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Gli "amanti di Valdaro": un abbraccio lungo 6mila anni

Immaginate due adolescenti mentre si abbracciano affettuosamente. Immaginate gli stessi ragazzi, in un’età compresa tra i 18 e i 20 anni, rimasti immobili nella loro stretta d’amore per 6000 anni. Non è solo immaginazione ma una realtà svelata nel 2007 da alcuni scavi archeologici. I loro resti sono stati ritrovati vicino Mantova, in condizioni a dir poco perfette e, per far in modo che tutto rimanesse così com’è, gli studiosi al momento dello scavo hanno preferito sollevare l’intera zolla di terra che li custodiva, per non rompere quella pace e quell'equilibrio rimasto intatto per tutti questi millenni. La scoperta fece scalpore ma ancora oggi si cercano i fondi che possano consentire la corretta conservazione dei resti dei due amanti e soprattutto la possibilità di poter mostrare questo spettacolare ritrovamento al pubblico.

Attualmente, infatti gli “Amanti di Valdaro”, così sono conosciuti in tutti il mondo i due scheletri, sono conservati presso il Museo Archeologico di Mantova, in condizioni che non permettono l’esposizione al pubblico. Gli archeologi calcolano che il costo per l’esposizione dei resti si aggiri intorno ai 250 mila euro per una stanza dotata di un provvisorio accesso dall’esterno che dovrebbero essere sommati ai 200 mila che servirebbero per farla diventare una camera multimediale.

Per raccogliere questi fondi il Comune e la Provincia di Mantova, insieme all’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani hanno costituito, nel 2011, il “Comitato Amanti a Mantova” che attraverso eventi e manifestazioni si impegna a raccogliere la somma che consentirà la giusta collocazione e un adeguato allestimento ai due amanti. Intanto, è possibile visitare la riproduzione in ceramica dei due scheletri, ad opera di Marzia Migliora e intitolataLei che non dormiva mai”, oggi conservata nella Domus Romana di Mantova.

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