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Gaetano Scirea: gli dei dello sport

GAETANO SCIREA (ITALIA, 1953-1989) CALCIO

È riconosciuto dovunque come il miglior interprete di sempre del ruolo di “libero” unitamente a Franz Beckenbauer ed a Franco Baresi. Autentico Signore della propria area (in cui esibiva tutta la sua classe immensa coniugata ad una correttezza ineguagliabile), il suo notevole senso tattico, reminiscenza dei suoi esordi da centrocampista, lo portava altresì dare il “la” a repentini ribaltamenti di gioco, assumendosi in prima persona il compito di impostare l'azione e magari di concluderla. Dopo un paio di stagioni all’Atalanta (48-2) s’ergerà ad emblema della Juventus, con la quale in 14 anni giocherà 552 volte (record in bianconero superato negli anni 2000 da Alessandro Del Piero, 705) segnando 32 reti e vincendo tutto: 7 Scudetti (il primo nel ’75, l’ultimo nel 1986), 1 Coppa UEFA, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni 1985 ed 1 Intercontinenatale (85 - 3 gol - sono i suoi gettoni europei). Formò — assieme al portiere Dino Zoff e ai terzini Claudio Gentile e Antonio Cabrini, tutti e tre compagni di club e nazionale — una delle migliori linee difensive nella storia del calcio. Si ritirò a 35 anni. Nella sua lunga carriera in campo, segnata da educazione e signorilità, spicca la completa assenza di espulsioni e quasi totale carenza di ammonizioni, fatto più unico che raro per un calciatore del suo ruolo. Morì tragicamente, a causa di un incidente stradale, nell’89, a soli 36 anni.

In Nazionale Scirea totalizzò complessivamente 78 presenze e 2 gol, vincendo il Mondiale ’82.

Foto: Wikimedia

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