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 Home page > Tribuna Libera > Fronteggiare le crisi aumentando l’occupazione: la storia insegna

Fronteggiare le crisi aumentando l’occupazione: la storia insegna

La soluzione di ogni crisi economica è aumentare l’occupazione ed i salari.

Vorrei spiegare questa frase, "molto nuova", visto che fino ad oggi le crisi economiche hanno avuto una risposta emotiva: chiusura di posti di lavoro, fabbriche, ecc, aggravando la crisi.

Quindi la risposta che fino ad ora si è data alle crisi economiche è una risposta emotiva. La risposta su accennata è basata su un'analisi. Penso che ognuno di noi, pensandoci un po’, sappia dove è nato il denaro. Prima del denaro, vi era lo scambio.

Mi sono trovata in posti del genere: si deve cercare la cosa che si vuole avere in cambio. Quindi, bisogna conoscere i gusti, le necessità dell’altro. Non si può offrire in cambio qualcosa non equivalente al valore dell’oggetto o non corrispondente ai gusti dell’altro. In tal caso, vi è il rifiuto: l’altro si rifiuta di darci l’oggetto che vogliamo. Quindi, è molto complicato.

Con il denaro, tutto il processo di scambio di oggetti avviene su una linea, una linea rappresentata da numeri: il prezzo. 

Il prezzo è un numero, una quantità di carta, che viene stampata dallo Stato e che è coperta dall’oro, che lo Stato ha nei suoi depositi. Ogni euro, ogni dollaro, ogni qualsivoglia moneta, che noi abbiamo in mano, corrisponde ad una certa quantità di oro depositato. Quindi, si capisce facilmente che il traffico di oro, oltre i confini di una nazione, è più punibile del traffico di droga.

L’oro depositato nelle casse dello stato fa sì che il pezzo di carta che ho tra le mani abbia un potere d’acquisto, corrispondente al numero stampato sulla carta e al valore della moneta. Ad ogni oggetto scambiato corrisponde un numero stampato sul foglio di carta, che do in cambio, o corrispondente alla somma dei numeri stampati sui fogli di carta; il tutto, ovviamente, all’interno di una moneta, sia essa euro, dollaro e così via.

Così, vedete, nasce il denaro.

Una felicissima idea quello di sostituire lo scambio con il denaro, che permise di accelerare gli scambi. E voi sapete che la celerità degli scambi permette l’aumento del denaro. E se vi dicessi che un dollaro per un euro, cioè un dollaro che fosse equivalente ad un euro, faciliterebbe gli scambi, voi cosa ne direste? Ovviamente sì. E se io vi dicessi che un euro per un dollaro, cioè un euro equivalente ad un dollaro, darebbe un aumento del denaro, e questa facilità degli scambi (ed aumento del denaro) darebbe una stabilità ad un mercato economico così importante quale Europa - Stati Uniti d’America, così importante per tutto il pianeta.

Un balzo troppo grande? Ne riparleremo. Abbiamo parlato di come nasce il denaro.

Un’idea, l’invenzione del denaro, che da molti, o forse da me, viene considerata sacra, tantoché in alcune civiltà, il denaro viene o venne chiamato con il nome dell’astro che permette la vita sulla terra, il sole. Adesso, pensiamo dove viene prodotto: certo in fabbrica, nelle industrie, dove si fabbricano oggetti, che poi vengono venduti. E dove si moltiplica il denaro? Nello scambio, nel commercio. E nel commercio, nel commercio nazionale, è più importante l’oggetto di lusso, la cui vendita non è diminuita dalle crisi, o l’oggetto economico di poco prezzo? L’oggetto di lusso ha, come sua caratteristica di essere in piccolo numero, quindi il mercato nazionale o mondiale, se volete, non sarebbe mai influenzato dall’oggetto di lusso, troppo raro, cioè in piccolo numero, anche se la sua vendita è costante, non influenzata dalle crisi.

