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Generazione invisibile

Penso che una della maggiori cause della crisi dei valori delle nuove generazioni (la mia compresa) sia la televisione. Quando arrivò fu accolta un po' come lo è Internet ora. C'era chi la difendeva a spada tratta e c'era chi la demonizzava. Tuttavia, specialmente durante il dopoguerra, fu di aiuto alla popolazione soprattutto per la diffusione massiccia della lingua Italiana, cosa che aveva già iniziato la radio molti anni prima.

Oggi la televisione è una scatola parlante che spara a raffica spot e reclami di vendita di prodotti il più delle volte inutili. È la maggior responsabile del consumismo sfrenato e non solo. La televisione ha fatto crescere nella mente l'oracolo dell'essere una showgirl od un tronista. Ha portato la donna a perdere il rispetto del proprio corpo, vendendolo come una merce a poco prezzo.

In tanti anni non ho mai visto uno spot televisivo, od un programma, che incentivi allo studio, al restare a scuola, alla curiosità di scoprire e ricercare. Anzi, tutti i messaggi che passano vanno nella direzione opposta. Fanno nascere il luogo comune che lo studio è inutile perchè tanto comunque non si trova lavoro. Specialmente oggi, l'andare male a scuola sembra quasi essere un pregio, una sorta di vessillo da portare e da sbandierare in alto con orgoglio.

La televisione, ha trasformato i ragazzi da essere pensanti, ad essere pensati, la differenza può sembrare sottile ma non lo è. E come diceva il buon Cartesio, "cogito ergo sum", penso dunque sono. Ecco l'essere pensati, porta a non essere invisibili, ed è quello che le nuove generazioni sono ora.
 

Carmine De Fusco
Questo articolo è stato pubblicato qui

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