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Grottesco - Patrick McGrath

"La natura è un tempio ove pilastri viventi,
emettono talvolta parole confuse.
L’uomo la attraversa tra foreste di simboli,
che lo osservano con sguardi familiari."

Charles Baudelaire - Les Fleurs du Mal

Così è riportato sulla pagina che precede l’inizio del libro, il primo, di questo autore del dramma psicologico, pittore di emozioni, analista dell’animo.

E’ questo il libro d’esordio di un autore che, passo dopo passo, in ogni libro, cattura l’attenzione del lettore senza fronzoli, senza giochetti, semplicemente narrando il percorso, spesso tortuoso, che segue l’animo umano.

Io narrante è Sir Hugo, "un uomo, anzi, uno studioso di mezz’età, per la precisione un paleontologo, specializzato nei grandi carnosauri del tardo mesozoico", come si autodefinisce in una delle prime pagine.

Io narrante di una storia passata, con risvolti drastici nel presente esatto della vita di Sir Hugo. Si racconta, costretto su una sedia a rotelle, completamente incapace di muoversi o di esprimere emozione, non fosse per quelle rare lacrime che si concede in solitudine perché :
[...] vorrei piangere anch’io; però non posso. Non posso, non perché la mia capacità di piangere sia bloccata come tutto il resto, ma perché sono troppo vecchio per imparare a farlo davanti a un’altra persona. [...] per non piangere in pubblico io mi sono allenato a lungo, col risultato che adesso l’unico mezzo che ho per comunicare al mondo che sono mentalmente vivo e riesco a provare delle emozioni, ecco, non posso usarlo."

Nella sfera d’azione, altri personaggi, utilizzati per caratterizzare ulteriormente un uomo burbero, d’umore scostante, incapace di trasmettere amore in senso "paterno o coniugale".



Il maggiordomo, Fladge, presentato dalle prime righe, è il suo alter ego, come ammette lui stesso. Solo che è una visione particolare. Ci vuole la sottigliezza di un animo costretto all’immobilità attenta per cogliere l’essenzialità di questa trasformazione del maggiordomo, che è caratterizzato come tale solo grazie ed attraverso la donna che lo accompagna (Doris, la donna che vive come oggetto e rifugge nell’acool per porre fine alle sue sofferenze quotidiane).

Verso la fine ecco un passo che devo per forza di cose riportare, per la precisione del vedere e del descrivere.
" L’ironia sta nel fatto che in realtà è lui ad essere il negativo mio, perché in me il bene persiste [...] Fladge gode di fronte allo spettacolo del mio disfacimento [...] E come la gargouille di una cattedrale gotica era un demone sconfitto costretto a fungere da fogna, io, viceversa sono costretto a fungere da gargouille in questa anti cattedrale, in questa demoniaca dimora [...] E’ Fledge l’essere grottesco, non io."
Ogni altro personaggio è uno sfondo, un mezzo per spiegare e sottolineare e ritagliare e delineare il processo della vicenda. Sir Hugo, un uomo dedicato al mondo delle ossa e per scherzo di natura imprigionato, in un secondo tempo, in un mondo in cui le ossa, le sue, risultano inutili e ingombranti.

Un romanzo iniziale eccellente, che promette e mantiene uno stile particolare, tra il gotico e il noir. Pagine che richiedono l’attenzione particolare di un lettore attento,una storia che può essere, superficialmente, ottima sotto l’ombrellone, ma che trova, secondo il mio parere, la sua giusta collocazione in una discussione minuziosa di analisi psico-sociologica di livello scolastico. Un romanzo che promette molto e concede altrettanto. Uno stile già definito, che si affina nei romanzi successivi, che si rende più seducente e pungente. Un autore da seguire.


Patrick McGrath - Grottesco (The Grgotesque) - Ed. Adelphi (collana Gli Adelphi) - pgg 214 - Euro 8,00

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