivi delle squadre.
 

Analizzando bene gli acquisti di questo mercato, secondo prospettive tattiche e d’equilibrio per le meccaniche di squadra, i dieci migliori acquisti sembrano:
 

Andrea Consigli, che dovrebbe fare il secondo di Coppola, è un portiere di prospettiva che ha tutte le qualità per essere uno dei migliori d’Italia. Soprattutto ha saldezza di nervi nelle situazioni complicate e riflessi svegli sui tiri ravvicinati.

 

Marco Bernacci, centravanti pennellone che dovrebbe aderire perfettamente al gioco di rapina di Marazzina a Bologna. Gioca molto bene per la squadra e segna goal difficili.

 

Andrea Catellani, giovanissimo, classe ’89, che già in età adolescenziale giocava nella Reggiana in C2. Rapido nel capire come rendersi pericoloso in molte situazioni. Zenga (finché resta) lo farà giocare spesso da subentrante.

 

Felipe Melo de Carvalho, miglior acquisto della Fiorentina, regina del mercato. Riesce ad irretire con la sua classe potente la buona volontà di molti centrocampisti avversari. Contro Real Madrid e Barcellona ha asfissiato Schneider e Deco, modulando il gioco a basso ritmo dell’Almeria. Intorno a lui Montolivo penserà alla metà campo avversaria e Kuzmanovic sarà più ordinato.

 

Salvatore Bocchetti, terzino sinistro ex Frosinone, che a Genova sostituisce Fabiano trasferitosi alla Reggina. È uno stantuffo che sembra non provare sensazioni particolari né quando è messo sotto pressione, né quando si sgancia per il cross. Gli manca il tiro, ma è un pelo nell’uovo.

 

Christian Maggio, nel 3-5-2 di Reja il giocatore perfetto, capace di reggere una fascia sia per quantità di corsa che per lucidità di interventi e inserimenti nello spazio.

 

Fabio Liverani può dare al Palermo quello che Corini si è portato via andando al Torino: geometrie regolari e cadenzate. Inoltre, affiancarlo a Nocerino e Migliaccio vuole dire liberarlo da ogni peso d’interdizione e lasciarlo lucido per la costruzione.

 

Marco Padalino, che sembra il biondo degli 883, sul campo diventa una pulce irrefrenabile. In una Sampdoria ricca di passatori (Cassano e Fornaroli su tutti, ma anche Bellucci e Palombo sanno di assist), un incursore sfrenato e instancabile come Padalino è il meglio. Aggiungergli la saggezza tattica di Stankevicius a destra attutisce la perdita di Maggio.

 

Alexis Sanchez è un calciatore da Udinese e da 4-3-3. Marino lo impiegherà maggiormente a sinistra e il presidente Pozzo dopo un po’ inizierà le trattative per vendere a peso d’oro Quagliarella alle grandi squadre che a gennaio sono infangate nel centroclassifica.

 

Andrea Lazzari è calciatore che necessita di attaccanti e incursori in perpetuo movimento. Nel Cagliari trova Matri, Acquafresca e Cossu che attivano continue dinamiche di scambio posizioni e movimento senza palla. Il meglio per il suo calcio intelligente fatto di pochi tocchi profondi.

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