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Frattini: "La democrazia non va esportata". Va asportata

Lo spieghi alle famiglie dei militari caduti in Afghanistan e in Iraq che “la democrazia non va esportata”, il nostro Ministro agli Esteri Franco Frattini. E lo spieghi anche ai soldati che ancora sono lì a combattere, a “imporre la Democrazia”. Noi italiani che la scuola di democrazia l’abbiamo sempre bigiata, noi italiani che della democrazia a volte non ricordiamo neanche più l’odore, noi italiani che la democrazia la sentiamo gemere ogni volta che un politico apre bocca. No, noi italiani non possiamo certo montare sul pulpito e metterci a pontificare sulla democrazia. Figuriamoci se possiamo fare il suo nome. “Democrazia”.

Accostare la parola ‘Democrazia’ – potere al popolo – a ‘Italia’ – paese dominato dalle caste e dalle lobbies, dalla partitocrazia e dalla corruzione, dalla mafia e dalla politica – non so se fa più sorridere noi, o ci fa più deridere dagli altri. Certo è che alcuni accostamenti sarebbe il caso evitarli, per quanto sono infelici. Come quando dal Teatro dal Verme un Giuliano Ferrara tanto imbarazzante quanto sudato berciava e latrava: “Berlusconi non è Breznev. Vogliamo il vero Berlusconi, quello del ’94, il Berlusconi libertario!”. Berlusconi, libertario. Un premier che ha il monopolio del sistema dell’informazione, che comanda cinque delle sei reti televisive nazionali più importanti, che non ha lasciato neanche un Hertz alla concorrenza, libertario? Forse Ferrara ha sbagliato termine, voleva dire ‘illiberale’. Capita.

Ma bisogna stare attenti quando si fanno certi accostamenti. Prendiamo ad esempio l’espressione con cui si suole definire le missioni in Iraq o in Afghanistan: “guerre per la pace”. Fare la guerra per portare la pace. Non occorrono sforzi immani dell’intelletto per notare la lampante contraddittorietà dell’accostamento, che pure a molti sfugge. Che lo dicessero allora apertamente invece di produrre ignoranza: “Andiamo in Afghanistan per motivi prettamente economici”, chapeaux. Perché ce n’è di gente in giro realmente convinta che si va lì solamente per solidarietà. Ma noi italiani siamo buoni. Anche con le parole. Solo con le parole.

L’ultima trovata dei nostri politici la si deve al Ministro Frattini che ha sentenziato: “La democrazia non va esportata”. E allora per cosa hanno perso la vita i soldati italiani in missione di pace? Tolti i pochi che si sono arruolati solo per il loro tornaconto economico o perché non avevano altre possibilità lavorative, come si giustifica la morte di quei militari e di quelli che verranno? La democrazia non era il dono dell’Occidente alla popolazione afghana?

Frattini è sempre stato un tipo silenzioso, uno che si esprime poco, ma quando si esprime fa rimpiangere il suo silenzio. È  un cane che non abbaia, e se abbaia non morde. O meglio, si morde la coda.

Ma forse stavolta Frattini ha ragione. La democrazia non va esportata. Va asportata.

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