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Fughe di capitali verso i paradisi fiscali e verso i paesi del Nord Europa

Con l'attuale crisi economica molta gente in Grecia, in Spagna come in altri paesi europei sta “spostando” i propri capitali verso i cosiddetti paradisi fiscali, come ad esempio la Svizzera.
Questo fenomeno si deve contrastare con opportune politiche che mirino da un lato a far rientrare questi patrimoni con una relativa tassazione minore ma comunque presente e da un altro lato a tassarli anche nel paese dove sono situati o comunque ricavarne profitti. Molti stati europei stanno proponendo soluzioni di questo genere per ricavare soldi da destinare alla spesa pubblica o ad altri scopi. 
 
La fuga di capitali verso i paradisi fiscali o comunque verso i paesi del Nord Europa, più ricchi ed economicamente più stabili, è un fenomeno che deve essere arrestato o comunque contenuto per evitare il default dei paesi da cui questi soldi “scappano” e soprattutto per evitare l'eventuale mancanza di liquidità delle loro banche.
 
La fuga di capitali è uno dei tanti aspetti della crisi dell'eurozona: alcuni economisti affermano che per riportare la situazione ad un livello che si possa definire “normale” ci vorranno almeno 10 anni.
 
Il temuto Credit crunch ("morsa del credito"), determinato dal fatto che molte banche sono vicine al fallimento, sembra essere già in atto in vari paesi dell'eurozona. Inoltre la stretta del credito in cui si trovano molte banche penalizza il settore produttivo che ha bisogno di banche e istituti finanziari per gli investimenti
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