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G8 di Genova: ultimo atto

Iniziato oggi presso la Corte di Cassazione in Roma, il processo che vede imputati 25 appartenenti delle Forze dell’Ordine

A distanza di quasi undici anni dalla irruzione nella scuola Diaz di Genova da parte del 7° Nucleo Sperimentale del Reparto Mobile di Roma insieme ad altre unità delle forze dell’ordine, avvenuta durante il G8 del 2001, è iniziato ieri presso la Corte di Cassazione il processo che vede 25 imputati tra Dirigenti, Funzionari, Ispettori, Sovrintendenti e Agenti della Polizia di Stato.

Nel primo grado di giudizio vennero disposte 13 condanne e 16 assoluzioni, in queste ultime vennero compresi i vertici della catena di comando, i quali in Appello furono invece condannati subendo condanne comprese tra 3 anni e 8 mesi e 4 anni. La verbalizzazione dei presenti da parte della corte, è avvenuta alle 10,00 di ieri mattina; in aula c’erano gli avvocati delle parti civili ricorrenti tra i quali Pagani Gilberto, Ezio Menzione e Alfredo Galasso, gli avvocati delle parti civili non ricorrenti, tra i quali Simonetta Crisci, Alessandro Gamberini e Pierpaolo Bottino, ed infine gli avvocati degli imputati, tra i quali spiccavano i nomi di Silvio e Rinaldo Romanelli. Dopo la verbalizzazione c’è stata la relazione introduttiva del Dott. Pietro Savani, una ricostruzione “fiume” molto dettagliata durata quasi tre ore, attraverso la quale è stato effettuato un excursus sulle vicende giudiziarie legate all’irruzione nel plesso scolastico della Diaz di Genova durante la quale furono arrestate 93 persone.

Nella lunghissima relazione sono stati menzionati tutti gli elementi utili al dibattimento presso la Corte di Cassazione: i capi di imputazione a carico dei singoli, i riferimenti alle memorie difensive presentate in precedenza dagli stessi, la ricostruzione dei fatti emersi dalla sentenza di I grado, la prescrizione intervenuta per alcuni dei reati attribuiti, ma soprattutto le motivazioni addotte dai singoli imputati per il ricorso alla Corte di Cassazione, che si riferiscono a presunti criteri di illogicità, contraddittorietà, e violazione dell‘Articolo 6, paragrafo 1, della Convenzione Europea, che prevede il diritto di ogni persona ad avere un processo equo, ipotizzabili nella sentenza della Corte di Appello.

Dopo la pausa pranzo è venuto il momento della seconda relazione introduttiva del Dott. Stefano Palla, alla quale è poi succeduto l’intervento del Procuratore Generale della Corte di Cassazione.

Nei prossimi giorni ci saranno gli interventi degli Avvocati per poi finire con la sentenza prevista per il prossimo 15 giugno. Carabinieri d’Italia Magazine è stata l’unica testata giornalistica, insieme a quella della RAI, a seguire l’evento.

 
con la collaborazione di Catia RIZZO (Collaboratrice Redazionale “Carabinieri d’Italia Magazine”)

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