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GTA V: colpito con un mattone in testa e pugnalato. Aveva comprato il gioco per primo

Un ragazzo è in testa ad una lunga, lunghissima fila al supermercato di Princes Avenue. Raggiunge finalmente le casse, paga ed esce. Un uomo gli si avvicina, lo spintona e gli intima di dargli l'oggetto che ha comprato. Il ragazzo rifiuta. Per tutta risposta l'uomo lo pugnala alla schiena con un coltello da cucina. 
 
 
4 o 5 altri uomini, incappucciati, escono da chissà dove. Lo circondano, lo prendono a calci e - alla fine - uno di loro lo stordisce lanciandogli un mattone in testa. La banda svuota le tasche del ragazzo e lo lascia per terra esanime. 
 
Una scena da manuale di Grand Theft Auto V, vi direte voi, il videogioco della Rockstar lanciato con squilli di trombe un paio di giorni fa. Non proprio.
 
La feroce aggressione è avvenuta l'altroieri a Colindale, quartiere nord di Londra ed il movente sarebbe da ricercare proprio nell'acquisto del videogame, tra i più attesi dell'anno. La vittima, dopo esser stata diverse ore in fila al superstore Asda, era stata una delle prime ad aggiudicarsi una copia del gioco. 
 
A dare la notizia è il Daily Mail, che riporta come molti negozi, in Gran Bretagna, abbiano deciso di rimanere aperti oltre la mezzanotte per permettere alle centinaia di fan accampate fuori di acquistare l'ultimo GTA.
 
Vale la pena ricordare a certi commentatori (che si sono affrettati a denunciare la possibile influenza negativa che i videogiochi "violenti" possono avere su adolescenti e adulti) che sono episodi del genere ad ispirare le scene di violenza di giochi come Grand Theft Auto, Saints Row etc. E non viceversa
 
I programmatori della Rockstar, solo per fare un esempio, hanno ingaggiato alcuni membri delle maggiori gang criminali di Los Angeles al fine di rappresentare dialoghi e situazioni nel modo più mimetico e realistico possibile. Sono i videogiochi che imitano la realtà. Solo molto raramente accade il contrario...
 
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.148) 19 settembre 2013 15:06

    Ringrazio l’autore dell’articolo. Inizialmente temevo fosse la solita sviolinata ai danni dei videogiochi considerati come portatori sani della violenza giovanile che c’è nel mondo, invece è stato riportato un fatto di cronaca con un’ottima lucidità di giudizio.

    "Sono i videogiochi che imitano la realtà. Solo molto raramente accade il contrario..." è una frase bellissima.

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