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Hiroshima e Nagasaki a 70 anni dall’atomica americana

Il 6 agosto 1945 Hiroshima fu devastata dalla bomba atomica sganciata dagli americani, quattro giorni dopo la stessa sorte toccò a Nagasaki.

Alle 08,15 del 6 agosto 1945, esattamente 70 anni fa, il B-29 ‘Enola Gay’, con il suo tremendo carico, sganciò su Hiroshima la prima bomba atomica della storia. La città venne devastata in un istante e si contarono decine di migliaia di morti sotto la nuvola a forma di fungo che ha segnato l'inizio dell'era nucleare. Quattro giorni dopo avvenne il lancio di una seconda bomba: Nagasaki.

Il Giappone è diventato così l'unico paese ad aver subito un bombardamento atomico della storia mentre gli Stati Uniti d’America è diventata l’unica nazione ad aver compiuto un atto di distruzione di massa senza precedenti.

Due città devastate, un intero popolo in ginocchio. Il 6 agosto 1945 su Hiroshima splendeva il sole quando esplose la bomba atomica americana. L’ordigno fu lanciato dalla ‘Enola Gay’ sopra il ponte Aioi, scelto per la sua forma a ‘T’ e per questo facilmente visibile dal cielo. 69mila persone sono morte in un attimo, quattro giorni dopo altre 25mila ne morirono a Nagasaki e altre 200mila persone morirono di cancro o di complicazioni, correlate alle radiazioni ionizzanti presenti nell’atmosfera, nel corso dei successivi cinque anni.

Significativa è la testimonianza di uno dei rarissimi sopravvissuti di Hiroshima, Natsumi Nagao, che anni fa descrisse l’avvenimento vissuto in prima persona:

C’è stato un enorme abbagliamento, mi coprii gli occhi con le mani e non riuscivo a respirare. Quando riaprii gli occhi mi trovavo in mezzo a una nuvola rosa, non si vedeva nulla da quanto il fumo era denso. Non ho sentito niente, tutto è successo in assoluto silenzio.

Ho visto i miei amici attorno a me completamente bruciati, io mi sono toccato la fronte per vedere se ero ferito e ho visto qualcosa appesa alle dita: era la mia pelle. Era nudo e bruciato, ho guardato le braccia e le gambe e vedevo le ossa

Robert Oppenhiemer, il padre della bomba atomica

L'aereo 'Enola Gay' e il suo pilota, Paul Tibbets

L’aereo americano era un Boeing B-29, pilotato da un aviatore esperto: Paul Tibbets. L’aereo venne modificato appositamente per ospitare una bomba eccezionalmente pesante: 4.400 chili. Tanto pesava l’ordigno nucleare inventato da Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Anni prima il presidente degli Stati Uniti del tempoHarry Truman, era stato informato di un’iniziativa altamente top-secret, denominata ‘Progetto Manhattan’ e dal costo pari a due miliardi di dollari del tempo. Oppenheimer promise di ottenere:

“Una esplosione terribile, ma anche meravigliosa, per mezzo di un’arma segreta che avrà il potere di distruggere mondi, Robert Oppenhiemer cambio presto idea una volta compreso che aveva avuto ragione: la bomba atomica non distruggeva città, ma mondi. Per questo il fisico ebbe successivamente una crisi di coscienza che lo indusse a rifiutare di lavorare su un altro devastante ordigno ordinatogli dal governo statunitense: la bomba all'idrogeno.

Nessun pentimento americano

Gli americani non si sono mai scusati e, cosa ancor peggiore, nessuno li ha mai condannati o criticati. Hiroshima e Nagasaki sono due episodi da sempre ricordati come una tragedia nazionale giapponese, mai come una condanna unanime del mondo contro coloro che hanno la responsabilità militare, politica e morale di quanto accaduto. Quando si pensa all’orrore della Shoah, con i sei milioni di ebrei fatti sterminare da Adolf Hitler nei vari campi di concentramento, noi tutti ci ricordiamo le gravi colpe dei tedeschi e del nazismo e, nel contempo, piangiamo i tanti ‘fratelli’ ebrei morti per mano loro.

Con Hiroshima e Nagasaki, invece, abbiamo paura di fare altrettanto. Noi non condanniamo l’Olocausto giapponese, non ci ricordiamo delle colpe americane, non pensiamo che lo sterminio giapponese è continuato anche nei decenni successivi a causa delle radiazioni presenti nell’atmosfera. No, noi non condanniamo gli ‘amici e alleati’ americani, anzi, è per merito loro che la seconda Guerra Mondiale è terminata, permettendoci di vivere liberi e in democrazia.

Falso!

Vi sono prove documentali che dimostrerebbero che il Giappone si era arreso pochi giorni prima dello sgancio della bomba su Hiroshima. Ma gli americani non se ne curarono, dovevano dimostrare che erano loro la nazione dominante del mondo intero.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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