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Germania: una sentenza equipara la circoncisione religiosa ad un aggressione

Il tribunale di Colonia si è recentemente pronunciato sul tema della circoncisione imposta ai bambini per motivi religiosi. La pratica, attuata da ebrei e musulmani, è stata giudicata una vera e propria forma di mutilazione, che crea danni ed è paragonabile ad un’aggressione. La decisione è arrivata sul caso di un bambino di quattro anni, che era stato circonciso da un medico islamico, ma che poi ha avuto necessità di cure al pronto soccorso perché aveva ricominciato a sanguinare dopo un paio di giorni dall’intervento. Il procuratore ha aperto un fascicolo e il medico è stato denunciato. Prima assolto, il dottore è stato condannato in appello.

Sarebbero migliaia in Germania i minori che subiscono la circoncisione per motivi religiosi e non per necessità mediche. Secondo Holm Putzke dell’Università di Passau, la corte prendendo questa importante decisione “al contrario di molti politici non si è fatta spaventare dal timore di essere criticata come anti-semita o come ostile alla religione”. Tema spinoso, visto che si parla proprio della Germania, dove è consistente la minoranza islamica e vivo il ricordo delle persecuzioni anti-ebraiche da parte dei nazisti.

È probabile che la battaglia legale sarà portata fino alla Corte Costituzionale Federale. Le confessioni religiose sono tornate, infatti sul piede di guerra e parlano di attacco alla “libertà di religione”, chiedendo di fatto un trattamento riservato che dia tutela legale a pratiche che in altri contesti sarebbero giudicate non lecite.

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