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 Home page > Attualità > Economia > Galatine Sperlari made in Taiwan?

Galatine Sperlari made in Taiwan?

galatine_sperlari

Schermata dal sito internet “taiwanese”.

Devo ammettere che fa un certo effetto, in pieno “scandalo melamina“, guardare, mentre se ne sta mangiando una, il retro della confezione delle Galatine Sperlari, “tavolette al latte parzialmente scremato in polvere”, e trovarsi davanti una sfilza di ideogrammi orientali, molto simili a quelli cinesi. L’indirizzo di un sito internet .tw sembra far intendere che queste vengano prodotte a Taiwan, che dalle recenti cronache non sembra immune dalla sostanza nociva.

Per il momento, nel dubbio, ho deciso di fare a meno delle Galatine, in attesa di rassicurazioni scientifiche concrete da parte della Sperlari e delle Autorità anche sui prodotti italiani.

Commenti all'articolo

  • Di Gigi (---.---.---.50) 14 novembre 2008 04:57

    Buongiorno da Gigi
    cittadino italiano residente a Taiwan da ormai cinque anni.
    Alcune mie considerazioni riguardo all’articolo sulle Galatine del giornalista (?) Andrea D’Ambra:

    1. Vedo sulla confenzione scritte in varie lingue oltre al cinese (perlomeno Italiano, Inglese e Francese), eppure il solo apparire dei caratteri cinesi (o mio Dio!!! I caratteri cinesi! No....no!) fa ritenere al giornalista (?) Andrea D’Ambra che le Galatine possano essere prodotte a Taiwan. E perche’ non in Francia, visto che ci sono anche caratteri cinesi?
      Bene, se il D’Ambra conoscesse il cinese, riuscirebbe a comprendere che c’e’ chiaramente scritto "Prodotto in Italia" (per chi sa leggere il cinese tradizionale vedere) http://dambra.files.wordpress.com/2008/11/galatine_sperlari.jpg presentato dallo stesso giornalista (?) Andrea D’Ambra.
    2. Se il giornalista (?) Andrea D’Ambra avesse lavorato in qualche fabbrica (ma e’ giovane, e’ ancora in tempo) saprebbe che per l’esportazione, l’imballaggio viene cambiato in modo che sia comprensibile ai consumatori locali (anzi, in questo c’e’ da fare un plauso alla Sperlari che direttamente stampa i caratteri cinesi sulla confenzione invece di richiedere al proprio agente taiwanese -oh, guarda un po’, il sito internet e’ proprio quello dell’agente importatore taiwanese- di attaccare un etichetta esplicativa in caratteri cinesi all’arrivo della merce a destinazione). Dunque, un plauso alla Sperlari che invece di piangere miseria esporta in nuovi mercati adattandosi alle richieste di nuovi clienti.
    3. Essendo Taiwan non piazzata male come GDP si puo’ anche pensare che i Taiwanesi importino prodotti esteri. (attenzione, la classifica non e’ GDP nominal http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_GDP_(nominal), non GDP/person; popolazione Italiana: circa 60 milioni, popolazione Taiwanese: circa 23 milioni).
    4. Veramente anche l’Italia non sembra essere "immune dalla melanina" (lo dice il CODACONS stesso http://www.heos.it/Soc_08/1000028.htm); beh, ma allora per Taiwan vale lo stesso discorso; sono state importate alcune partite pericolose di latte in polvere e si e’ fatto di tutto per fermarle (non preoccupatevi, comunque, in quanto le Galatine sono fatte in Italia, -vedi sopra-) Poi se si vuole far passare il teorema che Taiwan e la Cina sono la stessa cosa (soprattutto per la qualita’ dei prodotti), beh, allora non pagate piu’ salassi per comprate biciclette Giant, computer Asus e Acer, telefonini HTD ecc.). E’ poi curioso che si parli della Cina come se fosse grande come l’isola d’Elba; in Cina ci sono milioni di aziende, e alcune lavorano bene (guardate la provenienza di molto prodotti che avete in casa); naturalmente, molte aziende cinesi lavorano malamente e vanno perseguite penalmente (come d’altronde le aziende di tutto il mondo).
    5. Invece di perdere tempo in questi scoop quantomeno "leggerini", consiglio al giornalista (?) Andrea D’Ambra di fare qualche inchiesta basata su dati piu’ certi; per esempio "Arrivo’ il vino italiano a Taiwan al tempo del metanolo?"

      Per il resto, l’articolo non e’ male; se il giornalista (?) Andrea D’Ambra lo invia alla "Padania", forse glielo pubblicano

      Saluti da Taiwan
      Gigi
    • Di adambra (---.---.---.205) 14 novembre 2008 09:07

      Fa sorridere essere accusato addirittura di essere un leghista razzista per aver, posto dei dubbi legittimi su una questione che riguarda la salute pubblica dove penso che la prudenza non sia mai troppa.