Quindi, il mercato nazionale e mondiale sarà influenzato dalla vendita di oggetti economici, dal poco costo. Chi compra gli oggetti economici, dal poco costo?  Una certa classe, il cui guadagno mensile viene definito salario. Se diminuisco il salario, o il numero di persone che possono arrivare ad averlo, diminuirà il mercato, cioè l’entità del mercato e ciò determinerà povertà. Cioè, le misure delle crisi, emotivamente prese, licenziamenti e diminuzioni del salario, generano di per sé, diminuzione del mercato e, quindi, povertà. Dunque è augurabile che ad ogni crisi del sistema si inneschi automaticamente questa misura: aumenti dell’occupazione, aumenti del salario.

Il nostro sistema, il sistema capitalistico, ovviamente va in crisi. Ricordatevi l’analisi, che ne fu fatta a sinistra. L’industria genererà un tal numero di prodotti che il mercato non riuscirà ad assorbire. Chiaro, queste crisi saranno più difficili, cioè più rare, in un pianeta che non abbia delle aree povere.

Ma per il momento vi sono continenti interi che non hanno il potere d’acquisto del Primo mondo e dove saranno più facili o frequenti le crisi del sistema. Che si immetta automaticamente tale soluzione: ad ogni crisi economica, aumentare l’occupazione ed i salari.

Qualche mese dopo aver scritto questo articolo, mi capitò tra le mani “Storia degli Stati Uniti d’America”, un libricino della collana “Il Sapere”, che ad un prezzo glorioso di mille lire, vanta prestigiosi autori ed insigni accademici.

Di questo libricino, autore fu l’Ordinario di Scienze Politiche all’Università di Perugia, Massimo Teodori.

A pagina 52, si parla della grande crisi del 1930 e del Presidente Roosvelt che al grido di “La sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa”, diede inizio all’interventismo economico e sociale che trasse l’America fuori dalla grande crisi. Vi riporto alcune righe:

“Washington mise a disposizione degli Stati 5000 milioni di dollari, con l’impegno di promuovere immediatamente un vasto programma di lavori pubblici (scuole, aeroporti e canali) capace di restituire ai disoccupati speranza e dignità, di aumentarne il potere d’acquisto, giovando così alla ripresa della produzione". 

- Con i Civilian Conservation Corps (CCC) si realizzò un progetto ambientale (alberi, erosione del suolo, riserve faunistiche, ecc.), che coinvolse in venti anni oltre 2 milioni di giovani, dai 18 ai 25 anni. 

- Con il National Industrial Recovery Act ( NIRA) furono fissati i prezzi minimi dei prodotti industriali, furono introdotte convenzioni per orario ridotto e salario minimo e i “codici di concorrenza leale”; fu stimolata la domanda, il credito, e i lavori pubblici. 

- L’Agricultural Adjustment Act (AAA) fu destinato a sostenere gli agricoltori attraverso il credito e la riduzione delle produzioni eccedenti.

- Il Tennessee Valley Authority (TVA) attraverso l'elettrificazione e l'irrigazione di un largo bacino fluviale migliorava le condizioni di vita degli abitanti di 5 Stati. 

Le organizzazioni sindacali videro riconosciuto il diritto alla contrattazione collettiva.

E tutto questo non significa: più occupazione, più salari?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.30) 18 maggio 2012 15:39

    Quesa cosa non e’ ne geniale ne nuova, si chiama inflazione. dove si moltiplica il denaro? non nel commercio che ha come principale caratteristica lo scambio di valore ed in minima parte la produzione di valore. il denaro (quando connesso con il valore reale economico cioe’ prezzo=valore) si "moltiplica" con la produzione. un’economia fatta da 10 sedie non cresce se le sedie aumentano di prezzo e basta, cresce se produce + sedie (anche allo stesso prezzo).

  • Di (---.---.---.30) 18 maggio 2012 15:46

    Poi..... fu proprio roosvelt con il "new Deal" ad abbandonare la "standard aureo" ma che cippa stai dicendo? Lo standard aureo e’ finito da quasi un secolo - aggiornati

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