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Gb, dati del censimento: notevole calo dei cristiani e forte crescita dei senza religione

Gli ultimi scettici del fenomeno della secolarizzazione cominceranno forse a ricredersi. I dati dell’ultimo censimento in Inghilterra e Galles, che contemplava anche una domanda sulla religione, mostrano un calo delle Chiesa cristiane e un aumento di coloro che si dichiarano non appartenenti ad alcuna religione. Di proporzioni mai viste prima.

Numeri che parlano da soli

Il calo delle Chiese cristiane è scioccante: dal 72 al 59% in soli dieci anni. Ma ancora più impressionante è l’aumento dei “senza religione”, saliti nello stesso arco di tempo dal 15 al 25%: in termini relativi, il loro aumento è stato del 67%. Le altre confessioni religiose sono molto distanti: gli islamici sono al 4,8%, gli induisti all’1,5%, ebrei e sikh allo 0,5%.

In alcune città come Londra, Oxford e Cambridge i cristiani sono già oggi meno del 50%. La città in assoluto meno religiosa è risultata essere Norwich, con ben il 42,5% della popolazione dichiaratemente tale. Il Galles, con il 32% di “no religion“, si è a sua volta dimostrato meno religioso dell’Inghilterra.

Il risultato è stato salutato con particolare soddisfazione dalla British Humanist Association, che nel 2011 aveva lanciato una specifica campagna per invitare i non credenti a contrassegnare la relativa casella del censimento in coerenza con le loro idee. Mandando in tal modo un segnale alle autorità di governo che negli ultimi anni, da Blair a Cameron, hanno apertamente sostenuto la necessità che lo Stato promuovesse la religione. Una strategia che si è concretizzata, in particolare, con il larghissimo sostegno finanziario alle faith schools, nonostante i guasti del multiculturalismo inglese siano sotto gli occhi di tutti, a partire dalle stragi di Londra del 2005. Una politica che tende a creare ghetti identitari: tanto chiusi in se stessi che il Premio Nobel Amartya Sen preferisce parlare, anziché di multiculturalismo, di una “pluralità di monoculturalismi”.

I dati diffusi ieri costituiscono anche una smentita a coloro che, negando le evidenze, seguitano a parlare di mondo “post-secolarizzato”. Se è vero che, negli ultimi quattro decenni, le fedi sono prepotentemente tornate alla ribalta del dibattito pubblico, e che i mass media riempiono sempre più i loro spazi con le dichiarazioni di questo o quel leader religioso, è però altrettanto vero che, negli stessi quattro decenni, il dato dell’appartanenza religiosa nei paesi democratici è piombato ai livelli più bassi della storia umana. Se le autorità ecclesiastiche sono più attive, oggi, è soltanto perché sentono la terra franare sotto i propri piedi.

Il mondo si sta sempre più allontanando da Dio. E non si comprende affatto chi o cosa potrebbe fargli invertire la direzione.

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