      Senza nulla togliere alle frodi alimentari di cui il nostro paese é protagonista e che il sottoscritto é il primo a denunciare come gravi e vergognose mi dispiace ma se lo scandalo Melamina viene dalla Cina non possiamo far finta che non sia cosi’.

      Gigi stesso ha "capito" che le Galatine vengono prodotte in Italia perché vivendo a Taiwan capisce il Taiwanese e il Cinese.
      A me sembra paradossale che un consumatore italiano che compra un prodotto venduto in Italia debba comprendere neanche piu’ l’inglese ma una lingua come il Cinese per "riuscire a comprendere che c’é chiaramente scritto "prodotto in Italia": come Gigi stesso ha riconosciuto:

      "Bene, se il D’Ambra conoscesse il cinese, riuscirebbe a comprendere che c’e’ chiaramente scritto "Prodotto in Italia" "

      Che delirio ragazzi!

    • Di Gigi (---.---.---.50) 14 novembre 2008 09:38

      Spett.le Sign. D’Ambra,
      mi dispiace proprio infierire su di Lei, pero’ lei se l’e’ cercata.
      Digitando il link una sfilza di ideogrammi orientali, da lei stesso postato, si accede alla confezione incriminata.
      Ebbene, sulla confezione incriminata c’e’ scritto anche in Inglese, Tedesco e Francese "Prodotto in Italia".
      Davvero un laureando in scienze politiche non e’ capace di capare questa facile frase in almeno una delle tre piu’ diffuse lingue europee?
      A me fa specie.

      Se poi mi fa il piacere di rispondere punto per punto (come ci si aspetterebbe da un giornalista), gliene sarei grato.
      P.S.: io non ho mai letto i suoi interventi; io giudico solo sulla base di questo (e per quanto mi riguarda, basta e avanza).
      Saluti
      Gigi

    • Di adambra (---.---.---.205) 14 novembre 2008 10:01

      Se proprio vogliamo essere precisi e mettere i puntini sulle "i":
      1) C’é scritto IN INGLESE "Product of Italy" che non significa come lei ha scritto "prodotto IN Italia" ma "prodotto italiano". (non sia cosi ingenuo da dirmi che significano la stessa cosa perché sa bene che cosi non é)
      2) In Italiano questo non lo vedo scritto da nessuna parte (ma Lei sapra senz’altro aiutarmi anche in questo);
      3) Resta il fatto che, se ancora ha un valore l’Articolo 9 del Codice del Consumo, essendo venduto in Italia dovrebbe essere scritto in ITALIANO almeno fino a quando la lingua ufficiale del nostro paese non sarà Taiwanese, Cinese, Inglese o altro.


    • Di Julyo (---.---.---.106) 14 novembre 2008 15:25

      Secondo me Gigi è agente della Sperlari a Taiwan mentre Dambra è della Vergani...

      Vi ho smascherati, vero?!

  • Di Alle C. (---.---.---.242) 14 novembre 2008 06:33

    Bravo Gigi diglielo a quegli italioti intrisi di gretto patriottismo italiota e razzismo strisciante che il mondo fortunatamente non finisce a Bergamo alta. Un mondo che spesso funziona meglio della nostra penisola putrida e mafiosa. Gigi abita a Taiwan, io attualmente abito negli Stati Uniti e state certi che in Italia non tornero’ per un bel pezzo. Troppo facile prendersela con gli altri se tutto va a rotoli, ma questo non fara’ altro che peggiorare la situazione, la nave affonda e la gente dice che e’ colpa della luna...a proposito, l’Asia e’ gia’ arrivata, non solo CIna (terza/quarta economia del mondo), Taiwan ma anche Giappone (seconda economia del mondo) e Corea del Sud (decima economia) sono li gia da un bel pezzo. Se trema l’America, l’Italia rischia di essere spazzata via di netto. I segnali ci sono tutti. Meglio guardare cio’ che succede dentro all’Italia e cercare soluzioni sensate che lamentarsi con gli altri. Semplicemente, non possiamo permettecerlo. 

  • Di Ciro (---.---.---.74) 14 novembre 2008 17:13

    ho visto un pandoro Bauli con strani ideogrammi orientali...che dite faccio a meno anche del pandoro (con NAtale alle porte)?!?!?

    La mamma dei cretini è sempre incinta...

    Bella Gigetto

  • Di ciupi_1975 (---.---.---.167) 14 novembre 2008 19:27

    Probabilmente,come spesso accade anche per altri prodotti, sia alimentari che non, il solo fatto di vedere delle scritte "indecifrabili" per un uomo di media cultura, rappresenta una preoccupazione per il consumatore finale. Ma perche allora tutti comprano Nike,Puma, Adidas ecc che non sono certamente prodotte in Italia? Magari hanno delle sostanze talmente tossiche che il piede potrebbe anche sciogliersi...........aiuto...miiii....che paura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.213) 16 novembre 2008 11:20

    Gigi non sopporto questo modo arrogante di rispondere: lei ha dato una dettagliatissima ed esauriente risposta all’articolo come è nello stile di agoravox in cui l’informazione si costruisce dal basso, ma non c’era bisogno di essere così aggressivi, offendere, dare dell’ignorante e del razzista. Penso che andare all’estero non le abbia fatto bene, si è incattivito (o - forse - è proprio carattere). Quei punti interrogativi tra parentesi poi sono odiosissimi!

