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Foggia, alla Manfredonia Vetro sciopero dal 10 dicembre

Per evitare che la famiglia Sangalli faccia portar via i macchinari presenti nella fabbrica di vetro piano di Manfredonia (FG) i lavoratori, in sciopero dal 10 dicembre, stanno presidiando i cancelli dello stabilimento.

Sangalli è proprietaria dell'omonimo gruppo che produce varie tipologie di vetro con stabilimenti anche a Susegana (TV) e San Giorgio di Nogaro (UD), e proprio in quest'ultimo sembrerebbe voler spostare la produzione dello stabilimento pugliese.

La produzione a Manfredonia è partita e proseguita grazie ad un grosso investimento pubblico, ottenuto tramite i contratti d'area, che ha finanziato circa 70 milioni di euro a fondo perduto negli anni passati, contro un'investimento di 40 milioni della famiglia Sangalli, che oggi ha deciso di abbandonare il terreno lasciando circa 200 dipendenti diretti e altrettanti dell'indotto senza lavoro.

Dopo 12 anni di attività il forno fusorio che serve per produrre il vetro ha bisogno di essere ristrutturato, perché l'efficienza energetica e soprattutto la sicurezza siano garantite. Questo comporta un investimento di più di dieci milioni di euro che la proprietà non sembra disposta a fare. Sangalli parla di una crisi dovuta alla restrizione del mercato e di un'aumento dei costi di produzione, per questo a inizio novembre ha annunciato che "il Gruppo Sangalli si sta adoperando per ridurre la propria capacità produttiva mantenendo un livello di produzione in linea con le esigenze dei nostri clienti.".

Questo nonostante già in piena crisi economica globale nel 2010 sia partita la costruzione del nuovo impianto in Friuli, gemello di quello pugliese, su cui ora i Sangalli voglio spostare il rimanente della produzione pugliese. La politica di questa azienda, a gestione tutta familiare nonostante dal 2013 sia socia della russa Glasswall, è evidentemente quella di spremere il massimo dai lavoratori e dai contributi pubblici (che vengono principalmente dai lavoratori stessi), per poi defilarsi.

Prova ne sia anche il mancato pagamento dei premi di produzione per i lavoratori friulani l'anno passato e ora il mancato pagamento della tredicesima ai lavoratori pugliesi dando come giustificazione quella dello sciopero tutt'ora in corso, andando così ad attaccare il diritto di sciopero.

Che questa situazione sia dovuta ad un'effettiva crisi del settore (strettamente legato all'edilizia), alla erronea gestione degli anni passati o una precisa strategia aziendale per aumentare i profitti, la famiglia Sangalli vuole farla pagare ai lavoratori che però non ci stanno e dopo aver iniziato lo sciopero il 10 dicembre stanno tutt'ora bloccando i cancelli impedendo l'uscita di prodotto finito e materie prime per vari milioni di euro oltre che dei macchinari.

Come in tanti altri luoghi di lavoro, dai magazzini della logistica agli aerei Meridiana, questi giorni di fine dicembre sono giorni di lotta e di organizzazione per difendere i posti di lavoro, i salari o per pretenderne di migliori e sopratutto pretendere il rispetto di una dignità che mette al primo posto le condizioni dei lavoratori e non i profitti aziendali.

Vedi: teleradioerre

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