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Giornalismo digitale e giornalisti camaleonti

“Giornalismo digitale” è un libro fluido e denso che può fornire molte indicazioni professionali a chi scrive online e a chi desidera aprire una start up mediatica (www.edizionidellasera.com, 2012).

L’autore è Davide Mazzocco, il classico giornalista che ha dovuto arrangiarsi scrivendo di tutto e soprattutto di sport. Mazzocco ritiene la crossmedialità il punto di forza dell’informazione online: le gallerie fotografiche, “l’inserimento di contributi audio e video ha permesso ai quotidiani online di diventare concorrenziali nei confronti di televisioni, radio” e carta stampata. Infatti “a fronte del calo dei lettori delle free press (-22,4 per cento), dei periodici (-3,6) e dei quotidiani a pagamento (-6,2), nel 2011 il panorama nazionale ha registrato un +14,6 per cento” di lettori online.

L'innovazione tecnologica ha trasformato il giornalismo in una realtà molto variopinta: oltre ai collaboratori dipendenti e ai liberi professionisti, ci sono studi professionali associati, service editoriali, cooperative, ecc. Ad esempio a Torino esiste www.spazi-inclusi.it, una società fondata da tre donne che si sono stancate di faticare per per 5, 10 o 20 miseri euro a pezzo. In ogni caso un giornalista senza padroni ha sicuramente una coscienza più libera e una mente più lucida.

Comunque chi gestisce le informazioni nei siti online deve avere grandi capacità di sintesi, deve promuovere gli approfondimenti e deve incentivare lo sviluppo di nuove relazioni tra le notizie e tra le persone, attraverso la partecipazione dei lettori e i link (Sergio Maistrello, prefazione). Inoltre bisogna considerare che l’attività giornalistica è sempre disturbata e inquinata dalle notizie precotte create “ad arte dagli uffici stampa (che rappresentano un’informazione di parte) o dalla inevitabile disinformazione generata da chi non svolge attività giornalistica ma ha i mezzi tecnologici per entrare nel circuito delle informazioni” (p. 46).

Purtroppo in Italia la popolazione è abitudinaria e passiva: i dibattiti originati in rete sono costituiti dai commenti “all’agenda dettata dai telegiornali e dai giornali. Raramente il dibattito originale dei blog è in grado di influenzare l’agenda degli altri media” come avviene di frequente nei paesi più evoluti (Luca Conti). In Italia ci concentriamo troppo sulle relazioni tra le persone e troppo poco sulle idee. Nel Web italiano c’è una scarsa produzione originale di news internazionali e si tende a tradurre il materiale prodotto dai soliti blog in lingua inglese. Però “i giornalisti non possono non dedicare una parte del loro tempo a seguire l’eco dei social network” (Giuseppe Smorto).

Alla fine del saggio Mazzocco intervista Luca Conti, Giuseppe Mazzei (docente e saggista), Vera Schiavazzi (giornalista e docente), Giuseppe Smorto (dirige Repubblica.it insieme a Vittorio Zucconi) e Luca Rolandi (redattore di http://vaticaninsider.lastampa.it, progetto multilingue dedicato alla Città del Vaticano). Luca Conti ha espresso le considerazioni più condivisibili e ritiene che oggigiorno bisogna “pensare il giornale in chiave community, producendo non solo notizie, ma fidelizzando un pubblico sempre più numeroso da coinvolgere in modalità diverse, come eventi o altri prodotti collaterali, così da generare ulteriori ricavi”.

In definitiva “non c’è nulla di peggio di un giornale senza idee” che rilancia notizie di seconda mano. In natura e nel mondo dell’informazione “non sono le specie più forti a sopravvivere, né le più intelligenti; sono quelle più pronte ad adattarsi al cambiamento” (Darwin). Sarà “sempre il buonsenso a fare da stella polare… e una mentalità scevra dei pregiudizi, che nel mondo fluttuante e perennemente transitorio del web costano e costeranno sempre più cari”. Solo i giornalisti camaleonti più accorti e più rapidi nel rispecchiare le nuove realtà riusciranno a salvare la carriera. 

Davide Mazzocco è responsabile delle pagine culturali di “Quotidiano piemontese” e collabora con “Yahoo! Finanza”. Nel 2010 ha pubblicato “Storia del ciclismo” con www.bradipolibri.it.

Appendice personale – Colgo l’occasione per segnalare alcune belle iniziative internettiane e crossmediali: www.ilreportage.eu (trimestrale di cultura, scrittura, giornalismo e fotografia); www.dubidoo.it (il primo quotidiano online per ragazzine e ragazzini); http://witness.fotoup.net (rivista italiana di fotogiornalismo); www.formicablu.it (rete di professionisti scientifici eclettici), www.wavemagazine.net (rivista internazionale dedicata ai giovani); http://mdplab.blogspot.it (il blog di Marco Dal Pozzo); http://giornalaio.wordpress.com, www.lafinedelleradelbuonsenso.com, http://smaruzzi.com (il blog sulle nuove tecnologie di Stefano Maruzzi).

E siccome leggendo poco non si può diventare dei bravi giornalisti, segnalo due manifestazioni culturali: www.bookcitymilano.eu, un fine settimana dedicato agli incontri letterari gratuiti (dal 16 al 18), e il Salone Europeo della Cultura con molti appuntamenti digitali (www.venezia2019.eu).

P. S. Imparate a criticare le idee delle persone che leggono un solo quotidiano.

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