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Gaza, necessaria indagine indipendente sull’attacco alla scuola di Jabaliya

L’attacco della scorsa notte contro una scuola elementare della Striscia di Gaza, che ha causato almeno 20 morti e decine di feriti, può costituire un crimine di guerra e, secondo Amnesty International, dev’essere oggetto di un’indagine indipendente.

La scuola gestita dall’Unrwa (l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi) nell’affollatissimo campo profughi di Jabaliya, ospitava oltre 3000 sfollati. Tremila palestinesi che, avvisati o meno dall’esercito israeliano, avevano cercato riparo dai bombardamenti. Venti di loro hanno terminato la loro vita bombardati.

Sulla base dei frammenti di artiglieria raccolti sul posto, l’Unrwa ha dichiarato che la scuola è stata colpita da un attacco israeliano, nonostante l’agenzia delle Nazioni Unite avesse per 17 volte comunicato le coordinate della scuola all’esercito israeliano.

Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, intervistato questa sera da al Jazeera, ha dichiarato che non è ancora chiaro chi abbia colpito la scuola dell’Unrwa.

Se l’attacco alla scuola dell’Unrwa di Jabaliya fosse il risultato dell’azione dell’artiglieria israeliana, si tratterebbe di un attacco indiscriminato e come tale di un crimine di guerra. L’artiglieria non dovrebbe mai essere usata contro obiettivi situati in zone densamente abitate e il suo uso può essere considerato tutto meno che idoneo a un “attacco chirurgico”.

Di chi sia la colpa, un fatto è certo. Dall’8 luglio, quando è iniziata l’operazione militare israeliana “Margine protettivo”, sono state colpite sei scuole gestite dalle Nazioni Unite a Gaza; senza contare gli altri siti e le altre infrastrutture civili danneggiate o distrutte, in continuità con quanto accadde nel corso dell’operazione Piombo fuso del 2008-9.

L’attacco alla scuola delle Nazioni Unite è giunto il giorno dopo quello che ha gravemente danneggiato l’unica centrale elettrica di Gaza, per la cui riparazione occorrerà almeno un anno.

Questo attacco, che ha privato di energia elettrica e acqua corrente la popolazione di Gaza e numerosi ospedali avrà conseguenze catastrofiche sul piano umanitario e con ogni probabilità costituisce un crimine di guerra. Non può esservi alcuna giustificazione per colpire una struttura civile che fornisce servizi cruciali alla popolazione civile. Gli effetti devastanti di questo attacco potrebbero costituire una punizione collettiva nei confronti della popolazione di Gaza.

L’Unrwa non è stata tenera neanche coi palestinesi. In tre occasioni, infatti, ha denunciato di aver rinvenuto razzi ammassati dai gruppi armati palestinesi all’interno delle sue scuole: il fatto che in quel momento non fossero usate come rifugi non allevia le responsabilità di chi ha criminalmente nascosto armi in infrastrutture civili.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.172) 4 agosto 2014 08:38

    Richard Cohen DIXIT: Il più grande errore che Israele possa compiere al momento è di dimenticare che Israele stesso è un errore. È un errore onesto, un errore frutto di buone intenzioni, un errore per il quale nessuno è colpevole, ma l’idea di creare una nazione di ebrei europei in un’area di arabi musulmani (e di alcuni cristiani) ha prodotto un secolo di guerra e terrorismo della specie che stiamo ora osservando.

    Nota: Richard Cohen, giornalista statunitense.



    Zeev Sternhell DIXIT: Quanto alla richiesta reiterata più volte dal premier Benjamin Netanyahu al presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di riconoscere Israele come Stato ebraico, Sternhell annota: «Avanzare questa richiesta significa pretendere che i palestinesi ammettano la loro sconfitta storica e riconoscano la proprietà esclusiva degli ebrei del Paese. Ciò che si chiede loro è rinnegare la loro identità nazionale, accettando una resa storico-culturale prim’ancora che politica».

    Nota: Professor Zeev Sternhell, 79 anni, il più autorevole storico "israeliano".

    Biografia: http://tinyurl.com/SternhellZeev



    Jean Paul Malfatti DIXIT: In ogni ecatombe ognuno cerca di giustificare la sua sete di sangue e la sua voglia di massacro di fronte agli altri esibendo scuse e pretesti vacui ma che appaiono validi e forti ai suoi occhi.

    Fonte: http://tinyurl.com/AP250714

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