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Hush, quando il pericolo è il silenzio

Nient’altro che l’ennesimo film con assedio della bella in una casa isolata, con la novità che in questo caso la bella è sorda e muta e quindi non può sentire i movimenti dell’assediante. Questo è Hush di Mike Flanagan.

Maddie è sorda e muta dai 13 anni (meningite) e vive sola in una casa nel bosco. Ogni tanto va a trovarla un’amica. E’ però anche una brava scrittrice e sta cercando (con grosse difficoltà) di concludere il suo secondo romanzo.

Nottetempo arriva però un misterioso personaggio mascherato, che la isola in casa e mira a spaventarla, annunciandole che al momento buono entrerà per ucciderla.

Da qui parte il lungo assedio, lungo e silenzioso.

In definitiva una noia senza grosse novità per quasi un’ora. Piccole mosse dell’uno e dell’altra, una partita a scacchi tra assediante e assediata.

Le cose cambiano ed hanno una sferzata di vita (morte) negli ultimi 20 minuti, quando l’azione prende il posto dell’attesa (che di per se non sarebbe male, ma in quetso caso…) e si arriva alla conclusione.

Poco altro da segnalare se non che la protagonista Kate Siegel è anche autrice della sceneggiatura, il che ce la fa apprezzare particolarmente.

Sequenze memorabili? Pochine. Anche perchè se ad un thrillerone con assedio togliete l’audio del tipo che si muove a sorpresa in casa…

Scarsa anche l’idea della voce che parla nella testa della scrittrice, sebbene il giochino permetta di trovare un paio di soluzioni movimentate nel corso della vicenda…

Questo articolo è stato pubblicato qui

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