    Prenda una camomilla

    Fabio

    P.S. Faccio i complimenti invece all’autore dell’articolo che ha posto solo un dubbio leggittimo, da cittadino. E il dubbio - dice Ricci - è padre dell’informazione (non degli uffici stampa delle aziende che in questi violenti anni 2000 si sono sostituiti ai giornali e ai tg).

    • Di Gigi (---.---.---.5) 16 novembre 2008 15:15

      Spett.le sign. Fabio,
      ammetto che Lei ha ragione nel ritenere il mio modo di esprimermi troppo aggressivo e per questo me ne scuso, soprattutto con il sign. D’Ambra. Infatti, seppur ritenendo che i dubbi dell’autore siano infondati, non c’era bisogno da parte mia di ribattere in modo cosi’ poco costruttivo. La ringrazio perche’ la Sua e-mail mi da’ la possibilta’ di esprimere questo mio ripensamento. Le opinioni si possono esprimere in modo piu’ civile, cosi’ che ne possa scaturire un dialogo utile per tutti.
      Con il mio modo di fare, sono andato contro lo spirito di questo giornale scritto dai cittadini. Me ne scuso.
      Saluti

    • Di Manu (---.---.---.26) 17 novembre 2008 15:28

      dichiaro subito che sono un’amica di Gigi...

      però vorrei anche dire, alla faccia dell’ipocrisia imperante, che se una persona dice una cavolata, vedi l’articolo del giornalistaa (?), é giusto che si risponda nel modo più adeguto.

      Non facciamo i moralisti, per piacere, ma guardiamo ai contenuti: se uno é razzista e lo dice in modo educato, resta razzista (e stupido) e bisogna rispondere senza tanti giri di parole!

      adios




       

  • Di yafx2000 (---.---.---.95) 18 novembre 2008 18:32

    Vorrei solo dire che questo articolo è assurdo e che l’autore non ha assolutamente idea di quello che scrive.
    Se c’è scritto "prodotto in Italia" non c’è dubbio che così sia! Se poi adambra va a Taiwan a comprare le Galatine e non capisce il Taiwanese e si preoccupa, beh... direi che sono problemi suoi. Se riesce a trovare un sacchetto dove c’è scritto "made in Taiwan" gli offro una cena.
    questa poi è fantastica:
    "A me sembra paradossale che un consumatore italiano che compra un prodotto venduto in Italia debba comprendere neanche piu’ l’inglese ma una lingua come il Cinese per "riuscire a comprendere che c’é chiaramente scritto "prodotto in Italia": come Gigi stesso ha riconosciuto" (adambra)
    Avete mai visto al supermercato (in Italia) un sacchetto di Galatine in CINESE?? 
    A mio parere il problema non si pone e il prodotto (che compro da una vita) è più che sicuro; va bene essere prudenti ma qui si sta esagerando. Fossi nell’azienda produttrice penserei anche ad un’azione legale nei confronti di questo signore.

    • Di adambra (---.---.---.164) 18 novembre 2008 18:36
      adambra

      Se ci fosse scritto certamente, ma io non sono riuscito a trovare la scritta "prodotto in Italia". Tu si?

    • Di (---.---.---.162) 19 novembre 2008 11:15

      infatti c’è scritto in tutte le lingue. In italiano c’è la ragione sociale con tanto di indirizzo e questo basta e avanza.
      Tranquillo adesso?

    • Di adambra (---.---.---.27) 19 novembre 2008 15:48

      Bene mi confermi che non c’é scritto IN ITALIANO "PRODOTTO IN ITALIA" contrariamente a quanto previsto dal Codice del Consumo. Con questo penso che si possa chiudere qui questa storia andata avanti sin troppo!

    • Di (---.---.---.162) 19 novembre 2008 17:16

      beh, io sono solo sicuro che non sono prodotte a Taiwan come ipotizza lei nel titolo di questo assurdo articolo. Per il resto dovrei informarmi sulle leggi, quindi se fosse così gentile da allegare copia del "codice del consumo"...
      da quel che ne so io, se la ragione sociale coincide con lo stabilimento di produzione non è necessario scrivere anche "prodotto in Italia"...
      e qui chiudo!

    • Di adambra (---.---.---.27) 19 novembre 2008 17:19

      Se lei ne é cosi sicuro porti le prove di questa sua certezza e ne prenderemo atto. Finora sono state solo avanzate accuse nei confronti di chi come me ha avanzato un legittimo dubbio e difese d’ufficio nei confronti dell’azienda... (gatta ci cova...) Tutti consumatori di galatine(?) o c’é qualche interesse in piu nella vicenda?

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