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 Home page > Attualità > Cronaca > H&M, sciopero dei lavorati a Firenze

H&M, sciopero dei lavorati a Firenze

L'estate addosso per tanti lavoratori non è un bel motivetto da ballare in spiaggia, ma è il disagio di dover faticare a temperature infuocate e sotto al sole. E non stiamo parlando solo dei lavoratori che rifanno le autostrade bollenti o i giardini nei villini borghesi, o le raccolte nei campi. Questa volta, a rendere inaccettabili le condizioni di lavoro è stato il mancato funzionamento dell'aria condizionata nel centro di Firenze, in un negozio di H&M. 

Ovviamente, non si tratta di un capriccio dei lavoratori, le temperature in questi giorni a Firenze hanno raggiunto livelli che la Protezione civile ha definito da "Bollino rosso".

La direzione aziendale non ha accettato la richiesta dei lavoratori di chiudere il negozio fino all'ultimazione dei lavori dell'impianto di condizionamento, né ha dato adeguate rassicurazioni sulla possibilità di ridurre considerevolmente "l'orario di lavoro, a parità di salario", per cui i lavoratori hanno risposto con uno sciopero di due giorni!

Lo sciopero di 48 ore (domenica e lunedì), realizzato con copertura sindacale dei Cobas, ha costretto l'azienda a concedere qualcosa. A questo punto, alcuni lavoratori hanno coinvolto anche la Cgil Filcams che ha colto la palla al balzo, ottenendo un tavolo con la controparte che si terrà giovedì 9 luglio.

Facendo girare questo breve articolo vogliamo innanzitutto dare visibilità alla vertenza in H&M, perché sappiamo bene che non è facile organizzarsi nell'ambito delle GDO; ma vogliamo anche sostenere i lavoratori, aldilà delle sigle sindacali, socializzando alcune riflessioni, frutto dell'esperienza:

1- L'apertura del tavolo è stata possibile grazie allo sciopero che ha di fatto messo in difficoltà l'azienda durante il primo fine settimana di saldi.

2- La trattativa che partirà giovedì può essere efficace se gestita direttamente dai lavoratori che hanno scioperato, avanzando richieste specifiche. Una trattativa, solitamente, ha buon esito quando i protagonisti sono in prima fila e "col fiato sul collo" alla delegazione. 

3- Per fare rispettare i propri diritti non bisogna avere una laurea in legge! Ma è bene che i lavoratori abbiano chiari gli strumenti di cui dispongono, poichè purtroppo spesso i funzionari dei sindacati confederali diffondono confusione. Quindi è bene ricordare che:

"Lo sciopero può essere indetto da qualsiasi comitato o assemblea di lavoratori e lavoratrici ed anche individualmente oltre che dai sindacati. Non vi è necessità alcuna di proclamazione sindacale: è solo necessaria una qualche dichiarazione (del sindacato o di un comitato di lotta, ecc.) formalizzata; nè tanto meno è necessario che lo scioperante sia iscritto al sindacato o comitato che indice lo sciopero." Clicca qui per visualizzare il Manuale per l'(auto) organizzazione sui posti di lavoro: rappresentanza e sciopero

4- Durante le vertenze, non contano tanto le tessere che abbiamo nel portafoglio, ma i contenuti che esprimiamo sia negli scioperi che in trattativa. In questo momento, sebbene è sotto gli occhi di tutti che lo sciopero sia stato proclamato dai lavoratori tramite Cobas e la trattativa sia condotta tramite Cgil, è importante che i lavoratori abbiano il pieno controllo sulla delegazione che va in trattativa.

Seguiamo fiduciosi gli sviluppi!

Come ci insegna la vittoria dell'Oki del referendum in Grecia: Vincere è possibile!

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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